Cresce in modo significativo in provincia di Modena l’utilizzo di dispositivi contenenti tabacco o nicotina – la sigaretta elettronica e i dispositivi con tabacco riscaldato – mentre il consumo di sigarette ‘tradizionali’ ha interrotto la fase costante di calo a causa della pandemia ed è tornato a livelli pre-Covid.

Queste le principali novità dell’ultima indagine PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) sul consumo di tabacco nel 2021-2022 e diffusa da Ausl Modena in occasione del No Tobacco Day, la Giornata mondiale senza tabacco che ricorre il 31 maggio. L’Azienda USL di Modena sottolinea l’importanza della prevenzione che viene messa in campo dai suoi professionisti attraverso azioni di sensibilizzazione nelle scuole di tutta la provincia e iniziative di promozione della salute, mentre sono ripresi a pieno regime, dopo la fase acuta di pandemia, i corsi gratuiti per smettere di fumare nei vari Distretti.

 

I dati

L’ultima indagine PASSI ha inserito un approfondimento sul consumo di sigarette elettroniche e dispositivi con tabacco riscaldato in linea con l’indagine di sorveglianza GYTS (Global Youth Tobacco Survey) che è stata effettuata in Italia nell’anno scolastico 2021-2022 e ha scattato la fotografia di abitudini, conoscenze e attitudini legate all’uso di sigarette tradizionali, elettroniche e, per la prima volta, dei dispositivi a tabacco riscaldato (HTP – Heated Tobacco Products) negli studenti di età 13-15 anni delle scuole italiane.

Per quanto riguarda l’utilizzo di dispositivi contenenti tabacco o nicotina (usati sia in modo esclusivo sia in modalità mista con le tradizionali sigarette) nella fascia di età 18-69 anni, in provincia di Modena si è passati dallo 0,9% del 2014 all’11,7% del 2022. Un aumento significativo, in linea con i dati regionali, che interessa anche gli adolescenti con una prevalenza delle femmine sui maschi: secondo l’indagine GYTS 2022 in Emilia-Romagna il 16% degli adolescenti 13-15 anni ha fumato sigarette tradizionali negli ultimi 30 giorni (11% dei ragazzi e 20% delle ragazze), il 15% sigarette a tabacco riscaldato (rispettivamente 11% e 19%) e il 18% sigarette elettroniche (rispettivamente 15% e 22%). Anche considerando le varie modalità (sigaretta tradizionale, tabacco riscaldato ed e-cigarette), si registra un consumo maggiore tra le femmine rispetto ai maschi.

“Sono in corso ricerche cliniche per valutare a lungo termine gli effetti della sigaretta elettronica sugli alveoli polmonari e sull’albero bronchiale” sottolinea il dottor Massimo Bigarelli responsabile del Programma antifumo dell’Azienda USL di Modena.

“Da sottolineare che la dipendenza dalla sigaretta è dovuta alla nicotina ma comprende anche una gestualità, l’aspetto comportamentale su cui i corsi intensivi per smettere di fumare di Ausl cercano di intervenire. Comportamenti e gestualità che ritornano anche nel consumo di sigaretta elettronica e dispositivi con tabacco riscaldato”.

Guardando i dati generali sul consumo di sigarette, emerge dall’indagine PASSI che la fase acuta della pandemia di Covid-19 è superata ma gli effetti su alcuni comportamenti, come l’abitudine al fumo, sono ancora presenti. Nel 2020 in provincia di Modena, così come a livello regionale e nazionale, si è registrato un aumento del consumo di tabacco – in particolare tra le donne e le persone con difficoltà economica e bassi livelli di istruzione – che ha interrotto il trend di calo in corso da diversi anni. Nel biennio 2021-2022 in provincia di Modena, si registra un ritorno ai livelli del 2019: se da un lato, quindi, c’è un calo rispetto alla pandemia, dall’altro non si sono fatti progressi.

Ben 117mila persone, nella fascia di età 18-69 anni, fumano sigarette (nell’indagine PASSI è considerato fumatore una persona che ha fumato più di 100 sigarette nella sua vita e che fuma tuttora o ha smesso da almeno 6 mesi) e nella fascia di età 18-24 anni i fumatori sono il 31% del totale. Purtroppo l’abitudine al fumo inizia sempre più precocemente: dall’indagine HBSC (Health Behaviour in school-aged children) sugli adolescenti emerge che in Emilia-Romagna fuma sigarette ll’1% degli 11enni, il 6% dei tredicenni e il 24% dei 15enni.

“L’indagine PASSI 2021-2022, assieme alle altre sorveglianze di popolazione (PASSI d’Argento, HBSC, GYTS) indica che la dipendenza dal fumo è ancora troppo diffusa a tutte le età e forniscono diversi elementi di preoccupazione – sottolinea Giuliano Carrozzi direttore del Servizio Epidemiologia e comunicazione del rischio – preoccupa, tra i vari dati, che gli adolescenti incontrino il tabacco troppo presto sia come sigarette tradizionali sia con device a tabacco riscaldato, e che facciano un uso incrementale delle sigarette elettroniche con nicotina. In generale, preoccupa che durante il primo anno della pandemia si sia interrotto il trend in calo riassorbito da gran parte della popolazione ma non da tutti: persistono valori di alta dipendenza da tabacco nelle persone con svantaggio socio economico, probabilmente il fenomeno è anche dovuto dalla crisi economica”

 

L’attività dei Centri anti-fumo: i corsi di gruppo per smettere di fumare

Da oltre vent’anni l’Azienda Usl Modena attiva progetti anti-fumo con Centri specializzati in tutto il territorio della provincia. Ogni anno vengono seguite in media 200 persone (suddivise tra i Centri di Mirandola, Carpi, Modena, Castelfranco Emilia, Vignola, Sassuolo e Pavullo) che vengono aiutate con programmi sanitari di disintossicazione. I programmi consistono principalmente in corsi intensivi per smettere di fumare: 12 incontri di 2 ore ciascuno per una durata complessiva di due mesi in cui si imparano regole per smettere di fumare.

Dopo la riduzione dell’attività a causa della pandemia, nel 2022 i corsi intensivi di gruppo sono ripresi a pieno regime in tutti i Distretti della provincia. Lo scorso anno sono state 170 le persone prese in carico che hanno completato il loro corso ma il percorso non finisce qua: a distanza di un certo lasso di tempo gli specialisti di Ausl effettuano un follow-up per verificare se la persona ha smesso di fumare o se si sono verificate ricadute e quindi occorre intervenire ancora.

Tra le figure che conducono i corsi abbiamo medici, infermieri ed educatori professionali, assistenti sanitari, psicologi.

“L’efficacia dei corsi intensivi è provata, circa il 70% dei frequentanti è riuscito a smettere di fumare – spiega il dottor Bigarelli che suggerisce tre regole utili per smettere di fumare – fissare con carta e penna la data dell’ultima sigaretta, scalare lentamente la quantità di sigarette fumate e fare lunghe camminate all’aria aperta per favorire l’ossigenazione”.

Nella pagina dedicata del sito Ausl Modena tutte le informazioni sui servizi attivi nel modenese e i centri anti-fumo www.ausl.mo.it/centriantifumo

In occasione del No Tobacco Day, inoltre, l’Azienda USL di Modena metterà in campo un’azione comunicativa rivolta in particolare ai giovani, con un reel diffuso attraverso i propri profili social Instagram e Facebook