Fp/Cgil Modena: “Unione Comuni modenesi Area Nord e Asp non rispettano accordi sindacali. Aperto stato di agitazione nei servizi infanzia 0-3 anni”
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“L’estate 2021 si prospetta all’insegna della tensione. L’Azienda pubblica di servizi alla persona-Asp e L’unione dei Comuni modenesi Area Nord – afferma una nota di Fp/Cgil Modena – hanno infatti deciso di dichiarare decaduti gli accordi sindacali dei nidi di infanzia. Con un atto senza precedenti, i due enti, hanno deciso che da oggi gli accordi sindacali in vigore non hanno più valore”.

“Peccato che fino ad oggi e per tutto l’anno scolastico – prosegue Fp/Cgil Modena – hanno continuato ad applicarli in tutti gli altri punti, fino a quando non è arrivato il momento del centro estivo dove, per ottenere qualche giorno in più, hanno deciso di bruciare anni di relazioni sindacali e accordi.

Vi prepariamo: diranno che tutto il caos che ne deriverà è colpa dei lavoratori.

Peccato che questi lavoratori hanno sempre garantito i centri estivi ogni estate (e vogliono ancora farlo, ma nel rispetto degli accordi presi), svolgono un numero di ore con i bambini già oggi superiore a quanto previsto dal contratto nazionale, che sono per oltre metà a tempo determinato e continuamente in lavoro straordinario (non retribuito e solo a “recupero”) per coprire assenze come malattie e permessi perché l’ente non è capace di organizzarsi per provvedere.

Questa prova di forza – rincara il sindacato – probabilmente serve a nascondere le gravissime carenze organizzative, che hanno portato a comunicare ai genitori con estremo ritardo l’avvio del centro estivo oltre che le gravi carenze politiche di un ente costantemente incompiuto che ad anni di distanza dal conferimento dei nidi in Ucman vede ancora 4 diversi regolamenti attivi, uno per nido.

Ma di questo i lavoratori non hanno colpa, è fin dal conferimento dei servizi che lavoratori, Rsu e sindacati chiedono di costruire un regolamento unico che possa dare le stesse risposte a lavoratori e cittadini che oggi fanno parte dello stesso ente. Peccato che Ucman ha interrotto da ormai 2 anni il tavolo sindacale ed ha scelto, come spesso fa, di non decidere niente, salvo poi improvvisamente ritenere che le regole condivise non vanno più bene e disdettare tutto.

Ultima beffa oggi, 1° giugno 2021, la comunicazione del cambio del piano ferie, dopo che l’ente si è reso conto che diversamente non sarebbe riuscito a garantire il servizio che vuole.

I lavoratori vogliono fare il centro estivo, vogliono un regolamento unico, ma non vogliono essere presi in giro, soprattutto da un ente che a distanza di decenni non sa ancora cosa vuol fare, con la capacità di rendere tutto caotico, ma che cerca di imporre di volta in volta e con arroganza le idee che gli vengono in mente senza pensare mai in prospettiva a danno di cittadini e lavoratori”.

“La Cgil ed i lavoratori – conclude la nota del sindacato – chiedono pertanto il pieno rispetto del contratto nazionale ed il rispetto degli accordi vigenti fino alla fine dell’anno scolastico oltre che l’immediato avvio del confronto su un regolamento unico da condividere e sottoscrivere ENTRO l’inizio del nuovo anno scolastico come anche la LOGICA vuole.

Per questo in un’assemblea straordinariamente partecipata è stata votata l’apertura dello stato di agitazione per essere convocati Urgentemente dal Prefetto”.