Il Servizio ferroviario metropolitano di Bologna (Sfm) si avvicina ancora di più alle esigenze dei viaggiatori, pendolari e turisti, e da oggi ai prossimi tre anni mette in campo, grazie alle risorse della Regione, una serie di misure previste nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) di Bologna, approvato nel 2019, per potenziare le linee dove c’è più domanda, aumentare le corse e realizzare infrastrutture utili nel medio-lungo periodo a collegare meglio, attraverso servizi passanti, il capoluogo alla montagna.

L’intesa, valida per tre anni e rinnovabile, tra Regione, Città Metropolitana e Comune di Bologna, è stata siglata oggi, alla presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dell’assessore alla Mobilità, Trasporti e Infrastrutture, Andrea Corsini, del sindaco metropolitano e di Bologna, Matteo Lepore e dalla consigliera metropolitana con delega al progetto Sfm, Simona Larghetti.

“Puntiamo sempre più sul trasporto pubblico locale- affermano Bonaccini e Corsini- come strumento strategico per migliorare le condizioni di vita dei cittadini e di contrasto al cambiamento climatico. Questo accordo, grazie al lavoro di squadra con la Città metropolitana di Bologna, si propone di rafforzare l’offerta e il conseguente utilizzo dei mezzi collettivi da parte della cittadinanza con l’obiettivo di accrescere l’attrattività dell’intero bacino bolognese sia dal punto di vista produttivo che turistico”.

“Una città che si muove in modo sostenibile ed ecologico- chiudono- produce infatti ricchezza perché respira al ritmo di chi ci abita e lavora, oltre ad essere più fruibile e gradevole anche per chi la visita”.

“Da sempre uno degli obiettivi strategici della città metropolitana è il completamento dell’SFM- spiega Lepore-. Con questo accordo miglioriamo il servizio e lo trasformiamo in una metropolitana di superficie con cadenze puntuali e anche notturne. Era un impegno cardine della mia candidatura e del programma di mandato. Ringrazio il presidente Bonaccini e l’assessore Corsini per questo importante passo. Ora tocca al Ministero dei trasporti e a RFI mettere in campo gli investimenti che servono per i raddoppi ferroviari e superare i colli di bottiglia di alcune linee dell’SFM”.

Inoltre, il sindaco aggiunge che “Quello di oggi è un passo decisivo: solo con treni ogni 15 minuti che collegano i Comuni del territorio a Bologna e tra loro, il trasporto pubblico può diventare una concreta alternativa a quello privato, con benefici sul traffico e sull’ambiente. Parliamo infatti di una rete del trasporto pubblico che avrà come comune denominatore il fatto di essere elettrica. Il treno è elettrico, il tram sarà elettrico, la rete dei bus metropolitani sta già completando la propria conversione all’elettrico e idrogeno. Il car sharing e il bike sharing sono elettrici. Sono inoltre in grande aumento gli accordi di mobility management con le imprese del territorio per gestire in modo sostenibile la mobilità casa lavoro”.

 

L’accordo

Saranno intensificate le corse, ovvero i servizi passanti tra Casalecchio-Bologna-Pianoro a partire da giugno 2024, con una frequenza di 1 corsa ogni 15 minuti; da dicembre 2024 saranno potenziati i servizi della Modena-Bologna con 2 corse all’ora, con fermate ogni ora a Samoggia e Anzola, e 3 corse all’ora per Castelfranco.

Da giugno 2023 saranno istituiti nei weekend servizi notturni con autobus sostitutivo, che da dicembre 2024 diventeranno servizi ferroviari su quattro linee (Bologna-Porretta, Bologna-San Benedetto, Bologna-Vignola e Bologna-Poggio Rusco).

Entro la fine del 2025 si concluderanno i lavori per l’interramento della Bologna-Portomaggiore.

L’impegno di risorse da parte della Regione, per l’attuazione di questi servizi ammonta a circa 12 milioni di euro l’anno, più l’acquisizione di tre nuovi treni elettrici: uno per la linea Porretta-Pianoro e due per la Modena-Bologna per un impegno di circa 19,5 milioni di euro.

 

Altri interventi

L’accordo prevede altri interventi infrastrutturali: raddoppio fino a Sasso Marconi della linea Porretta Terme-Bologna; la realizzazione della fermata di Toscanella di Dozza in seguito al quadruplicamento della Bologna-Castel Bolognese; il raddoppio fino a Via Lunga della linea Casalecchio-Vignola; il potenziamento tecnologico della Ferrara-Bologna (per consentire il prolungamento delle corse ogni ora della linea Bologna-Imola a San Pietro in Casale). Questi interventi consentiranno l’attuazione dei servizi passanti previsti dal PUMS, cioè senza cambio treno al passaggio nella stazione del capoluogo, e interesseranno i percorsi Porretta Terme-Bologna-Prato, Vignola-Bologna-Portomaggiore e Ferrara-Bologna-Imola.