Il 2021 si rivela un anno di traguardi importanti per l’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia. Sul fronte della ricerca oncologica, l’IRCCS ottiene il massimo livello di accreditamento internazionale previsto dall’Organizzazione dei Centri Oncologici Europei – OECI.

È di questi giorni, infatti, la conferma della sua classificazione come OECI Comprehensive Cancer Centre (CCC). Il riconoscimento arriva in concomitanza al decimo anniversario dell’istituzione dell’IRCCS e lo mette al pari dei migliori centri oncologici italiani ed europei, per l’assistenza multisciplinare al paziente, l’attività di ricerca e di formazione. Reggio Emilia è il primo centro in Regione Emilia Romagna ad avere raggiunto questo risultato e l’ottavo nel panorama italiano.

Requisiti quali la competenza professionale, la qualità delle cure e l’aggiornamento tecnologico sono alla base anche della classifica internazionale pubblicata a marzo di quest’anno dall’autorevole settimanale statunitense Newsweek, che inserisce l’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia tra i migliori 100 ospedali al mondo, tra i primi sei in Italia e al secondo posto in Regione Emilia Romagna dopo il S. Orsola Malpighi di Bologna.

“In un anno che, come quello passato, è stato complicato dall’epidemia Covid apprezziamo ancora di più queste soddisfazioni del tutto meritate, frutto di anni di impegno, competenza, costanza e fiducia nelle nostre possibilità” commenta Cristina Marchesi, Direttore generale “A settembre celebreremo con un appuntamento pubblico questi traguardi, per farne conoscere l’importanza”.

L’accreditamento OECI

L’IRCCS di Reggio Emilia aveva ottenuto il primo accreditamento con OECI nel 2014, quando era certificato per la qualità e classificato come OECI Clinical Cancer Centre, centro oncologico con attività cliniche di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione.

L’OECI – Organisation of European Cancer Institutes – raggruppa i più importanti centri di ricerca sul cancro in ambito europeo. Nato nel 1977, il network annovera oltre 70 istituzioni puntando a ottimizzare l’utilizzo di risorse e competenze dei singoli centri per rendere più efficiente e competitiva la ricerca europea.

L’obiettivo è consolidare conoscenze e competenze sui migliori modelli di assistenza, sviluppare soluzioni concrete, economiche e realistiche per curare efficacemente il cancro e migliorare la qualità di vita dei pazienti. Il programma di accreditamento è finalizzato a offrire pari accesso a cure oncologiche di alta qualità, guidare gli istituti oncologici nell’accrescimento degli standard di assistenza, promuovere e accelerare i progressi nella ricerca sul cancro.

“Era stato un ottimo risultato, ma non ci siamo fermati – commenta Elisa Mazzini, medico di direzione e team leader del percorso di accreditamento internazionale, oggi responsabile dell’Ospedale Civile di Guastalla – Abbiamo concordato con OECI un percorso di ulteriore miglioramento della durata di cinque anni. Ci siamo impegnati ad aumentare il numero dei percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali, fondamentali per l’approccio multidisciplinare al paziente oncologico, sviluppato i sistemi informativi, strutturato il servizio di supporto psicologico a pazienti e familiari, consolidato l’infrastruttura della ricerca e implementato percorsi di formazione specifica. Nel 2019 eravamo già pronti e attendevamo la visita di accreditamento che avrebbe dovuto svolgersi nel mese di febbraio 2020, proprio nei giorni in cui è iniziata la pandemia in Italia – conclude Mazzini – così è stata rimandata all’autunno dello stesso anno e si è svolta, per la prima volta, interamente a distanza, in modalità remota”

“Il risultato è notizia di questi giorni” commenta il Direttore scientifico Massimo Costantini “L’upgrade a Comprehensive Cancer Centre certifica quanto il nostro istituto sia cresciuto in questi dieci anni dalla sua istituzione e sviluppa la ricerca traslazionale, la capacità di innovazione, la multidisciplinarietà, il miglioramento continuo delle cure e delle performance gestionali insieme alla produzione di linee guida e di percorsi diagnostico-terapeutici. È un risultato reso possibile dall’impegno e dall’elevata professionalità dei nostri ricercatori e dei nostri clinici”.

L’IRCCS di Reggio Emilia a 10 anni dalla sua istituzione

L’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) in Tecnologie Avanzate e Modelli Assistenziali in Oncologia di Reggio Emilia, istituto di ricerca oncologico incorporato nell’Azienda USL provinciale, abbina un altissimo livello di qualità dell’assistenza a un orientamento all’attività di ricerca di tipo traslazionale, clinico e sanitario in campo oncologico.

Il riconoscimento era arrivato nel 2011 dal Ministero della Salute, con pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 24 maggio di quell’anno, che lo individuava come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, un percorso della durata di un quinquennio. L’IRCCS era parte integrante dell’allora Azienda Ospedaliera Arcispedale Santa Maria Nuova, ospedale di riferimento del territorio provinciale reggiano che ha ultimato il processo di fusione con l’Azienda USL nel 2017.

“Il percorso di avvicinamento al riconoscimento dello status di IRCCS coinvolse per 5 anni, dal 2006, i professionisti, le Istituzioni provinciali, la Regione Emilia Romagna e divenne rapidamente un progetto che definirei contagioso, per la sua capacità di catalizzare le migliori competenze professionali e politiche per la sua realizzazione” spiega Giorgio Mazzi, Direttore del Presidio Ospedaliero provinciale “Fu chiaro da subito, infatti, che non avrebbe dovuto trattarsi di un carattere identitario di pochi, bensì divenire patrimonio collettivo, un catalizzatore di promozione della ricerca a 360°, in tutti gli ambiti dell’organizzazione, della cura e dell’assistenza. A distanza di 10 anni possiamo dire che l’obiettivo è stato pienamente raggiunto: i numeri (in costante incremento) delle pubblicazioni, i dati che ne misurano la rilevanza scientifica, i progetti di ricerca approvati a livello nazionale ed europeo, i relativi finanziamenti. Ma, quello che più conferma la validità del progetto originario e la coerenza ai suoi obiettivi, è che questi numeri vedono risultati straordinari anche nell’ambito della componente professionale e assistenziale non oncologica”.

L’IRCCS garantisce attività di prevenzione, diagnosi, trattamento e riabilitazione della casistica oncologica ed onco-ematologica dell’adulto in regime di ricovero e ambulatoriale.

A livello assistenziale, l’Istituto conta 180 posti letto per patologia oncologica tra ordinari e day surgery, che fanno parte dei circa 1,500 posti letto complessivi del Presidio Ospedaliero provinciale dell’Azienda. L’attività di assistenza è garantita all’interno del Dipartimento Oncologico e Tecnologie Avanzate, che raggruppa tutte le strutture cliniche a prevalente indirizzo oncologico, e dalla Rete Oncologica provinciale. Quest’ultima è nata dall’insieme delle strutture che erogano interventi sanitari e sociosanitari in ambito oncologico e sono inserite all’interno di altri Dipartimenti ospedalieri del Presidio Ospedaliero provinciale.

Al fianco dei servizi e reparti che si occupano di diagnosi, prevenzione e trattamenti attivi, lavorano servizi e unità focalizzati sulle cure palliative, sulla bioetica, sulla psico-oncologia e sulla riabilitazione psico-sociale, fisica ed occupazionale in cui assistenza e ricerca sono fortemente integrate.

Nel 2016 è stato inaugurato il CORE – Centro Oncologico ed Ematologico di Reggio Emilia, un nuovo padiglione di quasi 16 mila metri quadrati, suddivisi in 6 piani e oltre 120 posti letto, che ospita buona parte delle discipline e dei professionisti coinvolti nel percorso del paziente oncologico.

L’IRCCS sviluppa attività di ricerca di tipo clinico, traslazionale e sanitario. Il focus è incentrato sulla “buona ricerca”, intesa come attività che accresce significativamente le conoscenze. Non ci sono preclusioni sulla scelta dell’approccio metodologico, quantitativo, qualitativo o misto, sulla scelta del disegno di studio, osservazionale o sperimentale, né sul soggetto promotore o sponsorizzatore, pubblico o privato, profit o no profit. L’Azienda è interessata a sviluppare e implementare progetti di ricerca dal carattere fortemente innovativo, sperimentali e multicentrici, messi a punto dai propri ricercatori.

Le attività di ricerca sono cresciute negli ultimi anni in termini di staff dedicato, di processi, di facilities e di output. Nel 2020 sono stati oltre 270 gli articoli scientifici di interesse oncologico pubblicati su riviste internazionali a firma dei ricercatori dell’Azienda USL-IRCCS, che si aggiungono alle oltre 370 pubblicazioni di ambito diverso dall’oncologia. Spiccano, in particolare, le oltre 100 pubblicazioni sul COVID-19 realizzate nel 2020, su aspetti che vanno dall’evoluzione epidemiologica della pandemia alla prevenzione del contagio, dai trattamenti farmacologici agli effetti su specifiche categorie di pazienti.

Le linee di ricerca dell’IRCCS di Reggio Emilia

La ricerca clinica nel paziente oncologico ed ematologico (Responsabile: Dott. Stefano Luminari)

Comprende progetti di tipo osservazionale o sperimentale, condotti sul paziente con neoplasia solida o ematologica; obiettivo generale è “studiare” i pazienti in tutte le loro dimensioni, ponendo l’attenzione alla fase della diagnosi, della terapia e del follow‐up. I progetti afferenti a questa linea integrano professionalità e discipline diverse tendendo a una visione d’insieme del malato che consideri la complessità della patologia tumorale e consenta di mettere a punto e valutare interventi di medicina personalizzata.

Ricerca Traslazionale/Molecolare in oncologia (Responsabile: Dr.ssa Alessia Ciarrocchi)

I progetti hanno l’obiettivo di migliorare la comprensione dei meccanismi molecolari alla base della patologia oncologica al fine di sviluppare nuovi strumenti per la diagnosi, prognosi e cura dei pazienti. Sono studiati gli aspetti genetici, epigenetici, molecolari, metabolici che impattano sulle caratteristiche fenotipiche e sulla definizione del profilo di comportamento del tumour. Le analisi sono caratterizzate dalla stretta integrazione fra competenze molecolari e cliniche per arrivare a comprendere le caratteristiche dell’ospite e del tipo di tumoure e favorire un trasferimento delle scoperte nella pratica clinica.

Sviluppo e valutazione dei servizi sanitari nei pazienti oncologici (Responsabile: Dott. Roberto Grilli)

Valutare la qualità dell’assistenza in ambito oncologico, incluso il sovra e sotto‐utilizzo di interventi diagnostici/terapeutici e l’equità dell’accesso; Valutare l’impatto clinico/organizzativo/economico di interventi complessi, mirati a migliorare la qualità dei servizi ed il trasferimento dei prodotti di ricerca alle politiche sanitarie/assistenziali ed alla loro implementazione; Valutare l’impatto di tecnologie innovative su esiti clinici e contesti organizzativi; Implementazione di un “Sistema della Ricerca” all’interno della Rete Oncologica Aziendale per promuovere progetti epidemiologici, preventivi, clinici‐sanitari.

L’attività dell’IRCCS: alcuni numeri

Il 2020 ha visto 40 progetti attivi e finanziati, 229 pubblicazioni scientifiche di ambito oncologico e 462 di tema non oncologico, il coinvolgimento dell’Istituto in 9 progetti europei e 13 progetti ministeriali, come promotore o partecipante.

Ancora nel 2020, anno di esordio dell’epidemia da Covid-19, è stato immediato l’interesse dei professionisti a indagare le caratteristiche del virus e le conseguenze sui pazienti. È targato Reggio Emilia il primo studio randomizzato svolto in ambito nazionale sul Coronavirus, sono oltre 100 le pubblicazioni scientifiche sul tema firmate da ricercatori e clinici in capo all’Ausl di Reggio Emilia ed è in corso un progetto che coinvolge 12 centri italiani, sotto il coordinamento dell’IRCCS reggiano, che indaga la risposta immunitaria al contagio da Covid in pazienti cosiddetti fragili.

Sostegno alla ricerca oncologica: il 5per mille del reddito dei contribuenti e le donazioni

In un contesto in cui le istituzioni faticano a destinare risorse per la ricerca scientifica, le donazioni di privati cittadini, associazioni, fondazioni ed enti sono importantissime per gli istituti di ricerca, perché rappresentano a tutti gli effetti risorse aggiuntive che è possibile destinare a specifici progetti di ricerca.

“Oltre all’importanza del sostegno finanziario” sottolinea Costantini “La destinazione del 5permille del reddito e le donazioni spontanee hanno la straordinaria caratteristica di creare un legame tra i cittadini e l’Istituto. Da un lato, il donatore sceglie l’Istituto perché lo ritiene affidabile, perché lo sente vicino, non tanto geograficamente, quanto nell’obiettivo di cura e ricerca. Dall’altro, il ricercatore e tutta la struttura sono investiti di nuova responsabilità: non deludere il donatore, non sprecarne la generosità e, anzi, trasformarla in risultato”.

Nell’ottica di rafforzare questo legame, dal 2012 l’Istituto promuove annualmente campagne di comunicazione dedicate e, dal 2018, impegna le risorse provenienti dalle donazioni e dalla raccolta del 5permille nel finanziamento di bandi competitivi interni aperti ai soli ricercatori dell’Azienda USL-IRCCS di Reggio Emilia.

La classifica internazionale dei migliori ospedali al mondo secondo Newsweek

Tra i primi 100 ospedali al mondo considerati al top per la competenza dei suoi professionisti, la qualità dell’assistenza e per dotazioni tecnologiche all’avanguardia è annoverato il Santa Maria Nuova di Reggio Emilia.

La classifica internazionale lo vede 93° a livello mondiale, mettendolo al 6° posto in Italia e al 2° in Regione Emilia Romagna, dopo il S. Orsola Malpighi di Bologna.

Newsweek ha citato nell’elenco 2 mila ospedali che si distinguono per la loro qualità in ambito di assistenza al paziente, competenza professionale e dotazioni tecnologiche nei 25 paesi più avanzati al mondo.

Per stilare la classifica Newsweek ha collaborato con Statista Ic, società di ricerca dati di livello mondiale. Link: https://www.newsweek.com/best-hospitals-2021.