Il Comune di Modena, la Regione Emilia-Romagna e Cpc group sigleranno un protocollo d’intesa valido fino a giugno 2025 rispetto all’ampliamento del comparto industriale produttivo e di servizi dell’impresa modenese che sarà quindi l’occasione per la rigenerazione di un rilevante ambito esistente e contestualmente per lo sviluppo della competitività del sistema economico, in particolare della filiera dell’automotive, coniugando occupazione, attività di ricerca industriale e percorsi di alta formazione per lo sviluppo di nuove competenze tecniche.

Il Consiglio comunale, nella seduta di giovedì 30 giugno, ha infatti dato il via libera allo schema di protocollo, presentato dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli, con il voto a favore di maggioranza, Lega Modena, FI, Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia e l’astensione di M5s e Modena sociale.

“Con la proposta di ampliamento di Cpc – ha affermato l’assessora – stiamo anticipando alcuni modelli procedimentali e progettuali del Pug. Innanzitutto, dal punto di vista metodologico, perché con il protocollo portiamo in Aula l’avvio di un processo che impegnerà la struttura tecnica nei prossimi mesi, guardando ai fabbisogni e a cosa avviene all’interno degli involucri che andremo pian piano a definire”. Dopo l’ok al protocollo, nei prossimi giorni, la Giunta si esprimerà su un accordo procedimentale che definisce l’organizzazione delle attività relative al progetto da parte degli uffici. Una volta sviluppato e analizzato il progetto in sede di Conferenza dei servizi, tra qualche mese il Consiglio comunale sarà chiamato ad esprimersi sul progetto urbanistico ed edilizio attraverso la votazione sull’Accordo di programma tra Comune, Provincia e Cpc che comporterà variante urbanistica.

“Quello di Cpc – ha proseguito Vandelli – è un progetto non di mero servizio al settore industriale, ma che costruisce innovazione e concorre alla transizione energetica, digitale ed ecologica, grazie alla costruzione di mezzi per la mobilità realizzati con materiali riciclabili, più leggeri e che necessitano di minori risorse energetiche per funzionare; e allo sviluppo di auto elettriche a guida autonoma e con sempre maggiori dispositivi per una guida sicura. Il progetto, inoltre, sostiene la riconversione dell’occupazione prevedendo oltre 500 posti aggiuntivi già nel 2023 per arrivare a 800 una volta a regime e la collaborazione tra l’azienda e l’Università consentirà di puntare sulla formazione continua e sulla ricerca e rappresenterà un attrattore per Modena da altri territori”.

Attraverso il protocollo l’azienda, nata negli anni ’50 e divenuta leader a livello mondiale nella realizzazione di produzioni in cui sono lavorate parti in materiale composito in abbinamento a parti meccaniche, si impegnerà a investimenti industriali pari a 350 milioni di euro sul territorio comunale, di cui 340 di investimento industriale sul sito produttivo e circa 10 milioni per attività di ricerca industriale nel periodo 2023-2027. Ulteriori 50 milioni di euro saranno investiti dalla società sul comparto industriale di Camposanto. L’ampliamento del comparto produttivo e di servizi di Cpc, di circa 50 mila metri quadrati, sarà infatti affiancato da attività di ricerca e sviluppo finalizzate alla validazione di un processo automatizzato sostenibile, intelligente e ad alta efficienza produttiva di componenti automotive in materiale composito per alleggerire i veicoli di nuova generazione. Cpc si impegna inoltre a collaborazioni tecnico-scientifiche con l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia per la formazione di profili professionali qualificati nel settore automotive, allo sviluppo di progetti in grado di offrire soluzioni progettuali innovative alle aziende della filiera dell’automotive, oltre che alla realizzazione di una Academy volta alla ricerca sulla progettazione integrata per tecnologie di ricerca su: innovazione dei materiali per l’alleggerimento strutturale, applicazione di metodologie e tecnologie digitali legate in primo luogo al riuso e riciclo del carbonio, automazione e digitalizzazione dei processi produttivi e di controllo della qualità.

Il Comune, dal canto suo, con il protocollo si impegna a dare attuazione ai necessari procedimenti urbanistici ed edilizi funzionali a consentire la realizzazione dell’intervento, mentre la Regione si impegna a dare attuazione ai propri strumenti per sostenere interventi coerenti con le attività di ricerca e sviluppo, nonché innovazione.