Ieri, mercoledì 2 febbraio, alla Casa dei Donatori di Sangue a Bologna si è tenuta l’iniziativa di sottoscrizione dell’atto di gemellaggio interregionale tra l’Avis Provinciale di Bologna e l’Avis Comunale di Molfetta, con l’obiettivo di contribuire insieme a creare forme nuove e condivise di sensibilizzazione al dono del sangue e del plasma.

A dare il via agli interventi, in qualità di Consigliere di Avis Provinciale con delega al cerimoniale, è Agostino Pulito che porta con sé anche le rappresentanze dell’Associazione Marinai A.N.M.I., dell’Associazione Carabinieri A.N.C. e dell’Associazione Ordine al Merito A.N.C.R.I..

Due mondi apparentemente lontani – esordisce Agostino – ma che nel volontariato e nella donazione di sangue hanno trovato l’elemento di unione che supera ogni barriera e ogni distanza. Oggi viene sancita l’ufficializzazione di questa unione, tramite un solido ponte di amicizia e amore per il volontariato.”

Claudio Rossi, Presidente di Avis Provinciale di Bologna, prosegue raccontando a tutti i presenti come è effettivamente nata la collaborazione oggi ufficializzata in quest’atto di gemellaggio: “Una comunità di intenti e un’amicizia che nasce all’inizio di Marzo 2020 quando ancora non ero Presidente e quando, nella prima fase emergenziale della pandemia di Covid19 ancora si faceva fatica a rintracciare i dispositivi di protezione individuale, fra cui le mascherine. In quell’occasione mi sono imbattuto in un post di Cosimo Gadaleta, ex Presidente dell’Avis Comunale di Molfetta e qui presente oggi, che metteva a disposizione dei volontari avisini di tutta Italia le prime mascherine multicolor con la nota scritta #andràtuttobene. Da una difficoltà comune è nata la voglia di unirsi, di fare rete e condividere esperienze al di fuori di ogni confine”.

Due città e due comunità apparentemente diverse – interviene Giacomo Giancaspro, Presidente di Avis Comunale Molfetta – che oggi si uniscono attraverso il filo rosso della solidarietà. Bologna, la dotta, la grassa, la rossa, la turrita, incantevole città medioevale, capoluogo di una regione dalle ricche passioni culinarie, motoristiche e politiche, a cui si intrecciano le storie di grandi personaggi della scienza, delle lettere e dell’arte. Molfetta, piccola città a 25 Km da Bari, città di Gaetano Salvemini e del maestro Riccardo Muti, città di uomini di mare e di cuore. Siamo onorati e grati agli amici dell’Avis Provinciale di Bologna, con i quali siamo accumunati dalla voglia di condividere esperienze, al fine di colmare eventuali deficit organizzativi e incrementare il coinvolgimento degli associati e di sempre più giovani tramite la diffusione della cultura della donazione come bene primario per la nostra esistenza.”

Infine, in rappresentanza delle rispettive Istituzioni intervengono Tommaso Minervini, Sindaco del Comune di Molfetta e Sara Accorsi in rappresentanza della Città Metropolitana di Bologna.

Tommaso Minervini avvia il suo discorso ricordando una citazione di Gaetano Salvemini: “Quando credi in una cosa, falla. Fai ciò che devi, avvenga ciò che può. Infatti, se tutti smettessimo di farlo avremmo una società piatta e standardizzata che non farebbe passi avanti. Oggi con questo gemellaggio diamo un segnale marcato sulla direzione che vorremmo per l’organizzazione di Avis e delle nostre città. Vogliamo incentivare tutti a smettere di lavorare solo per sé stessi e per il proprio territorio e puntare invece a creare reti che trovino forza grazie al valore del dono. Proprio come è successo nelle prime fasi della pandemia. Nell’emergenza è scattato quel senso di comunità e solidarietà, che non può essere circoscritta a un solo periodo.”

Sara Accorsi, oltre che delegata del Sindaco metropolitano è anche donatrice e, dopo essersi soffermata sull’importanza del fare rete in ambito territoriale e temporale, conclude gli interventi soffermandosi sul valore fondamentale della rete del dono. “Essere donatori assume una grande importanza perché chiede a ciascuno di noi di assumersi una responsabilità chiara: avere un buono stile di vita affinché il nostro dono possa andare a buon fine. Senza dimenticare, concludendo, il grande lavoro che tutt’ora è richiesto a tutto il personale sanitario, la cui organizzazione è messa a dura prova da questo lungo tempo di pandemia. Non posso far altro che ringraziare Avis, che ha rappresentato e tutt’ora rappresenta un grande supporto al sistema sanitario perché è – potremmo dire – il mantello che lega insieme l’attività professionale di medici e infermieri e quella che è invece la libera scelta di ogni cittadino e di ogni cittadina nella volontà di farsi dono per la cittadinanza intera.”

La mattinata si conclude con il lancio dell’iniziativa VelAvis (https://www.polisportivaavisbolognese.it/velavis/ ), che vuole portare avanti la stessa visione di condivisione di esperienze su tutto il territorio nazionale e con la firma della pergamena riportante l’atto di gemellaggio per esteso come simbolo dell’inizio di un nuovo percorso solidaristico, culturale, formativo e sociale.