Riconoscere le peculiarità delle aree interne e della montagna, per competere alla pari con gli altri territori attraverso l’introduzione di criteri preferenziali nei bandi, creazione di bandi riservati e orientati ai bisogni delle aree stesse, grazie a politiche di strategie territoriali integrate per le aree montane e interne (Stami) in attuazione della strategia nazionale sulle aree interne (Snai).

E’ quanto prevede il riconoscimento dell’appennino modenese come Area interna ottenuto in questi giorni da parte della Regione Emilia-Romagna, che consentirà, tra l’altro, di beneficiare di risorse pari a 11 milioni e 500mila euro per il rilancio della montagna.

La questione è stata seguita direttamente dal presidente della Provincia di Modena Gian Domenico Tomei collaborando con l’assessora della Regione Barbara Lori che ha lavorato affinché anche l’intero appennino potesse diventare area interna. Avere a disposizione oltre 11 milioni di euro per il rilancio territoriale, infatti, significa costruire insieme ai sindaci del territorio strategie da mettere in campo per il futuro della montagna.

Le aree interne sono quelle identificate dentro il perimetro dei comuni montani, o parzialmente montani, che superino una certa soglia di potenziale fragilità, e periodicamente vengono aggiornate sulla mappatura nazionale basata su distanza dal centro di offerta più vicino.

L’area interna della provincia di Modena comprende tutti i 18 Comuni montani del territorio, ovvero Serramazzoni, Marano, Guiglia, Prignano, Polinago Pavullo, Zocca, Montefiorino, Palagano, Lama Mocogno, Montecreto, Sestola, Montese, Frassinoro, Riolunato, Fanano, Pievepelago e Fiumalbo.