Si è svolto stamattina a Modena il presidio di protesta dei ricercatori e del personale tecnico amministrativo dell’Istituto Nanoscienze del Cnr che ha sede presso il dipartimento di Fisica di Unimore in via Campi.

La mobilitazione dei ricercatori, che si occupano dello studio dei materiali alla scala atomistica e della loro applicazione in campo informatico, medico e dei nuovi materiali, rientra nell’iniziativa nazionale promossa in queste settimane da Flc Cgil e Rua Uil in tutte le sedi italiane del Cnr.

Si rivendica innanzitutto la valorizzazione del personale Cnr attraverso le consistenti risorse stanziate a questo fine dalla Legge di Bilancio 2022 (oltre 21 milioni di euro). Ma se queste risorse non vengono usate entro la fine di quest’anno, si rischia che rientrino nel bilancio generale dell’Ente.

La rivendicazione si concentra su tre punti specifici.

L’emanazione dei bandi per la progressione di carriera dei ricercatori, bloccata da tempo, prima dell’estate.

Lo scorrimento totale della graduatoria di idoneità per superare il sotto-inquadramento del personale tecnico-amministrativo.

Il superamento del precariato dei ricercatori che pur essendo entrati con concorso pubblico e avendo le stesse mansioni degli altri, sono però a tempo determinato.