Con il ritorno alla libertà, generata dal calo dei contagi da Covid-19, anche il flusso delle persone che frequentano il centro di Albinea è aumentato notevolmente. Niente di strano in realtà, visto che da anni i giovani della provincia scelgono di trascorrere la serata in collina, soprattutto nella giornata del giovedì. Questo è sicuramente un segnale positivo, che denota l’attrattività e la vitalità del territorio, oltre a favorire le attività commerciali, che sono state duramente colpite dalla pandemia. Nello stesso tempo però l’amministrazione comunale ritiene indispensabile conciliare la movida con il rispetto delle regole e della convivenza civile tra chi frequenta il paese e i residenti che vi abitano.

Purtroppo infatti, soprattutto nelle ultime tre settimane, a questa presenza massiccia di giovani, si sono accompagnati atti di violenza e di violazione della legge.

L’amministrazione non è stata a guardare, anzi…Il sindaco Nico Giberti, fin dal 6 maggio, ha incontrato i rappresentanti delle forze dell’ordine, deputate a mantenere l’ordine pubblico, sia locali che provinciali. Ha convocato le associazioni di categoria e i pubblici esercizi del territorio. Ha partecipato a numerosi incontri del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, l’ultimo dei quali mercoledì 9 giugno. Inoltre ha ribadito al Prefetto di Reggio, che lunedì 7 giugno è stato in visita ad Albinea, e al Questore le problematiche sollevate dalla movida. Giovedì 10 giugno lo stesso primo cittadino ha accompagnato, nel loro servizio di controllo serale, Carabinieri e Polizia municipale che hanno presidiato i luoghi più frequentati: piazza Cavicchioni, l’isolato Fola, via Crocioni e via Caduti per la Libertà. Nella stessa serata sono stati sanzionati diversi comportamenti scorretti.

Inoltre, per rafforzare la presenza sul territorio il Comune di Albinea si è attivato promuovendo, primo in provincia e tra i primi in regione, il bando sugli “street tutor”: personale presente nelle serate a maggior rischio con funzioni di prevenzione e regolamentazione dei conflitti sullo spazio pubblico, in un’ottica di stretta collaborazione e condivisione delle responsabilità tra gestori dei locali pubblici e forze locali di pubblica sicurezza.ù

Il progetto, rivolto alle associazioni di categoria del commercio e per aderire al quale ci sarà tempo fino alle ore 12 del 15 giugno, ha l’obiettivo di gestire il fenomeno movida nel rispetto delle regole della vitalità sociale e di garantire un miglioramento delle condizioni di sicurezza delle aree interessate dalla presenza di locali, soprattutto in riferimento all’emergenza sanitaria ancora in corso. Gli “Street tutor” sono stati introdotti dalla Legge regionale 24 del 2003 e dalla Delibera di giunta regionale 164 dell’8 febbraio 2021, che ne ha definito condizioni e modalità di svolgimento.

Ovviamente questa iniziativa avrà un costo, ma l’amministrazione non ha ritenuto ammissibile e eticamente corretto, in questo momento, farlo gravare sulle attività economiche presenti nelle aree “movida”, già duramente colpite dalle chiusure imposte dall’epidemia da Covid-19 e, non potendo per legge farsi carico della gestione diretta di questi “Street tutor”, ha provveduto all’attivazione di formule di sostegno attraverso il bando pubblico rivolto alle associazioni territoriali di categoria, o  a loro società di servizi, consorzi o enti di formazione collegati. Le spese saranno quindi coperte attraverso il cosiddetto “Fondone”, istituito con la Legge di Bilancio 2021, con cui sono stati rifinanziati i fondi per assicurare le funzioni degli enti territoriali, a ristoro delle minori entrate e delle maggiori spese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19.