Con l’ingresso dell’edificio che ospita il Centro operativo comunale della protezione civile di Borgo Val di Taro (Pr) nella rete nazionale dell’Osservatorio sismico delle strutture, salgono a 13 gli immobili situati in Emilia-Romagna appositamente selezionati per fare da “sentinella” e testare la tenuta degli edifici in caso di terremoto.

Sul fabbricato è infatti stato allestito un sofisticato sistema di monitoraggio che, con una rete di sensori posizionati sui diversi piani, permette di migliorare la capacità di previsione dell’impatto e gli scenari di danno in caso di scosse.

“Si tratta di un nuovo importante tassello nell’attuazione del Piano nazionale rischio sismico- afferma l’assessore regionale alla Protezione civile, Irene Priolo- che va arricchire l’esperienza avviata lo scorso anno con riferimento alla sede della Direzione di comando e controllo (Dicomac) di Parma. Il monitoraggio rappresenterà la cartina di tornasole per definire gli scenari di danno che il terremoto potrebbe causare agli immobili e fornirà informazioni preziose per gestire la fase del post emergenza”.

A rendere possibile tutto questo, la collaborazione tra l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile, il Dipartimento nazionale di Protezione civile, l’Università di Parma e il Comune di Borgo Val di Taro.

“Con l’applicazione del Piano nazionale rischio sismico- aggiunge l’assessore-la Regione persegue in maniera sistematica l’obiettivo di coordinamento degli interventi in caso di eventi sismici importanti. Un lavoro di squadra che coinvolge le diverse strutture tecniche del sistema di protezione civile, dal Centro operativo regionale ai centri di competenza, dall’Università di Parma al Comitato scientifico costituito ad hoc. Un’azione corale per nulla scontata che è un punto di forza del sistema emiliano-romagnolo”.

Come funziona il monitoraggio

Il sistema di monitoraggio è costituito da diversi accelerometri collocati all’interno dell’edificio per misurare in tempo reale le accelerazioni indotte dalle vibrazioni sismiche. Tali misurazioni consentiranno, in caso di terremoto, di valutare l’impatto delle scosse sull’immobile e stimare i danni, oltre a fornire elementi utili per valutare le conseguenze sulle costruzioni con caratteristiche simili che si trovano nell’area colpita dalle scosse.

Saranno così disponibili informazioni di dettaglio, fondamentali per la gestione dell’emergenza. Inoltre, per meglio interpretare con il sistema di monitoraggio il comportamento degli edifici in caso di terremoto, l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Parma, ha sviluppato un accurato modello matematico della costruzione, condiviso con il Dipartimento nazionale.

 

La rete degli edifici “sentinella” in Emilia-Romagna

L’edificio di Borgo Val di Taro andrà a potenziare il sistema di monitoraggio sismico nazionale, ovvero l’Osservatorio sismico delle strutture e la Rete accelerometrica nazionale. In Emilia-Romagna sale così a 13 il numero di costruzioni appartenenti alla rete permanente dell’Osservatorio. Di seguito l’elenco completo.

In provincia di Forlì-Cesena ne fanno parte il ponte ad arco dello Zingone sul torrente Savio, che si trova a Mercato Saraceno; la scuola elementare “Salvo d’Acquisto” a Cesena; il Centro famiglie ex asilo nido “Piccolo blu”, l’ Iti “G. Marconi” e il liceo artistico e musicale statale “A. Canova” a Forlì; il poliambulatorio “Nefetti” a Santa Sofia.

Nella lista sono inoltre presente un asilo nido a Lugo di Romagna (Ra), l’Iti di Rimini e l’Istituto professionale per il commercio “A. De Gasperi” di Morciano (Rn).

In provincia di Modena si trova il Poliambulatorio di Pievepelago e a Parma la centrale operativa unica 118 Emilia ovest, che è anche sede Dicomac, oltre all’Ospedale dei bambini.

Gli immobili citati fanno parte dei 160 edifici strategici, tutti di proprietà pubblica, che costituiscono la rete permanente dell’Osservatorio sismico nazionale. Si tratta di scuole, municipi, ospedali, ponti e dighe che si trovano in comuni classificati per lo più in zona sismica 1 e 2.

Tutte le informazioni sui lavori in corso in Emilia-Romagna per la sicurezza del territorio sul sito: https://www.regione.emilia-romagna.it/territoriosicuro.