FIRENZE (ITALPRESS) – “Ho un animo molto preoccupato per l’avvenire prossimo. Le ragioni sono molteplici, basterebbe guardare i dati sulla produzione industriali nelle epoche recenti nell’area dell’Euro”. Lo ha detto il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, nel corso di un seminario organizzato a Firenze.
“Nel terzo trimestre abbiamo avuto un’esplosione di vari eventi che ci ha portato all’estate più brillante non solo per sole ma per dati economici che noi ricordassimo. C’è stata una forte ripresa del turismo, abbiamo avuto un 2021 positivo, definito come un grande rimbalzone o una ripresa un pò più limitata di quella che era stata la recessione. Nel 2022 i fattori economici hanno avuto una prosecuzione, anche se nel primo semestre si sono mostrati gli effetti sempre più evidenti della crescita del costo dell’energia e della guerra Russia-Ucraina e dell’esplosione anche delle materie prime. Su di esse gli imprenditori italiani hanno fatto miracoli ed hanno differenziato i fornitori”, ha aggiunto. “Abbiamo non delle previsioni ma dei ragionamenti che ci portano a dire che la chiusura dell’anno sarà meno positiva della fase iniziale e che il 2023 oggi è da vedersi in salita”, ha spiegato Patuelli augurandosi che “che nella legge di bilancio ci siano tutti i provvedimenti anticiclici che sono necessari. Ho la preoccupazione che l’Italia finisca, non per responsabilità di qualcuno ma per una somma di fattori, in esercizio provvisorio, e che i mercati possano utilizzare con valutazioni negative l’esercizio provvisorio”. Patuelli ha poi spiegato perchè veda un rischio di esercizio provvisorio per l’Italia. “Oggi siamo a oltre metà novembre e c’è un mese di ritardo nel deposito della legge di bilancio, i tempi sono limitati quindi non bisogna sottovalutare il rischio di esercizio provvisorio. Il mio auspicio è che ci sia una consapevolezza istituzionale complessiva e che si completi il varo dell’esercizio di bilancio entro il 31 dicembre”.
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