Si trovava a passeggiare lungo via Montefiorino quando alla vista dei carabinieri in abiti simulati, che a febbraio del 2020 l’avevano arrestato per detenzione ai fini di spaccio di droga, si è dato alla fuga per evitare i controlli. Un atteggiamento che non è passato inosservato ai militari che hanno inseguito l’uomo. I motivi di tale atteggiamento sono stati subito chiariti all’esito del controllo che ha portato a rinvenire in sua disponibilità alcune dosi di cocaina già confezionate e pronte allo spaccio.

Per questi motivi con l’accusa di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, i carabinieri della sezione operativa della compagnia di Reggio Emilia hanno arrestato il 26enne F.V., originario di Napoli e residente in città, ristretto al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia. A lui i militari hanno sequestrato due dosi di cocaina e una banconota da 50 euro ritenuta provento dello spaccio.

E’ accaduto ieri poco prima delle 17.30 quando i carabinieri transitando lungo via Montefiorino notavano a piedi il giovane che riconosceva i carabinieri (avendolo arrestato nel recente passato) e si dava alla fuga venendo raggiunto e fermato. In sua disponibilità i militari rinvenivano due dosi di cocaina già confezionate e pronte allo spaccio, una banconota da 50 euro e un telefono cellulare. La perquisizione all’autovettura in uso all’uomo e alla sua abitazione dava esito negativo. Tuttavia, durante la perquisizione del veicolo, sull’applicazione WhatsApp del telefono in uso al 26ene giungevano in rapida successione due messaggi di testo il cui contenuto, seppur criptico, rimandava alla richiesta di droga. Il 26enne veniva condotto in caserma, raggiunto anche da colui che gli aveva inviato i messaggi. Quest’ultimo, dopo una iniziale imbarazzante reticenza, alla fine ammetteva di aver inviato i messaggi per acquistare una dose di cocaina dal 26enne suo fornitore. Accertati i fatti il 26enne napoletano veniva arrestato e ristretto a disposizione della Procura reggiana.