L’edizione 2022 dell’Osservatorio Innovazione dell’Emilia-Romagna, esplora la prassi e il potenziale innovativo delle imprese emiliano-romagnole.

L’osservatorio è curato da CISE – Centro per l’innovazione e lo sviluppo economico, Azienda speciale della Camera di commercio della Romagna ed è realizzato in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna.

Dal 2018 beneficia anche del supporto della Regione Emilia-Romagna e dell’apporto di ART-ER.

L’Osservatorio Innovazione raccoglie e analizza dati sulle dinamiche del fenomeno innovazione e mette i risultati a disposizione degli attori dell’ecosistema regionale, per supportare le scelte a sostegno della competitività delle imprese.

Hanno partecipato all’indagine dell’Osservatorio 4104 imprese con oltre 1 milione di euro di fatturato.

Gli esiti dell’indagine sono integrati con dati provenienti dal Registro delle imprese, dalla banca dati dei bilanci depositati sempre presso il Registro delle imprese e della banca dati su import-export di Unioncamere Emilia-Romagna.

 

I dati dell’Osservatorio Innovazione Emilia-Romagna – 2022

Dal 2019 al 2022 le imprese emiliano-romagnole con oltre un milione di fatturato che hanno introdotto almeno una innovazione sono l’86% del totale. Le imprese senza alcuna innovazione si concentrano nella fascia dimensionale 0-9 addetti e in quella 10-49. Quasi due terzi delle imprese nella fascia dimensionale 50-49 ha introdotto oltre 5 innovazioni nello scorso triennio, mentre ben l’82% delle imprese oltre i 250 addetti ha introdotto oltre 5 innovazioni.

La prima voce di innovazione riguarda il miglioramento di prodotti e servizi (circa il 13% dell’innovazione regionale). Seguono introduzioni di nuovi prodotti e servizi (11%) e nuovi macchinari (9%).

Soluzioni di minor impatto ambientale riguardano il 9% dell’innovazione regionale.

Il 76% delle imprese emiliano-romagnole hanno introdotto almeno una tecnologia digitale 4.0 nel proprio processo produttivo. Circa un quarto delle imprese non ha introdotto tecnologie 4.0. Il ritardo principale è concentrato nella fascia dimensionale 0-9 e 10-49, sebbene esista un 13% di imprese tra i 50 e i 250 addetti e un 5% oltre i 250 addetti che non ha ancora intrapreso la strada della digitalizzazione. Va comunque registrato che in media il 26% della piccola impresa (fino a 50 addetti) ha introdotto almeno 5 tecnologie digitali e oltre la metà delle imprese oltre 250 addetti ha fatto altrettanto.

Il profilo di digitalizzazione delle imprese regionali presenta tecnologie 4.0 a maggiore e minore adozione.

Le tecnologie per la sicurezza digitale (cyberscurity) sono quelle che vedono la più ampia quota di adozione (il 43% delle imprese), seguite dal cloud computing (35%), sistemi informativi di gestione dei clienti (34%) e condivisione dati tra fasi del processo industriale (30%). Le tecnologie a minor intensità di adozione sono la realtà aumentata (2,5%) e l’intelligenza artificiale (3,3%).

La sicurezza informatica, pur essendo una tecnologia dichiarata dalla maggioranza delle imprese, non appare adeguatamente accompagnata da una strategia di sicurezza permanente.

In media, il 46% delle imprese dichiara di aver introdotto una strategia permanente di cybersecurity, ma la consapevolezza cresce con la struttura dimensionale dell’impresa e ben il 77% delle imprese oltre 250 addetti ha adottato una strategia permanente, contro il 44% della piccola impresa.

In Emilia-Romagna la trasformazione digitale sta interessando soprattutto la funzione di smart manufacturing (la cosiddetta “fabbrica intelligente”) che rappresenta il 35% delle tecnologie 4.0 introdotte sin qui e la funzione di smart supply chain, ovvero la digitalizzazione dei processi di filiera che assorbe un ulteriore 35% di trasformazione 4.0 in regione. A fianco di queste due dimensioni, presentano maggior ritardo le funzioni di accompagnamento al lavoro collaborativo uomo-robot, rappresentato dallo smart work che assorbe solo il 5% delle tecnologie 4.0 e l’abilitazione intelligente dei processi con ausilio di big data e intelligenza artificiale che riguarda solo il 12% della digitalizzazione in atto. La cybersecurity, che pur presenta, come illustrato nella sezione precedente, tassi di dichiarata adozione molto elevati, appare ancora marginale nella strategia complessiva di digitalizzazione del processo produttivo in Emilia-Romagna, quando messa al confronto con altre funzioni.

L’adozione di tecnologie 4.0 e di soluzioni di economia circolare sono correlate a tutti i livelli di complessità tecnologica.Si evidenzia pertanto un modello di innovazione ad elevata complessità organizzativa in cui scelte sul lato dell’efficienza energetica e nell’uso dei materiali va di pari passo con l’introduzione di tecnologie digitali anche complesse.