Una giornata di approfondimento ma che vuole, al contempo, essere un momento di incontro tra il mondo dell’adolescenza e quello degli adulti. Nasce con queste premesse il laboratorio “Generazione X vs. Generazione Z – Crescere è un gioco da ragazzi” in programma sabato 27 maggio, dalle ore 9.30 alle 12.30, presso il Centro per le Famiglie di Modena in via del Gambero 77.

L’appuntamento è rivolto a tutti i genitori, operatori scolastici, educativi, sociali e sanitari e tutti i ragazzi della scuola secondaria di primo e secondo grado della provincia di Modena. In particolare, l’incontro vuole essere uno spazio di confronto e dialogo sul tema dei social network e il gaming attraverso stimoli digitali e non, per dare la possibilità agli adulti di capire meglio come i giovani vivono la vita online e permettere ai ragazzi di esprimere la propria voce.

L’appuntamento – in continuità con le iniziative del ciclo ‘Collaborazioni’ tenutosi nelle scorse settimane in tutti I Distretti sanitari della provincia – si colloca all’interno del progetto Ri.So. del Centro Adolescenza in coordinamento con il servizio di Neuropsichiatria Infanzia Adolescenza dell’Ausl di Modena, che vuole sensibilizzare sul tema del ritiro sociale. Il fenomeno è una manifestazione di sofferenza sempre più diffusa tra gli adolescenti che tendono a ridurre sempre più le relazioni amicali e nel tempo anche la frequentazione dei contesti sociali e scolastici per arrivare, talvolta, a rinchiudersi nella loro stanza.
Il laboratorio di sabato 27 comincerà con una colazione insieme e una sorpresa, per poi iniziare un dialogo su “come si diventa grandi”: sarà la Direttrice delle Attività Socio-sanitarie dell’Azienda USL di Modena, Federica Rolli, ad aprire i lavori. Si alterneranno gli operatori del Settore Dipendenze Patologiche dell’Ausl; un’esperta sulla dipendenza da Internet; la consulta provinciale degli studenti; alcuni genitori che stanno affrontando il problema del ritiro sociale e I ragazzi del progetto ‘Tutor’ del Ceis, che testimonieranno in videoregistrazione le loro difficoltà.

Tutte le informazioni su Ritiro Sociale, Progetto RI-SO sono disponibili alla pagina www.ausl.mo.it/ritiro-sociale

“Il laboratorio – dichiara Federica Rolli, Direttrice delle Attività Socio-sanitarie dell’Azienda USL di Modena – rappresenta un momento di crescita della collaborazione tra le varie istituzioni (i centri per le famiglie, i servizi sociali, gli istituti scolastici ed i loro sportelli di consulenza, l’Ausl) che prendono in carico i ragazzi e le loro famiglie, rendendo protagonisti le ragazze ed i ragazzi e dando valore al dialogo tra generazioni per favorire un ascolto partecipato”.

“Il progetto Ri.So. ha creato negli operatori sociali e sanitari, negli insegnanti e nei genitori una importante sensibilità nel cogliere i segnali di vergogna e la tendenza a ritirarsi dalle relazioni. In questo modo si riesce ad avviare un lavoro di rete molto prima che si arrivi alla chiusura completa – afferma Maria Corvese, Responsabile del progetto Ri-So e dei Centri per l’Adolescenza dell’Ausl di Modena -. L’uso dei social e del gaming, nei casi di ritiro, é un fattore prognostico positivo. In tutta la provincia sono 108 le famiglie incontrate, tra gennaio e marzo 2023, dalle psicologhe del progetto per una consulenza sui primi sintomi di ritiro sociale nei propri figli. Il laboratorio del 27 maggio vuole approfondire il senso dell’utilizzo dei devices nelle varie età e provare a disegnare il continuum tra il loro utilizzo funzionale alla crescita e quello patologico”.