Dopo oltre due anni di difficoltà per la pandemia da Covid-19, con voli quasi azzerati e passeggeri ridotti al minimo, negli ultimi mesi il settore del trasporto aereo ha cominciato finalmente a recuperare passeggeri. L’inversione di tendenza è stata molto importante anche all’Aeroporto di Bologna, dove nel corso di quest’anno si è passati da un -50% di passeggeri a gennaio (variazione sullo stesso mese del 2019) ad un +2,4% a giugno (su giugno 2019).

Passata dunque l’emergenza, in cui anche la società di gestione del Marconi, come tutti i gestori aeroportuali italiani, ha fatto ricorso agli ammortizzatori sociali in accordo con le Organizzazioni Sindacali, per salvaguardare al meglio l’occupazione e non fermare lo sviluppo delle competenze e delle professionalità specifiche del settore, dal mese di aprile AdB ha rafforzato il proprio organico inserendo oltre 80 nuovi lavoratori stagionali nelle aree security, parcheggi e facilitatori.
Inoltre, anche per dare un segnale di discontinuità e per confermare la forte attenzione alle proprie risorse, AdB e i Sindacati hanno deciso di procedere con il mese di luglio a 5 assunzioni a tempo indeterminato di contratti di lavoro a tempo determinato, stabilizzazioni che a causa del Covid non si erano potute realizzare dal 2020.

In questi stessi giorni, AdB, in un’ottica di evoluzione del lavoro e di costante attenzione all’innovazione e alla sostenibilità, ha deciso anche di confermare l’applicazione dello smart working oltre al periodo emergenziale, sottoscrivendo un apposito accordo quadro con le Organizzazioni Sindacali. L’accordo precisa gli elementi di contorno del lavoro agile, i diritti e i doveri di lavoratori, pone particolare attenzione al tema della sicurezza del lavoro e istituisce anche un Osservatorio paritetico con le Organizzazioni Sindacali sulla sua applicazione.
Per AdB, dove la maggior parte delle persone lavora comunque in presenza per assicurare il miglior servizio ai passeggeri, il lavoro agile si inserisce in un contesto di miglioramento dei processi lavorativi, di flessibilità (ad esempio: ingresso con orario flessibile per i non turnisti dalle 8 alle 11) e di ampia politica del welfare e wellbeing. L’accordo sullo Smart Working è completato da un regolamento interno aziendale che disciplina il numero massimo di giorni di lavoro da remoto a settimana, il diritto alla disconnessione, le modalità operative di applicazione.
Sul tema del lavoro agile, grazie anche ad un co-finanziamento ricevuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche della famiglia, attraverso il bando nazionale #Conciliamo, AdB ha attivato uno specifico percorso formativo per i manager, per i responsabili di risorse e per tutti i lavoratori che possono accedere allo smart working.
AdB aderisce inoltre al tavolo SmartBo promosso dal Comune di Bologna con le principali imprese e istituzioni del territorio per sviluppare le best practice sullo smart working e promuovere nuove modelli di mobilità in una città sempre più sostenibile.
Infine, sempre con le Organizzazioni Sindacali AdB ha rinnovato in questo periodo altri due importanti accordi per supportare al meglio la conciliazione fra lavoro e vita privata. Si tratta di un accordo sulla monogenitorialità, per supportare meglio nell’organizzazione del lavoro e dei turni i genitori soli affidatari di minori, e di un accordo relativo alla banca ore solidale, a supporto dei colleghi che hanno esigenze legate alla tutela di figli e coniugi con particolari situazioni critiche. In questo caso, le ore donate dai colleghi riceveranno anche una integrazione aziendale.