ROMA (ITALPRESS) – “Vorrei dare più soldi al personale ma la filosofia del Piano è quella di investire sulle strutture, le modifiche sono molto difficili. Vedremo, comunque, se riusciremo a ricavare anche una piccola quota per i professionisti della sanità”. Così, in un’intervista a la Repubblica, il ministro della Sanità Orazio Schillaci, sulla possibilità di cambiare qualcosa della missione sanità del Pnrr. Sulla carenza del personale dice: “Gli infermieri mancano in tutta Europa. Per questo stiamo pensando ad accordi con Paesi extraeuropei, che potrebbero metterci a disposizione professionisti già ben formati, dal punto di vista sanitario e della conoscenza della nostra lingua. Penso ad esempio all’India. Ha già chiuso protocolli con il Giappone e gli Usa. Hanno una scuola infermieristica di alta qualità e ovviamente tantissimi abitanti”. Per i medici, invece, “la loro carenza è diversa. E’ mirata, nel senso che riguarda alcune specializzazioni che non sono attrattive, come il pronto soccorso. Abbiamo inserito in un Decreto, il 34, misure per rendere quel lavoro più remunerativo e meno pesante”. Su come cambierà la sanità grazie al Pnrr, il ministro spiega che “il Covid ha messo in evidenza le luci e le ombre del nostro sistema. Le prime sono stati i professionisti, le seconde la medicina del territorio. E’ questa che manca, una rete al servizio del cittadino. Dobbiamo quindi fare una riforma puntando su medici di famiglia, farmacie di servizio, medicina territoriale e innovazione tecnologica. Spesso si parla dell’affollamento dei pronto soccorso, ma quello c’è perchè mancano alternative sul territorio. E c’è un aspetto su cui punto molto: la digitalizzazione. La considero una svolta. E’ anche uno strumento per superare tante diseguaglianze non solo tra Nord e Sud ma anche tra grandi città e piccoli centri. Spero intanto che a breve il fascicolo sanitario elettronico faciliti le cose per i pazienti. Intanto abbiamo prorogato la ricetta elettronica ma grandi cambiamenti ci attendono grazie alla possibilità di monitorare i pazienti a casa con la telemedicina. Così in ospedale ci andrà solo chi ne ha veramente bisogno”.
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