Mercoledì pomeriggio 9 giugno, personale della Squadra Mobile di Bologna, nell’ambito di specifici servizi mirati alla prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio e, in particolare, dei furti di orologi preziosi mediante l’utilizzo della cosiddetta tecnica dell’abbraccio, hanno proceduto al fermo di indiziato di delitto nei confronti di un uomo ed una donna, entrambi cittadini rumeni, L.V., classe 1992, nato in Romania e D.V., classe 1992, nata in Germania.

Gli stessi, a seguito di attività d’indagine condotta dalla Polizia di Stato, infatti,  sono stati individuati ed identificati quali autori di una violenta rapina pluriaggravata (e delle lesioni ad essa finalizzate) commessa il 22 maggio scorso all’interno del parcheggio del locale centro commerciale “Meraville”, in concorso con altre due persone ancora da identificare, ai danni di un anziano signore di 83 anni.

L’evento era stato caratterizzato da una violenza tale da aver provocato scalpore. L’anziano signore, infatti, approcciato inizialmente con una futile scusa di richiesta di indicazioni stradali, veniva poi aggredito e buttato a terra per essere poi rapinato di un orologio in acciaio, marca Rolex, che portava al polso. La vittima, a seguito dell’evento ha riportato traumi e lesioni, tra cui la frattura scomposta del polso ed una ferita all’arcata sopraccigliare, refertati presso il locale Ospedale Sant’Orsola con relativa prognosi di giorni 35.

I due autori della rapina sono stati individuati a bordo di una Renault Megane Scenic intestata a prestanome e poi riconosciuti, oltre che dalla vittima e dalla propria consorte presente al momento dei fatti, anche da due testimoni oculari dell’evento.

I due fermati, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria – dr. Bruno Fedeli, Sostituto Procuratore – sono stati tradotti presso la locale casa circondariale, in attesa della convalida, intervenuta in data 11 giugno. Il Giudice per le Indagini Preliminari, Dr. Alberto Ziroldi, ha applicato la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti della donna, in considerazione non solo del pericolo di fuga, ma anche del forte pericolo che la stessa possa rendersi responsabile di reati della stessa specie.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Bologna, sono tutt’ora in corso, non potendosi escludere il coinvolgimento dei due indagati in analoghi episodi delittuosi.