Tre automobilisti in stato di ebbrezza al volante – di cui una giovane conducente con un tasso quasi cinque volte il consentito – e sei sanzioni per violazioni al Codice della strada. Sono i principali esiti dei controlli effettuati dalla Polizia locale di Modena nella notte tra venerdì 6 e sabato 7 agosto. L’attività si è svolta nell’ambito delle iniziative per la sicurezza stradale, con l’obiettivo di contrastare la guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche e verificando anche la regolarità dei veicoli in circolazione sulle strade.

Il servizio di polizia stradale è iniziato alle 22 in viale Caduti in guerra per poi spostarsi in via Emilia ovest, dove è proseguito fino alle 4 della notte; per accertare l’eventuale stato di ebbrezza degli automobilisti, gli operatori del Pronto intervento hanno utilizzato l’etilometro, come previsto dai provvedimenti di sicurezza contro la diffusione del Coronavirus.
Durante il servizio, svolto da quattro pattuglie coordinate sul posto da un ispettore, sono stati controllati in tutto 47 veicoli e oltre una cinquantina di persone. Nove, appunto, sono state in tutto le irregolarità rilevate; tra queste, le due denunce penali per guida in stato di ebbrezza scattate nei confronti di una 29enne avellinese, residente a Reggio Emilia, e di un 30enne modenese. La giovane, in particolare, intorno a mezzanotte e mezzo in via Puccini ha perso il controllo della Fiat Bravo che conduceva, schiantandosi contro due mezzi in sosta, una Fiat Panda di un residente in zona che è stata seriamente danneggiata e una Ford Focus (a entrambi i proprietari saranno forniti i dati della controparte). Apparsa in condizioni di presunta ubriachezza, la 29enne è stata sottoposta all’alcoltest e dall’esame è stato constatato in effetti lo stato di alterazione, con un tasso di alcol nel sangue intorno a 2.3 grammi per litro (il limite è 0,5). Aveva invece un tasso di ebbrezza di oltre due volte il consentito, circa 1,2 grammi per litro, il 30enne fermato intorno alle 23.30 in viale Caduti in guerra alla guida di un Fiat Ducato preso a noleggio. A entrambi è stato perciò contestato il reato di guida in stato di ebbrezza definito dall’articolo 186 del Codice della strada, che ha fatto scattare il ritiro delle patenti, mentre i veicoli sono stati affidati a persone idonee a condurli. Sarà ora l’Autorità giudiziaria a decidere in quale misura applicare le eventuali sanzioni penali (nel caso della 29enne, collocata nella terza e più grave fascia prevista dalle normative, l’ammenda può arrivare fino a 6mila euro) ed eventuali sanzioni accessorie, la detrazione dei punti e la durata della sospensione del documenti di guida fino a due anni. Le sanzioni potranno essere aumentate da un terzo alla metà, dal momento che i fatti sono stati commessi nelle ore notturne, cioè dopo le 22 e prima delle 7.
È rientrato invece nella prima fascia di superamento del limite il 28enne modenese, residente in comune della provincia, fermato in via Emilia ovest con un tasso alcolico intorno a 0,7. La sanzione, in questo caso solo amministrativa, ammonta a 543 euro oltre al ritiro della patente, i cui termini della sospensione saranno stabiliti dalla Prefettura; l’auto che guidava, una Fiat Tipo, è stata affidata al passeggero che era col giovane.
Le altre irregolarità riscontrate dalla Polizia locale hanno riguardato sei casi di violazioni amministrative al Codice stradale, tra cui le contestazioni sui fanali non in regola e sul mancato utilizzo della cintura di sicurezza. In particolare, uno degli illeciti ha riguardato un 36enne residente in provincia di Reggio Emilia che intorno alle 2.30 è stato notato mentre transitava a forte velocità al volante di una Mercedes Glc in via Emilia ovest, proprio di fronte davanti alle pattuglie posizionate sul ciglio della strada, impegnate nel posto di blocco. Due agenti in motocicletta hanno quindi inseguito il suv, fermandolo alcune centinaia di metri più avanti, e l’automobilista è stato accusato di velocità non commisurata alle condizioni. Si tratta di un illecito che, come definito dall’articolo 141 del Codice, comporta un verbale da 116 euro e una decurtazione di cinque punti dalla patente.
Infine, durante il servizio è stata anche intercettata in viale Caduti in guerra un’auto che procedeva a velocità sostenuta per trasportare una persona, colpita da un malore, al pronto soccorso del Policlinico. Rilevata la situazione di emergenza, gli operatori si sono attivati per facilitarne il tragitto, scortando in moto il veicolo fino all’ospedale di via del Pozzo, dove poco dopo mezzanotte la paziente è stata presa in carico dai sanitari.

GLI ALIMENTARI IN CENTRO CHIUDONO ALLE 22

Gli esercizi di vicinato del settore alimentare e misto situati nell’area del centro storico, ma anche gli esercizi dell’intera città che prevedono come unica modalità di vendita quella tramite distributori automatici, fino a fine anno dovranno restare chiusi dalle ore 22 (e non dalle 21, diversamente da quanto comunicato per errore nei giorni scorsi) alle 5 del giorno successivo. Ha infatti l’obiettivo di evitare che il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico dia luogo ad assembramenti in orario notturno soprattutto in centro, dove sono presenti alcuni tra gli spazi di aggregazione più frequentati della città, l’ordinanza firmata dal sindaco che proroga al 31 dicembre 2021 il provvedimento comunale volto a individuare “Ulteriori misure temporanee e urgenti volte al contenimento della pandemia”, ma tenendo conto della stagione estiva.

L’ordinanza entrata in vigore lo scorso novembre e ora nuovamente prorogata, facendo seguito al decreto legge 105 del 2021 che prolunga lo stato d’emergenza fino alla fine del 2021, rafforza quindi la prevenzione sul territorio, per evitare che il consumo di cibi e bevande nei pressi degli esercizi di vicinato, e ancor più dei distributori automatici dove manca anche il controllo del gestore, possa dar luogo ad assembramenti.

Il mancato rispetto di quanto previsto dall’ordinanza, che resterà dunque in vigore fino al 31 dicembre, sarà punito con una sanzione amministrativa da 400 a 1.000 euro, a cui potrà essere applicata la sanzione accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni, mentre all’atto dell’accertamento della violazione potrà essere disposta la chiusura provvisoria da 5 giorni a 30 giorni.