“La recente condanna all’ergastolo di Paolo Bellini per la strage di Bologna ha pienamente messo in luce ciò che per anni si è voluto oscurare con la retorica politica e i depistaggi. Questa sentenza è importante non tanto per le novità evidenziate – spiega una nota della Cgil di Modena e Bologna –  ma perché ha confermato, integrandola con ulteriori elementi, una verità messa progressivamente in luce da quarantadue anni di indagini, dall’impegno dell’Associazione famigliari delle vittime, da un eccezionale sforzo di conservazione e analisi dei documenti, da circa venti sentenze di vario grado: la strage di Bologna è stata una strage fascista!”

“Si tratta quindi – prosegue la Cgil – di un prodotto organico del neofascismo italiano, come va dicendo da tempo Paolo Bolognesi “Oggi non si può e non si deve più parlare di misteri, ma di segreti che come tali, se c’è la volontà, possono essere disvelati”.

Continuare a parlare di misteri come si sono affrettate a fare alcune forze politiche dopo la sentenza di condanna di Gilberto Cavallini, significa continuare volutamente a depistare”.

“Per tutte queste ragioni e perché emergano le inquietanti connivenze tra neofascismo e apparati dello Stato stabilite dagli ultimi due processi a Gilberto Cavallini e a Paolo Bellini, la Cgil di Modena e Bologna organizzano un’importante iniziativa giovedì 7 luglio 2022 alle ore 9 (e sino alle 13) presso il salone Corassori (piazza Cittadella, 36 a Modena) con la partecipazione di Alessandro Forti avvocato del collegio di parte civile, Paolo Lambertini vicepresidente della Associazione famigliari delle vittime, Emily Clancy vicesindaca del Comune di Bologna, Giancarlo Muzzarelli sindaco di Modena, Maurizio Lunghi segretario generale Cgil Bologna, Daniele Dieci segretario generale Cgil Modena. Introduce i lavori Aurora Ferrari della segreteria Cgil Modena”.

“Dopo 42 anni, grazie alle novità emerse dagli ultimi processi, possiamo finalmente affermare che la strage di Bologna fu una strage fascista – affermano Daniele Dieci segretario generale Cgil Modena e Maurizio Lunghi segretario generale Cgil Bologna – Ribadirlo, oggi, significa consegnare un primo lembo di verità ai famigliari delle vittime e alla cittadinanza tutta. Significa anche un’altra cosa, cioè dare consapevolezza a tutti noi di quanto questa minaccia eversiva sia stata reale e lo sia ancora oggi”. “La nostra organizzazione sindacale – continuano Dieci e Lunghi – deve quindi farsi carico di diffondere tra la nostra gente la conoscenza dei fatti, le verità dei processi e il ruolo del lavoro come elemento di libertà e democrazia. Quel 2 Agosto morirono tanti lavoratori e lavoratrici, ma fu il lavoro, il suo presidio organizzato di legalità a difendere la città e a salvare vite umane”.