Iniziare già da piccoli, a scuola, a mangiare sano e biologico e a conoscere il percorso dei cibi dalla terra alla tavola, senza inutili sprechi. Un servizio di qualità che premia la salute degli studenti e l’economia delle famiglie.
Per il quarto anno consecutivo, l’Emilia-Romagna è la regione che si aggiudica la quota più alta prevista dal Fondo nazionale per le mense scolastiche biologiche: 1milione e 282mila euro di risorse su 4,3 milioni di euro complessivi.

La Giunta regionale ha quindi approvato la ripartizione dei fondi – relativi all’annualità 2021 – trasferiti dal ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali alle amministrazioni locali che offrono il servizio di refezione scolastica biologica.
Si tratta di risorse che servono a coprire le maggiori spese sostenute per l’erogazione dei pasti bio senza aumentare il costo della refezione scolastica a carico delle famiglie.

“Siamo la prima Regione in Italia per numero di pasti bio distribuiti nelle mense scolastiche, a conferma dell’impegno con cui da anni sosteniamo i principi dell’agricoltura biologica e l’utilizzo di prodotti sani, non solo sulle tavole dei cittadini, ma anche nella ristorazione collettiva pubblica- afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi-. Queste risorse sono fondamentali per aumentare sempre più la qualità del servizio senza incidere sull’economia delle famiglie, ma soprattutto per continuare a promuovere una maggiore consapevolezza rispetto alla propria alimentazione”.

La ripartizione del Fondo in Emilia-Romagna

I fondi assegnati – 1,282 milioni di euro – corrispondono a circa 7 milioni di pasti erogati nel 2021 e sono calcolati in base al numero di beneficiari del servizio di ristorazione scolastica in ciascun ambito territoriale e relativi alle stazioni appaltanti che gestiscono le mense scolastiche biologiche, in possesso dei requisiti previsti dal decreto ministeriale. Si tratta di specifiche sia qualitative che quantitative rispetto ai menù bio proposti e alle varie categorie degli alimenti presenti. L’elenco dei Comuni è predisposto dal ministero sulla base delle richieste pervenute.
Questa la ripartizione dei fondi sul territorio regionale.

Nel bolognese, circa 610 mila euro sono destinati al Comune di Bologna, oltre 90 mila euro a Casalecchio di Reno, oltre 17 mila euro a Medicina e 72 mila euro alla società Solaris, stazione appaltante per i Comuni di Castel San Pietro Terme, Dozza, Ozzano Emilia e Monterenzio.
In provincia di Modena arriveranno 23 mila euro al Comune di Fiorano Modenese e 47 mila euro a Formigine.
Nel parmense, al Comune di Fontevivo vanno oltre 9 mila euro e quasi 6 mila a Neviano degli Arduini.
Ancora, al Comune di Ferrara sono destinati circa 62 mila euro.
In Romagna arriveranno quasi 126 mila euro al Comune di Rimini, 113 mila euro a Cesena, 70 mila euro all’Unione dei Comuni della Bassa Romagna (Ra), 13 mila euro a San Giovanni in Marignano (Rn) e oltre 6 mila euro a Coriano (Rn).