Anche nei pazienti oncologici la riabilitazione gioca un ruolo fondamentale e su questo versante, come in molti altri che riguardano la sfera “rehab” l’Istituto si è guadagnato un altissimo standing a livello nazionale.

Ne è ulteriore testimonianza l’intervento di Pamela Salucci, Direttore dell’Unità Operativa Gravi Cerebrolesioni Acquisite, al convegno della Società Italiana di Riabilitazione Neurologica (SIRN) svoltosi a Riva del Garda. Oggetto della prolusione uno studio retrospettivo su pazienti ricoverati a Montecatone con esiti di asportazione di neoformazione cerebrale. Sono stati valutati il livello di disabilità motoria e cognitiva, la necessità di presa in carico neuropsicologica e la destinazione alla dimissione.

“I pazienti – ha spiegato Salucci – hanno eseguito trattamento in palestra secondo progetto riabilitativo individualizzato e hanno ottenuto in media un miglioramento delle proprie condizioni e dell’autonomia. Tutti – ha aggiunto – sono stati sottoposti a monitoraggio cognitivo comportamentale da parte dell’equipe riabilitativa e, quando ritenuto necessario, è stata eseguita presa in carico neuropsicologica specifica”.

Dodici dei venti pazienti valutati ha potuto fare rientro al proprio domicilio con attivazione della continuità terapeutica sul territorio; per gli altri è stato disposto il trasferimento in altre strutture riabilitative per la prosecuzione del percorso. Secondo Salucci, che ha spiegato come negli ultimi anni, grazie al miglioramento delle procedure diagnostiche, chirurgiche e terapeutiche sono aumentati i pazienti che sopravvivono a tumori del sistema nervoso centrale, con a volte sequele neurologiche invalidanti con necessità di presa in carico riabilitativa in setting sia ambulatoriale sia di ricovero, “l’accesso alle cure riabilitative dovrebbe essere garantito a tutti i pazienti che presentano menomazioni neurologiche a seguito di tumore cerebrale; la presa in carico deve essere effettuata da un team multidisciplinare, garantendo il trattamento dei deficit sia motori sia cognitivi, allo scopo di raggiungere il maggior grado di autonomia compatibilmente con le menomazioni e le abilità residue del paziente e di garantire la migliore qualità della vita possibile. E’ fondamentale – ha aggiunto ancora il medico – l’attivazione della rete di assistenza domiciliare e la continuità delle cure sul territorio”.

Davvero nutrita la partecipazione dei professionisti del Montecatone Rehabilitation Institute al convegno SIRN con le relazioni di Giovanna Barbara Castellani (percorso diagnostico-terapeutico e assistenziale per la gestione del paziente disfasico, Silvia Olivi (trasferimento di nervo per il recupero della funzionalità dell’arto superiore nei pazienti tetraplegici), Gaia Musumeci (trattamento riabilitativo classico in fase post-acuta studiato per i pazienti con Grave Cerebrolesione Acquisita affiancato un protocollo proposto da MNEM e Francesca Ciardulli (infezione Sars-Cov 2 in pazienti con lesione midollare ricoverati in unità spinale: dati preliminari di no studio osservazione prospettico multicentrico).

Secondo Laura Simoncini, Direttore dell’Unità Spinale del Montecatone R.I., anch’ella presente ai lavori, “il bilancio complessivo della nostra missione congressuale è positivo: si è trattato di un momento di confronto con professionisti del settore e di creazione di intenti collaborativi con altre strutture che si occupano degli stessi percorsi; le relazioni – ha detto ancora – sono state apprezzate e hanno suscitato interesse sia per la numerosità dei casi che per la visione innovativa.  Da qui l’impegno ad un sempre maggior contributo all’interno delle società scientifiche. Ora – ha concluso Simoncini – ci prepariamo al prossimo congresso SIMFER che si terrà a Bologna il prossimo ottobre”.