Senza particolari motivi, se non quelli di aver agito dopo aver fatto uso smodato di bevande alcoliche, dallo scorso mese di luglio ha tenuto una serie di reiterate condotte violente e minacciose nei confronti del titolare di un esercizio pubblico di un comune della bassa reggiana. Gravi episodi persecutori quelli subiti dal titolare dell’attività, per i quali, al termine delle indagini, i carabinieri in forza alla stazione di Fabbrico hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia un 43enne abitante a Fabbrico accusato dei reati di atti persecutori, danneggiamento, violenza privata e lesioni personali. Il sostituto titolare dell’inchiesta, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri della stazione di Fabbrico ha richiesto e ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia, l’applicazione nei confronti dell’uomo della misura coercitiva del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima e al suo locale prescrivendogli il divietò di comunicare con qualsiasi mezzo con le parti offese. Provvedimento di natura cautelare che è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Fabbrico che hanno condotto le indagini.

Dalle risultanze investigative è emerso come la vittima, un esercente 54enne abitante nella bassa reggiana,  dallo scorso mese di luglio era perseguitato e sottoposto a continue condotte minacciose e violente che lo vedevano essere vittima anche di danneggiamento del suo locale. Condotte persecutorie, stando al capo di imputazione del provvedimento cautelare eseguito dai carabinieri, consistenti in percuoterlo il 23 luglio scorso all’interno del locale per il semplice rifiuto di cambiare monete con una banconota colpendolo a schiaffi e pugni in testa e scagliando più volte contro il bancone il registratore di cassa danneggiato irrimediabilmente; danneggiare, la notte tra il 27 e il 28 agosto scorsi, la vetrina del locale infranta a seguito del lancio di un corpo contundente; minacciarlo, il 27 agosto 2021, di spaccargli la testa brandendo un corpo contundente se non avesse ritirato precedente denuncia; presentarsi nel locale il 28 agosto successivo e mostrandogli una ferita lo minacciava di denunciarlo accusandolo falsamente di essere il responsabile della lesione;  inseguendolo il 29 agosto con la macchina, sbarrandogli la strada e colpendolo al basso ventre minacciandolo se non avesse ritirato la denuncia.

Condotte persecutorie che hanno cagionato alla vittima un grave e perdurante stato d’ansia nonché un mutamento delle sue abitudini di vita e di lavoro. Gravi episodi quelli denunciati dall’esercente che riscontati dai militari in forza alla stazione di Fabbrico  e hanno visto la Procura reggiana richiedere ed ottenere dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia il citato provvedimento di natura cautelare che è stato eseguito dai Carabinieri che hanno posto fine alle vessazioni dell’uomo.