Verso le 2.00 di venerdì scorso 5 maggio, l’equipaggio della volante del Commissariato Santa Viola veniva inviato in via di Faenza a seguito del ferimento di quattro ragazzi, rispettivamente all’altezza del gluteo, del fianco sinistro, di una tempia e dell’occhio destro, tutti attinti da alcuni proiettili del tipo “piombini”, probabilmente esplosi da una carabina ad aria compressa, mentre si trovavano sul terrazzo di una abitazione lì ubicata.

L’attività esperita sul posto con l’intervento di personale della Polizia Scientifica portava ad individuare il potenziale luogo da dove presumibilmente erano stati sparati i colpi. Veniva quindi effettuata nell’immediatezza da parte del personale delle Volanti all’interno dell’abitazione individuata una perquisizione a carico di un giovane trentenne che sortiva esito negativo.

D’intesa con l’Autorità Giudiziaria, la locale Squadra Mobile ed il Commissariato Bolognina Pontevecchio procedevano ad esperire alcuni accertamenti in merito al soggetto dimorante nell’abitazione, da cui si ipotizzava essere stati esplosi i colpi ad aria compressa, verificando l’eventuale presenza di un profilo Facebook a lui riconducibile, accertamento che dava esito positivo. Scorrendo le foto presenti sulla piattaforma ed in particolare quella del suo profilo, emergeva un elemento di interesse investigativo, poiché si accertava la presenza di un’immagine che riproduceva la persona sospettata imbracciante un fucile, modello carabina, in una posizione tipica di puntamento. Scorrendo il suo profilo si rintracciava un’altra immagine sempre con in mano una carabina.

D’intesa con il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna veniva inoltrata informativa di reato di lesioni a carico dell’individuo sospettato, con conseguente emissione di decreto di perquisizione eseguito nella giornata del 9 maggio, che consentiva di rinvenire, dopo una accurata perquisizione, una carabina ad aria compressa con potenza di 4,5 joule ed una scatola contenente munizioni ad aria compressa che venivano debitamente sequestrate.