Giudizio più che positivo, da parte dei pazienti in fase di dimissione, al nuovo questionario che l’ospedale ha adottato nel 2021, su richiesta del Comitato Consultivo Misto – organismo atto a promuovere l’attiva partecipazione e la fattiva collaborazione tra l’organizzazione sanitaria ed i Cittadini/Utenti – per verificare la qualità delle cure in Istituto. Un responso importante, tenuto conto delle grandi difficoltà che anche l’ospedale di Montecatone ha dovuto fronteggiare, in ordine alla dotazione di personale, a causa della pandemia – che ha inciso soprattutto in ambito assistenziale.

Oltre 200 i questionari redatti dai pazienti ai quali è stata chiesta una valutazione rispetto a più ambiti: medico, infermieristico, di supporto, fisioterapico/logopedico, di terapia occupazionale e socio-psico-educativo nonché sul grado di autonomia ed efficacia raggiunto grazie all’equipe, sugli ambienti (gradevolezza, ordine, pulizia), sul servizio ristorazione e sulla qualità complessiva della cura in ospedale. Ebbene, la valutazione media è stata di circa l’80%, parametro che nella scala di valori attribuita dall’Istituto si colloca tra le voci adeguato/molto adeguato. Spiccano per alta valutazione il servizio in ambito fisioterapico / logopedico (87%) e la terapia occupazionale (85%). Molto buono anche il giudizio sul grado di autonomia ed efficacia raggiunto, compatibilmente con la propria lesione, grazie all’equipe riabilitativa (81%).

«L’analisi delle risposte – ha osservato Filippo Preziosi, Presidente del CCM – ha confermato l’elevato gradimento del servizio offerto dall’ospedale ed ha fornito a noi e alla direzione utili indicazioni per indirizzare gli sforzi nella direzione del miglioramento continuo soprattutto nelle aree ove maggiore è il margine di miglioramento. Per tutte le figure professionali, gli utenti hanno indicato come area di miglioramento prioritaria la disponibilità di tempo da dedicare alla singola persona. Nell’ambito infermieristico – prosegue Preziosi – è stato segnalato anche l’opportunità di miglioramento sotto l’aspetto delle competenze; queste due indicazioni trovano oggettivo riscontro nell’elevato turnover e nelle carenze di personale, specie in ambito infermieristico, che l’ospedale ha dovuto subire, più marcatamente negli ultimi quadrimestri, a causa della pandemia e del particolare assetto giuridico dell’ospedale che ha impedito di competere adeguatamente con le altre strutture sanitarie pubbliche nel reclutamento del personale. Per limitare l’impatto di quanto sopra, l’ospedale ha dovuto rispondere nell’immediato limitando il numero di posti letto e in modo strutturale sollecitando l’accelerazione del processo di passaggio al pubblico già peraltro condiviso da tutti gli attori coinvolti».