Lunedì 16 agosto, su delega della Procura della Repubblica di Modena, i carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Modena hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Modena su richiesta del PM, nei confronti di un 29enne di origine campagna, gravemente indiziato di furto aggravato e ricettazione.

 

Il provvedimento è stato emesso a seguito delle indagini condotte dai suddetti carabinieri lo scorso mese di aprile, le quali  hanno permesso di ricostruire il furto di un autoveicolo, la ricettazione di altre due autovetture e di un telefono cellulare, oltre al tentato furto con strappo della borsetta ad una signora modenese.

Nei primi giorni di aprile, l’indagato è stato trovato in possesso di tre autoveicoli rubati nelle province di Modena e Ferrara. Su uno di questi le targhe originali erano state sostituite con altre non corrispondenti, anch’esse oggetto di furto. Fonti di prova acquisite hanno consentito di attribuire all’indagato anche il furto di uno dei tre veicoli, sottratto a Modena nel marzo scorso nei pressi di un esercizio commerciale di via delle Nazioni. Tutte le autovetture sono state restituite ai legittimi proprietari.

Gli elementi raccolti durante la fase investigativa, hanno permesso di contestare all’indagato anche il tentato furto con strappo della borsetta in danno di una signora del luogo, commesso a Modena nel marzo scorso.

L’indagato, che  risulta aver condotto le predette vetture senza aver mai conseguito la patente di guida, è stato anche trovato in possesso di un telefono cellulare, provento di furto  commesso nel marzo scorso in danno di una ditta di Mirandola.

Non per ultimo, durante l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, avvenuta nella serata di lunedì a San Felice sul Panaro, l’indagato ha opposto resistenza ai Carabinieri, tentando di darsi alla fuga. Il campano è stato quindi denunciato anche per il reato di resistenza a pubblico ufficiale e per il mancato rispetto delle prescrizioni imposte con la misura di prevenzione dell’avviso orale, cui l’indagato era sottoposto dallo scorso aprile.