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«Il sistema scolastico regionale è tra i migliori del Paese, con una forte attrattività e un’alta qualità dell’offerta formativa, come dimostrano i test Invalsi che vengono somministrati ogni anno agli studenti. Occorre tuttavia una pianificazione concertata per superare la criticità del sovraffollamento degli spazi scolastici e per questo chiediamo un incontro con la Regione, così da mettere in campo azioni condivise».

E’ quanto dichiarano il presidente di UPI Emilia-Romagna Gian Domenico Tomei e il presidente di Anci Emilia-Romagna Luca Vecchi, nel commentare la classifica pubblicata da Il Sole 24 ore sulla qualità della vita nelle Province d’Italia e che vede i territori della Regione agli ultimi posti come numero di studenti per classe. I presidenti stanno chiedendo alla Regione Emilia-Romagna un confronto per analizzare il dato e mettere in campo misure correttive.

In particolare, il presidente Tomei sottolinea come «questo dato paradossalmente sia un indicatore positivo, che evidenzia la forte attrattività del territorio emiliano romagnolo. Siamo una regione ricca di opportunità professionali e di sviluppo e questo porta molte famiglie a trasferirsi nelle nostre terre, aumentando di conseguenza anche la popolazione scolastica. Abbiamo studenti – conclude Tomei – tra i migliori del Paese, come dimostrano i test Invalsi che vengono somministrati ogni anno, perciò il sistema funziona. Occorre tuttavia analizzare con attenzione il dato dell’affollamento, per evitare fenomeni di disagio e problematicità che potrebbero incidere anche sulla didattica».

Per la classifica, la provincia di Piacenza risulta 71esima sulle 107 province, con 19,8 studenti per classe, mentre Ferrara si colloca all’82esimo posto con 20,3 studenti per classe, poi c’è Reggio Emilia al 94esimo con 20,9 Forlì-Cesena al 100esimo con 21,3 con Rimini e Parma, Bologna alla posizione 103 con 21,5 studenti per classe, Modena penultima con 21,9 e Ravenna ultima alla posizione 107 con 22 studenti per classe.

Per il presidente di Anci Emilia-Romagna Luca Vecchi «la scuola, e più in generale l’investimento pubblico sull’educazione, in Emilia-Romagna ha saputo essere eccellenza diffusa e storicamente consolidata. Questo non significa che chi ha saputo essere bravo e lungimirante non debba essere sostenuto adeguatamente nel potenziamento delle risorse umane disponibili e nella crescita del personale insegnante. I dati della classifica reclamano una maggiore attenzione alla programmazione e all’investimento sul personale scolastico emiliano-romagnolo».