ROMA (ITALPRESS) – Sulla riforma della Giustizia “vedo grandi esitazioni a livello parlamentare e i sei referendum sono uno stimolo esterno. Non simpatizzo con Salvini, però secondo me lui ha fatto una mossa geniale nel momento in cui ha sostenuto i referendum dei radicali. E’ possibile che ottengano i numeri necessari e, nonostante il dissenso che ho nei confronti di Salvini, io andrò a firmare”. Lo ha detto Fabrizio Cicchitto, presidente di Riformismo e Libertà, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’Agenzia Italpress. “Dal 1992 ad oggi la magistratura associata, ovvero quella organizzata in correnti, ha preso il potere nel Paese, ha distrutto la politica e preso il potere politico ed economico. Poi in seguito al caso Palamara – ha aggiunto – la magistratura è implosa per le sue contraddizioni interne dove le cariche vengono aggiudicate su contrattazione tra associazioni e non sui meriti e intrecciandosi con la violazione sistematica del segreto istruttorio, tutto questo diventa una baracca insopportabile. La giustizia nel suo complesso è un handicap per l’Italia, oggi la riforma delle riforme sarebbe lo sdoppiamento delle carriere”. Parlando dell’attuale situazione politica e del caos all’interno del MoVimento 5 Stelle, Cicchitto ha sottolineato come quest’ultimo abbia cambiato “ragione sociale che per salvare i 300 parlamentari ha appoggiato tutti i governi che ci sono stati fino ad ora: Lega, Pd e Draghi”. Parlando del centrodestra, ha ricordato che il segretario della Lega ha fatto una mossa abilissima appoggiando il referendum, “adesso si tratta di sapere se ne farà un altra o meno, ovvero se Salvini invece di inseguire la destra estrema si avvicina al Ppe e si piazza in una posizione centrale”. Il Partito Democratico invece “è in enorme difficoltà, loro hanno ritenuto che un’area di centro e riformista con Renzi e Calenda fosse secondaria e ha privilegiato il rapporto con i grillini…”. Chi farà il sindaco di Roma? “Reputo che il Pd abbia fatto l’ennesima idiozia, perchè nel momento in cui ha visto che la Raggi si presentava avrebbe dovuto fare un accordo con Calenda. Il candidato di centrodestra non mi convince, mentre su Gualtieri ho enormi punti di domanda”. Nelle altre città il centrodestra non ha brillato, a Milano devono ancora trovarlo, inoltre a Napoli vanno a candidare un Pm in funzione che non vuole neppure i simboli che lo eleggono, penso poi che sia uno scandalo che un magistrato nella sua circoscrizione diventa candidato di uno schieramento politico”, ha concluso.
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