«Non esistono vittime di serie A e serie B. Quando una persona muore dentro un’azienda, è sempre una sconfitta per tutti. Fermiamoci un momento per riflettere su cosa si può e deve fare per fermare questa inaccettabile sequenza». Lo afferma Domenico Chiatto, componente della segreteria Cisl Emilia Centrale con delega alla salute e sicurezza sul lavoro, a proposito dell’infortunio mortale avvenuto ieri sera alla Artiglio di Limidi di Soliera, dove ha perso la vita il titolare Giancarlo Lari, 87 anni colpito, pare, da un blocco di alluminio precipitato dall’alto.

«Il fatto che questa volta la vittima sia un imprenditore e non un dipendente non attenua la gravità del fenomeno – dichiara Chiatto – Constatiamo che gli infortuni sul lavoro continuano ad accadere soprattutto nell’industria manifatturiera e coinvolgono sempre più spesso persone che utilizzano impianti e macchinari.

Già i dati del primo trimestre 2021 – continua il sindacalista Cisl – avevano rivelato che, con la ripresa economica, c’è stato un aumento dell’11% degli infortuni mortali nel nostro Paese, dovuto forse al tentativo di recuperare la produzione persa durante il lockdown.

È indispensabile innanzitutto rafforzare la formazione e cultura della sicurezza, sia tra i datori di lavoro che tra i lavoratori.

Tuttavia bisogna potenziare anche l’azione di controllo e vigilanza. A Modena manca almeno il 30% degli ispettori del lavoro e sono pochi anche gli ispettori di Inps, Inail e Ausl, se si considera – conclude Domenico Chiatto, componente della segreteria Cisl Emilia Centrale con delega alla salute e sicurezza sul lavoro – che devono controllare circa 58 mila aziende modenesi con almeno un addetto».