Il progetto del Comune di Carpi per la riqualificazione urbana della “Corte di Fossoli” è stato selezionato dal Ministero delle infrastrutture nell’ambito del “Programma nazionale della qualità dell’abitare” (PinQua) e potrà ricevere i 14,8 milioni di euro richiesti. La somma si sommerà ai 2,8 già stanziati dall’Amministrazione comunale per il recupero di questa ex-corte agricola in frazione Fossoli, appartenente all’Ente locale, che si sviluppa su oltre 18mila metri quadri, dei quali seimila di superficie coperta: sette edifici (un tempo adibiti a stalle, fienili, caseificio, ricovero attrezzi e abitazioni), oggi in completo abbandono anche a causa del sisma 2012, e vincolati dalla Sovrintendenza.

L’intervento prevede di realizzarvi 22 appartamenti, destinati in particolare ad anziani e giovani coppie, e di trasferirvi alcuni importanti servizi sociali.

Adesso il Comune di Carpi ha otto mesi per presentare un progetto definitivo esecutivo.

La notizia del finanziamento governativo, e i contenuti del progetto, sono stati illustrati questa mattina alla stampa dal Sindaco Alberto Bellelli, insieme agli assessori competenti sui diversi aspetti del progetto: Riccardo Righi (Urbanistica), Marco Truzzi (Lavori Pubblici e Patrimonio), Tamara Calzolari (Politiche Sociali), con una responsabile della cooperativa sociale “Gulliver”, che gestirà la parte dei servizi socio-sanitari.

Particolare soddisfazione è stata espressa dal primo cittadino e dai colleghi di Giunta, anche perché con questo finanziamento salgono a 20 i milioni ottenuti per bandi di rigenerazione urbana (gli altri cinque milioni sono per il complesso di via Unione Sovietica).

Altro motivo di soddisfazione il fatto che Carpi è una delle pochissime città non capoluogo di provincia fra i 271progetti giudicati “ammissibili” dall’Alta Commissione istituita presso Ministero delle infrastrutture e della Mobilità Sostenibili per questo “PinQua”: un programma con « l’obiettivo di riqualificare i centri urbani, ridurre il disagio abitativo e favorire l’inclusione sociale. » Ai 400 milioni fondi inizialmente previsti dal Ministero si sono aggiunti i 2,8 miliardi del Fondo complementare al “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” (Pnrr).