Prosegue la realizzazione delle nuove strutture nell’ambito del progetto “Una stanza tutta per sé” voluto da Soroptimist Reggio Emilia e dall’Arma dei Carabinieri. Questa mattina alla presenza del Presidente dell’Unione Montana dei Comuni dell’Appennino Reggiano Tiziano Borghi (Sindaco del Comune di Carpineti), del Sindaco di Castelnovo ne’ Monti Enrico Bini e della Presidente di Soroptmist Reggio Emilia Chiara Davoli, oltre che del Comandante della Compagnia Carabinieri di Castelnovo ne’ Monti, Capitano Josè Ghisilieri, è stata inaugurata la stanza destinata a ricevere le donne vittime di violenza, che si aggiunge a quelle già attive presso il Comando Provinciale di Reggio Emilia e la Compagnia di Guastalla. Presenti anche i consiglieri dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Reggiano Alessandro Davoli e Elio Ivo Sassi. Breve ma intenso l’intervento di Chiara Davoli che ha sottolineato l’importanza della collaborazione con l’Arma dei Carabinieri e come l’iniziativa si collochi in un quadro a livello nazionale, ribadendo altresì l’importanza della componente femminile nell’Arma certamente più idonea a rapportarsi con le vittime di specie.

Il progetto denominato “Una stanza tutta per sé” ha lo scopo di sostenere la donna nel delicato e incisivo momento della denuncia di violenze e abusi alle Forze dell’Ordine e nel percorso verso il rispetto e la dignità della sua persona. Si tratta di un ambiente allestito in modo che la donna possa sentirsi a proprio agio nel raccontare di volta in volta le emozioni e le situazioni negative vissute, accolta in un luogo dedicato da personale specializzato.

L’accordo siglato nel 2015 con il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha portato a oggi alla realizzazione da parte dei club Soroptimist di oltre 170 stanze presso le Caserme dei Carabinieri di tutta Italia, tra cui tre nelle caserme del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Emilia, in quelle delle Compagnie Carabinieri di Castelnovo ne’ Monti e Guastalla, ricadenti nella provincia reggiana.

Il 25 novembre del 2019, l’allora Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Gen. Giovanni Nistri e la Presidente del Soroptimist Mariolina Coppola sottoscrissero un formale protocollo finalizzato a disciplinare l’attività di collaborazione nell’ambito del progetto “Una stanza tutta per sé”, contenente le linee guida per l’allestimento delle stanze che deve tener conto della psicologia dei colori e delle immagini. Ogni stanza, inoltre, è dotata di un sistema audio-video per la verbalizzazione computerizzata che evita alla vittima più momenti di testimonianza e che può servire per la fase processuale successiva.

L’aula per l’audizione della donna che denuncia atti persecutori, maltrattamenti, stalking e ogni altro atto violento è un ambiente protetto e dedicato che tende a un approccio meno traumatico con gli investigatori e a trasmettere una sensazione di accoglienza della persona e attenzione per le sofferenze subite.

Il progetto comprende, inoltre, un impegno articolato sulle problematiche dell’incentivo alla denuncia e si occupa di predisporre mezzi utili ad avvicinare il maggior numero possibile di vittime al fine di far conoscere l’esistenza e la localizzazione sul territorio delle “stanze tutte per sé” presenti in tutta l’Italia.

La denominazione dell’aula fa riferimento al titolo di un saggio di Virginia Woolf.