I Carabinieri della Stazione Bologna San Ruffillo hanno eseguito una misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa nei confronti di un 31enne albanese, indagato per atti persecutori e lesione personale.

Il provvedimento, richiesto dalla Procura della Repubblica di Bologna ed emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, nasce da un’informativa dei Carabinieri a seguito di un’indagine avviata per ricostruire il racconto di una 43enne italiana che lo scorso novembre si era recata in caserma per denunciare l’ex compagno, nonché convivente, che aveva iniziato a perseguitarla perché non accettava di essere stato lasciato. La donna riferiva ai Carabinieri di aver iniziato una relazione sentimentale col 31enne nel 2021 e di averla interrotta di recente. A quel punto, l’uomo, non avendo più una dimora stabile, si era innervosito e aveva iniziato a tormentare la donna, presentandosi sotto casa, sul posto di lavoro, inviandole numerosi messaggi e minacciandola di morte. Il 36enne è stato indagato anche per lesione personale a seguito di un fatto accaduto poche settimane fa, quando, preso da un momento di rabbia mentre stava discutendo con la 43enne davanti a un bar, per impedirle di partire con lo scooter, le strinse la sciarpa attorno al collo facendola cadere a terra. Spaventata, la donna si rialzò e tentò di telefonare al numero di emergenza, ma l’ex compagno glielo impedì scaraventandole lo smartphone a terra che smise di funzionare. Soccorsa dai sanitari del 118, la 43enne fu medicata e dimessa con una prognosi di 5 giorni. La 43enne, temendo per la propria incolumità e soprattutto per quella di un figlio minorenne che aveva avuto con un altro uomo, si è rivolta subito ai Carabinieri che hanno avviato le indagini.