Patrizia Melara (assessore alla Scuola), Anna Baldini (assessore alle Pari Opportunità), Farian Sabahi, Elisa Cavallini (assessore alla Cultura), Michele Gulinelli (vice sindaco), Antonietta Furini (responsabile biblioteca Pederiali), Elena Malaguti

Una grande partecipazione ha contrassegnato l’evento che, domenica 27 novembre, ha concluso le iniziative di sensibilizzazione contro la violenza di genere.

La presenza presso la biblioteca “G. Pederiali” di Farian Sabahi, scrittrice italo -iraniana, voluta dall’Amministrazione comunale per alzare l’attenzione su questo tema, ha richiamato infatti un folto e variegato pubblico – anche insegnanti e studenti – sollecitato dalla tematica della violenza contro le donne e in particolare dalla drammatica attualità della protesta del popolo iraniano contro l’assolutezza del regime teocratico degli ayatollah.

Non si tratta più solo di una rimostranza femminile ma donne e uomini, adulti e ragazzi si trovano in piazza a protestare per i loro diritti.

Questo è il vero elemento di novità di questi movimenti di piazza rispetto ai precedenti: gli uomini stanno supportando le donne e nelle proteste per le strade ci sono anche liceali, quindi le nuove generazioni.

Dialogando con Elena Malaguti, docente di storia e filosofia, la scrittrice giornalista – intervenuta proprio nel pomeriggio di domenica a Mezz’ora in più di Lucia Annunziata su Rai 3 – ha svolto un’attenta analisi della condizione femminile in Iran e delle proteste che da due mesi percorrono tutto l’Iran.

“Il richiamo alle sue opere – dice l’assessore alle Pari Opportunità, Anna Baldini – come ‘Noi donne di Teheran’ e ‘Non legare il cuore’, ma anche ‘Lettera a Papa Francesco’, ci hanno reso partecipi dell’impegno di questa scrittrice, giornalista, docente universitaria, nel far conoscere e creare consapevolezza verso la violenza di genere e la tutela dei diritti umani, nella realtà a noi vicina dell’Occidente e nel meno conosciuto, per noi, mondo mussulmano”.

“L’approfondimento verso l’attualità iraniana – aggiunge l’assessore alla Scuola, Patrizia Melara – ci aiuta nella conoscenza e ci accompagna nel viaggio in una realtà, non troppo lontano da noi. Ci fa comprendere il motto del poeta persiano Omar Khayyam che questa scrittrice ha fatto proprio: «viaggiare è vivere due volte»”.

Giornalista professionista, Farian Sabahi collabora con testate giornalistiche (Corriere della Sera, il manifesto, La Stampa) e programmi televisivi e radiofonici italiani (Radio Popolare, Radio Rai) e stranieri (BBC Persian). 

Iranista e islamologa, è laureata in Economia Aziendale all’Università Bocconi di Milano e in Storia Orientale a Bologna. Ha conseguito il Ph.D. in History of Iran presso la School of Oriental and African Studies di Londra con una tesi sull’Esercito del Sapere durante il regno di Muhammad Reza Pahlavi (1963-79). Ha successivamente svolto ricerca sul campo in Iran sui contratti petroliferi buy-back (per il post-dottorato presso la Facoltà di Economia, Università di Bologna) e sulle zone di libero scambio nel Golfo persico (per l’assegno di ricerca presso l’Istituto di Storia Economica, Università Bocconi). 

Si occupa di Medio Oriente, Caucaso e Asia Centrale con una metodologia multidisciplinare che tiene conto della storia, dell’economia, degli aspetti religiosi e culturali, con un’attenzione alle minoranze e alle problematiche di genere. Ha tenuto corsi in atenei italiani e stranieri.  

È autrice di numerosi articoli scientifici e saggi pubblicati da editori italiani e internazionali. I suoi ultimi libri sono “Storia dello Yemen” per l’Istituto C.A. Nallino di Roma (2021) e “Storia dell’Iran 1890-2020” per Il Saggiatore (2020).  

È autrice del testo per il teatro “Noi donne di Teheran”, un racconto – in prima persona femminile – sulle origini della capitale iraniana e sulle sue contraddizioni, sui diritti delle minoranze religiose e delle donne. Donne protagoniste in vari ambiti, sport inclusi, anche se troppo spesso sono state un tassello nella propaganda di regime. Un reading animato dai versi dei grandi poeti persiani e da una buona dose di ironia, per sorridere su temi complessi e abbattere i soliti stereotipi.