Area industriale dismessa ex Alfa Wassermann a Borgonuovo – Sasso Marconi (prima e dopo)

Il Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili (Mims) ha comunicato le 271 proposte ammesse al finanziamento del Programma nazionale della qualità dell’abitare (PinQua) annunciando contestualmente che ai 400 milioni inizialmente previsti dal bando si aggiungono 2,8 miliardi del Fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

Il primo progetto del territorio metropolitano nella classifica del Ministero è quello della Città metropolitana di Bologna relativo ai Comuni dell’Unione Reno Galliera (alla posizione 65): si tratta di 8 interventi con nuovi alloggi sociali e residenzialità innovativa e il recupero di Palazzo Rosso e dell’adiacente Mulino a Bentivoglio per la creazione di un nuovo polo socio-culturale. In tutti gli ambiti previste anche nuove piste ciclabili, aree pedonali e spazi verdi.

Subito dopo (85°) il progetto della Città metropolitana in Appennino: 18 interventi per quasi 100 alloggi sociali, tra riqualificazioni e nuovi, servizi rivolti alla terza età, spazi per attività culturali, il nuovo centro Studi Alvar Aalto, orti sociali, skatepark, una velostazione, una passerella pedonale sul fiume Reno e spazi per l’accoglienza turistica sulla Via degli Dei.

Al 119° posto c’è il terzo progetto di Palazzo Malvezzi grazie al quale si rigenererà, a consumo suolo zero, l’area industriale dismessa ex Alfa Wassermann a Borgonuovo di Sasso Marconi con oltre 100 nuovi alloggi di edilizia residenziale sociale, un nuovo polo scolastico e oltre 100mila metri quadri di spazi verdi.

Il totale dei 3 progetti della Città metropolitana è di 45 milioni di euro (15 per ogni progetto).

Un progetto della Città metropolitana è peraltro stato inserito tra i meritevoli dal Ministero (qui la selezione dei 13 progetti meritevoli).

Sono inoltre stati dichiarati finanziabili il progetto presentato dal Comune di Imola (14,6 milioni di euro per alloggi Erp e interramento elettrodotti) che si posiziona al 205° posto e quelli del Comune di Bologna (207° e 218°): 30 milioni per la riqualificazione di un’ampia parte della Bolognina e la realizzazione di edilizia residenziale sociale nell’ex scalo ferroviario Ravone. In particolare, il primo progetto, prevede la riqualificazione della cosiddetta Bolognina storica e il nuovo comparto Navile: si tratta di ristrutturare gli edifici perimetrali che componevano il compendio produttivo del mercato ortofrutticolo per destinarli ad attività culturali e sociali al servizio del quartiere e il recupero a uso pubblico della torre piezometrica, riqualificare due corti residenziali e gli edifici erp di via Albani che si affacciano su queste corti e di realizzare l’ultima parte dell’infrastruttura stradale asse nord – sud.

“È una notizia molto rilevante per tutto il nostro territorio, perché migliorerà in modo significativo diverse aree dall’Appennino alla pianura e genererà lavoro – è il commento del sindaco metropolitano Virginio Merola -. Dalle informazioni che abbiamo da Roma i 3 progetti della Città metropolitana verranno finanziati subito all’interno dei 3,2 miliardi annunciati ieri dal Ministro Giovannini. Auspico e sono certo che, anche per i progetti di Bologna e Imola che sono stati ammessi nella graduatoria, si reperiranno risorse sempre all’interno del PNRR. In questi anni come Città metropolitana abbiamo attratto sul territorio centinaia di milioni di risorse straordinarie grazie anche a un’attenzione particolare del Governo centrale verso questo nuovo ente: dal Patto per Bologna metropolitana al Bando periferie a questo di PinQua sono arrivati oltre 200 milioni di euro in pochissimi anni”.

“Questa notizia – aggiunge il consigliere metropolitano delegato alla Pianificazione Marco Monesi – può essere considerata il primo risultato del Piano Territoriale Metropolitano approvato lo scorso maggio. Un Piano che tutela il suolo e l’ambiente e contemporaneamente promuove sviluppo e rigenerazione, e la vittoria del bando ministeriale lo dimostra. Il tema centrale della strategia complessiva metropolitana che, grazie alla nostra regia e alla forte collaborazione con le Unioni, unisce i tre progetti è l’abitare inclusivo e sociale inteso in forma più ampia. Si agisce sul patrimonio di edilizia sociale e pubblica attraverso azioni di riqualificazione edilizia e incremento dell’offerta di alloggi e al contempo si rafforzano le dotazioni e i servizi alle persone, per un maggior presidio territoriale, migliorando, altresì, la qualità dello spazio urbano e l’accessibilità, per assicurare un ambiente sano e sicuro”.

I 3 PROGETTI DELLA CITTÀ METROPOLITANA – SCHEDE

1. “FRAGILE A CHI?” PIANO TERRITORIALE INTEGRATO PER LA GESTIONE INNOVATIVA DELL’ABITARE NELL’APPENNINO BOLOGNESE
18 interventi a: Riola (Vergato), Marano (Gaggio Montano), Camugnano, Vergato, America-Europa (Grizzana Morandi), San Benedetto Val di Sambro, Marzabotto, Monzuno, Rioveggio (Monzuno), Vado (Monzuno), Castiglione dei Pepoli, Berzantina (Castel di Casio), Castel d’Aiano.
Descrizione: rete di interventi integrati per la qualificazione dell’offerta di alloggi sociali attraverso il recupero e l’efficientamento di alloggi ERP e ERS e la rifunzionalizzazione di patrimonio dismesso/sottoutilizzato, contestualmente al miglioramento della rete di servizi di welfare, in risposta alle fragilità abitative dell’Appennino.
96 alloggi riqualificati (38) e nuovi (58) tra ERP, alloggi per emergenza abitativa e ERS, in parte rivolta a utenti fragili (anziani, disabili e studenti), oltre che spazi per l’accoglienza turistica dei camminatori sulla Via degli Dei a Marzabotto.
1 gestore unico per l’abitare sociale in Appennino a livello di Unione.
7.250m² di costruito riqualificato secondo i principi di accessibilità universale (abbattimento delle barriere architettoniche) ed efficientamento energetico grazie all’adozione di soluzioni tecnologiche innovative (fotovoltaico, collettori solari, ACS).
2 beni vincolati valorizzati e rifunzionalizzati: Municipio di Camugnano (ex casa del fascio), ex scuole elementari di Camugnano.
20 associazioni culturali che saranno coinvolte nelle fasi successive di progettazione.
2.600m² di servizi rivolti alla terza età residenze dedicate, spazi aggregativi, servizi assistenziali e residenziali e spazi per attività culturali tra cui una biblioteca, sala civica, spazi polivalenti e il nuovo centro Studi Alvar Aalto.
14.748m² spazi esterni aggregativi tra cui orti sociali e uno skatepark rivolti ad un’utenza intergenerazionale.
475m² spazi commerciali tra cui una velostazione in prossimità della stazione SFM e un infopoint per la ricettività turistica.
1650m² aree pedonali tra cui la realizzazione di una passerella pedonale sul fiume Reno per il collegamento in sicurezza della stazione e della chiesa opera di Alvar Aalto.

2.“L’UNIONE FA CITTÀ” – UNIONE RENO GALLIERA
8 interventi a: Castel Maggiore, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale, Funo (Argelato), Galliera, Pieve di Cento, Bentivoglio, Castello D’Argile.
Descrizione: Pluralità di interventi sinergici per contribuire alla riqualificazione e all’incremento dell’offerta di residenzialità pubblica e dell’abitare innovativo, concorrendo anche all’attivazione di servizi integrati e differenziati, secondo i principi di abitabilità, adattabilità, connettività, condivisione, sostenibilità.
67 alloggi pubblici tra nuovi alloggi e interventi differenziati di riqualificazione (dall’efficientamento energetico alla ristrutturazione edilizia con demolizione e ricostruzione) oltre che una pluralità di interventi finalizzati all’incremento della residenzialità innovativa (temporanea, assistita per anziani o disabili, cohousing).
9.713m² di costruito riqualificato secondo i principi di accessibilità universale (abbattimento delle barriere architettoniche e impianti domotici per residenze assistite) ed efficientamento energetico grazie all’adozione di soluzioni tecnologiche innovative (monitoraggio dei consumi, fotovoltaico, collettori solari, ACS).
1 bene vincolato recuperato e valorizzato: Palazzo Rosso e l’adiacente Mulino (Bentivoglio) per la creazione di un nuovo polo socio-culturale.
4 processi innovativi partecipativi attivati per la sperimentazione di forme di abitare inclusivo, il sostegno alla rete del terzo settore, la produzione di nuovi servizi, la progettazione e autocostruzione di spazi pubblici, con il coinvolgimento di 8 associazioni culturali attive sul territorio.
2.700m² di servizi per attività educative e culturali tra cui sale polivalenti, sale corsi (di cui una a servizio della scuola di musica), sale per associazioni, un fablab.
15.900m² spazi esterni aggregativi tra aree verdi e attrezzate.
440m² commercio di vicinato ai piani terra degli edifici ERP.
12.100m² aree pedonali incrementate o riqualificate per favorire la connessione tra assi pedonali e la fruibilità in sicurezza anche con misure di traffic calming o ‘zone 30’.
2800m di nuove piste ciclabili di completamento e potenziamento della rete ciclopedonale negli ambiti di intervento e connettere il tessuto residenziale con il sistema dei servizi alla persona e in un’ottica intermodale.

3. BORGONUOVO. ABITARE CONDIVISO – UNIONE RENO LAVINO SAMOGGIA
1 intervento a Borgonuovo (Sasso Marconi)
Descrizione: Rigenerazione a consumo suolo zero dell’area industriale dismessa ex Alfa Wassermann per la creazione di un complesso sistema di servizi abitativi innovativi che contempla un nuovo concetto di ‘abitare condiviso’. Il progetto inoltre si fonda sulla valorizzazione delle emergenze paesaggistiche esistenti, riconnessione dell’ambito sovralocale, specializzazione del verde attrezzato e naturalistico.
105 nuovi alloggi di edilizia residenziale sociale con un’offerta differenziata in commonhousing, senior housing e studentato.
1 gestore unico e innovativo per raccogliere i nuclei in disagio abitativo e gestire il turnover all’interno del common housing con previsione di istituire un’agenzia per la locazione metropolitana.
1 nuovo modello dell’abitare che, a partire dal concetto di cohousing si apre all’idea di un common housing: l’uso dello spazio èi intensificato, sfruttando la transitorietà di flussi per alcune categorie di utenti (es. studenti e turisti), così da ottimizzare il grado di occupancy nell’arco del tempo e delle stagioni.
2 preesistenze storiche recuperate rifunzionalizzate a servizio del nuovo polo scolastico.
106.230m² spazi verdi tra cui un’area verde attrezzata, un parco lineare e un grande parco agricolo di 60.000 mq che costituiscono l’86% di tutta superficie scoperta di progetto.
6.100m² di servizi condivisi tra tutti i residenti degli alloggi ERS tra cui una biblioteca a servizio della scuola e dei cittadini, un cinema/auditorium, una palestra, un ambulatorio di assistenza medica, una lavanderia, una mensa.
5.500m² di polo scolastico accessibile dalla Piazza Urbana e affacciato sull’area verde verso il Parco Agricolo che andrà a sostituire le esistenti scuole primaria e secondaria inferiore con spazi adeguati e polifunzionali anche con la presenza di aule laboratoriali.
2.000m² commercio di vicinato e pubblici esercizi collocati nella testata urbana che disegna il fronte urbano aprendosi verso l’abitato di Borgonuovo ed è protetta dalla Strada Statale 64 Porrettana grazie al dislivello naturale presente.
18.600m² aree pedonali che hanno come fulcro la piazza urbana/area mercatale su cui si affacciano i principali servizi dell’area in modo da creare un luogo vitale e presidiato dalle diverse utenze.
4.900m² di parcheggi scambiatori per rafforzare l’intermodalità dell’area per scoraggiare l’uso dell’auto, anche per chi viene da più lontano, promuovendo uno stile di vita sano e sostenibile.
1.380m di nuove piste ciclabili di connessione tra l’ambito rigenerato e le fermate di trasporto pubblico del Sistema Ferroviario Metropolitano (SFM) con treni cadenzati ogni 30 minuti.