Giovanna Quadreri, il sindaco Nico Giberti e un giovane studente sul palco di Villa Rossi

Si è spenta questa mattina, nel giorno dedicato alla Memoria per non dimenticare le vittime dell’Olocausto, Giovanna Quadreri, partigiana “Libertà” e cittadina onoraria di Albinea.

Instancabile staffetta partigiana, ha continuato fino a quando le forze glielo hanno consentito, a diffondere la testimonianza degli anni della guerra e della Resistenza attraverso centinaia di incontri nelle scuole, nei teatri, interviste per raccontare la sua storia o presentare libri sulle vicende che visse quando aveva soltanto 15 anni.

Giovanna aveva 94 anni e si è spenta serenamente nella sua casa di Buco del signore a Reggio.

Era nata il 14 luglio 1928 a Marola. Iniziò la sua attività partigiana nel settembre del 1944, quando si unì prima alle staffette delle Fiamme Verdi e poi, agli inizi del 1945 entrò a far parte della squadra speciale del “Gufo Nero” di Glauco “Gordon” Monducci, dipendente dalla missione inglese del SOE di Mike Lees. Il suo raggio d’azione era fra la montagna reggiana e la città di Reggio Emilia, in questa zona, macinando centinaia di chilometri, portò ordini e tenne i collegamenti fra il comando militare cittadino della Resistenza, la 284° Brigata Fiamme Verdi “Italo” (brigata di orientamento cattolico dislocata nella zona di Toano) e il Comando Unico nell’Appennino Reggiano. A partire dall’inizio del 1945 entrò in una parte del reparto speciale “Gufo Nero”, alle dipendenze dirette del Comando Unico della montagna e tenne i contatti con il battaglione alleato comandato dal maggiore inglese Lees.

Proprio in questa occasione la storia della sua vita si lega a doppio filo con quella di Albinea, visto a lei viene affidata la delicatissima missione di raccogliere informazioni sul quartier generale del 51 Gebirgs Korps ubicato a Botteghe d’Albinea. La notte tra il 26 e il 27 marzo 1945 partecipò all’Operazione Tombola con cui il comando tedesco fu annientato da un attacco, preceduto dal suono della cornamusa del militare scozzese David Kirkpatrick. L’offensiva fu portata a termine da 100 uomini tra paracadutisti inglesi, partigiani italiani e russi agli ordini del maggiore Roy Farran. Nell’assalto morirono tre paracadutisti britannici del 2nd SAS: Riccomini, Guscott e Bolden, mentre le perdite tedesche tra morti e feriti ammontarono ad oltre 60 unità.

In quell’occasione il paracadutista Frank Mulvey venne ferito ad un ginocchio e fu trasportato dai suoi commilitoni e dai partigiani in località “la Vezzana”, nella casa del contadino Gino Cottafavi, che qualche ora dopo si recò dal prete di Albinea, don Ugoletti, a raccontare il fatto. Poche ore dopo Giovanna, insieme alla partigiana Mercedes Zobbi “Tundra”, trovano Mulvey sotto il portico della casa di Cottafavi. Lo caricano su un carretto e iniziano una lunga e incredibile fuga per la vita che durò 22 ore: dalla Vendina a Secchio, sotto il Cusna, sede della missione segreta inglese, riuscendo così a portarlo in salvo.

Questa vicenda è stata raccontata nel libro “Il bracciale di Sterline”, scritto dal giornalista Matteo Incerti e da Valentina Ruozi. Il 6 luglio del 2021, Giovanna e Mercedes incontrarono le figlie del paracadutista ad Albinea per ringraziarle di quel gesto che salvò la vita al genitore, allora nemmeno 20enne.

Oltre a questo salvataggio è indubbio che gran parte del successo dell’Operazione passò dalle “Informazioni” raccolte da “Libertà” e dalle sue gambe, che ogni giorno macinarono centinaia di chilometri dalla montagna alla pianura, schivando i controlli nazifascisti.

Giovanna, insieme a Livio Piccinini “Delinger”, scomparso il 17 settembre 2020 a 96 anni, erano ospiti d’onore fissi alle celebrazioni del Fatto d’Armi di Villa Rossi e Villa Calvi, che si tengono ogni anno a Botteghe. Anche se costretta in carrozzina e con le dovute precauzioni causate dalla pandemia, nel 2021 Giovanna aveva voluto essere sempre presente. L’anno precedente, il 27 marzo 2020, invece aveva celebrato quel giorno con un video online visto da migliaia di persone.

E’ stata più volte applaudita testimone della lotta di Liberazione all’interno della scuola primaria Renzo Pezzani di Albinea, accompagnata dai volontari di Anpi e, il 25 marzo 2017, ha ricevuto la cittadinanza onoraria del Comune.

“Ci mancherà tanto Giovanna e ci manca già. Come in tutta la sua vita è riuscita a non essere banale anche nell’andarsene, facendolo nel giorno della Memoria. Averla avuta come cittadina onoraria ci rende orgogliosi e ci consegna una responsabilità: quella di proseguire il suo percorso di testimonianza ai ragazzi. Era una donna molto determinata e di una dolcezza infinita – la ricorda il sindaco Giberti – ed è proprio grazie a questo suo carattere, ospitato in un fisico minuto, che rendeva le sue testimonianze ancor più efficaci. Continueremo a celebrare l’operazione Tombola, ma certamente, senza lei e Livio, saremo tutti più tristi”.

“Per noi e è una perdita molto grande perché era una delle ultime testimoni dei fatti di Villa Rossi e Villa Calvi, oltre che della Resistenza locale – spiega il presidente di Anpi Albinea Giacomo Mazzali – Nonostante i suoi acciacchi era sempre presente con il sorriso alle celebrazioni di Botteghe. La sua testimonianza è stata preziosa per tantissimi giovani ed è stata sia una grande amica, che una meravigliosa compagna di viaggio. Ci mancherà, ma anche se non c’è più, per noi ci sarà sempre”.

Istoreco ricorda Giovanna Quadreri “Libertà”

Oggi ci ha salutato Giovanna Quadreri, la 93enne partigiana “Libertà”, una delle più preziose e sensibili fra le nostre testimoni. Nei decenni ci ha regalato bellissimi momenti negli incontri pubblici, con i ragazzi, con i viaggiatori dei sentieri partigiani, raccontano l’esperienza di giovanissima staffetta assieme alla sorella Laura, “Foresta”.

Nata a Marola di Carpineti, a cui rimaneva legatissima, ha trascorso la vita fra Reggio e l’Appennino, diventando col tempo una colonna per la nostra memoria.

La vogliamo ricordare nell’ultimo momento pubblico in cui è stata protagonista, la suonata partigiana del 24 aprile 2021 con cui, assieme alla Filarmonica Tricolore, abbiamo omaggiato i resistenti di un tempo e il personale sanitario reggiano. La prima tappa, quella iniziale, era a casa di Giovanna.

Grazie di tutto, “Libertà”