Undici nuove licenze per potenziare il servizio taxi a ModenaUndici nuove licenze, per stare al passo con la richiesta crescente del territorio e per dare una risposta più strutturata alla domanda dei turisti; la possibilità di gestione “condivisa” del taxi, da parte dei conducenti titolari di licenza, per aumentarne la presenza sulle strade; l’obbligatorietà del Pos, per i pagamenti elettronici, a bordo; un aggiornamento delle tariffe, ferme da cinque anni.

Sono alcune tra le principali novità sul servizio di taxi in città annunciate in occasione dell’aggiornamento del Regolamento comunale sul servizio di trasporto pubblico non di linea, che disciplina l’attività di taxisti e dei ncc (noleggi con conducente), approvato dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di lunedì 24 luglio. Il documento, che aggiorna quello del 2011, è al centro della delibera votata all’unanimità dall’Assemblea.

“L’adeguamento del Regolamento comunale si è reso necessario – ha commentato l’assessora a Turismo e promozione della città Ludovica Carla Ferrari presentando la delibera – per adattare questo servizio al contesto sociale ed economico, con maggiori bisogni dei cittadini e del turismo nazionale e internazionale ormai consolidato: siamo tornati, infatti, ai livelli pre-Covid per numeri di presenze e pernottamenti e le analisi confermano un trend in crescita”. Più in generale, il documento viene rivisto “in coerenza con le norme attuali – ha continuato l’assessora – e per un servizio più aderente ai nuovi bisogni, alla città che cresce turisticamente e offre nuovi servizi, con attenzione alle utenze più sensibili o con fragilità e in linea con le transizioni digitale ed ecologica, per migliorare quindi un servizio a supporto di Modena che cambia”. Il percorso è stato sviluppato negli ultimi mesi coinvolgendo i taxisti e i rappresentanti sindacali della categoria e le associazioni economiche e dei consumatori; l’approvazione del Consiglio permette l’applicazione del documento già nella stagione estiva in corso.
L’aggiornamento si articola in tre punti. Innanzi tutto una delibera di Consiglio si concentra sulle modifiche al Regolamento, comprese un’appendice normativa che illustra i percorsi amministrativi per gli operatori, all’insegna della semplificazione, e una scheda di misurazione della qualità del servizio che sarà utile alla rilevazione dei parametri numerici e qualitativi principali del servizio; quindi una delibera di Giunta sull’aggiornamento delle tariffe per i taxi, rivedendo i prezzi invariati dal 2018, con incrementi comunque inferiori alla crescita dell’inflazione nello stesso periodo; infine un bando pubblico, previsto dopo l’estate, permetterà l’aumento delle licenze per i taxi. Oggi le autorizzazioni concesse sono 85 e obiettivo dell’Amministrazione comunale è portarle, appunto, a 96 entro fine anno grazie ai nuovi 11 permessi; la quota potrà crescere ulteriormente se nel prossimo triennio gli indicatori della situazione socio-economica si confermeranno in crescita.
Una delle principali novità dell’aggiornamento del Regolamento riguarda l’introduzione per i conducenti della “Doppia guida” e del “Contratto di gestione”. Consentiranno di aumentare l’operatività dei taxi, ottimizzando quindi il servizio e assicurando maggiore presenza di veicoli specialmente nei week end e negli orari di punta; allo stesso modo, con questi strumenti si garantisce il rispetto dei tempi di riposo dei lavoratori e si punta a incrementare i posti di lavoro qualificati. Sui veicoli, che dovranno essere eco-sostenibili e inclusivi, per accogliere le persone con disabilità, diventa poi obbligatoria la possibilità di pagare con carte di credito e bancomat e per i nuovi tassisti e conducenti viene introdotto l’obbligo di conoscere almeno una lingua straniera (indicativamente l’inglese) e i principali luoghi sedi di istituzioni ed enti, strutture sanitarie e luoghi turistici.
Tra le altre innovazioni di rilievo, l’introduzione del “taxi sharing”, cioè il servizio che permette di prelevare i passeggeri da uno stesso o più punti di partenza verso uno stesso o più destinazioni, a condizione che sia le partenze sia le destinazioni si collochino su un percorso compatibile; il tassametro, inoltre, non parte più alla chiamata ma alla salita a bordo dell’utente all’interno del territorio comunale, con lo scopo di assicurare maggiori trasparenza e risparmi.

 

GUIDA RADDOPPIATA E VIAGGI “CONDIVISI”

Si compone di trenta pagine il Regolamento comunale sul servizio di trasporto pubblico non di linea, ovvero il documento, aggiornato dopo il “passaggio” in Consiglio, che disciplina l’attività di taxisti e dei ncc (noleggi con conducente).

Numerose sono le novità introdotte. Innanzi tutto si prevedono innovazioni di carattere gestionale e organizzativo per ottimizzare e potenziare il servizio: l’introduzione della “Doppia guida” e del “Contratto di gestione” contribuiranno a mantenere sulle strade di Modena più veicoli, riducendo i periodi di inattività dei mezzi attraverso l’utilizzo della stessa macchina per più turni, in particolare con un beneficio che si percepirà soprattutto nei momenti della giornata in cui il servizio è più richiesto. Inoltre, per gli operatori sarà più facile garantire adeguati tempi di riposo e ampliare le opportunità di lavoro. I collaboratori dovranno, ovviamente, possedere gli stessi requisiti dei titolari delle licenze, a garanzia della qualità e dell’affidabilità dell’attività professionale effettuata.

Un elemento nuovo è costituito dal cosiddetto taxi sharing, per condividere il mezzo con altri utenti e abbattere i costi. È una novità anche l’introduzione della prenotazione di chiamata taxi con piattaforme digitali, prevedendo la valutazione del servizio reso e il pagamento elettronico tramite “app”.

Ricordando il numero di licenze attive (85 per i taxi; 8 per “di scorta” per i taxi da utilizzare anche come licenze temporanee, di cui almeno una riferita a un veicolo attrezzato per disabili; 22 per gli ncc), il documento definisce poi le modalità di ampliamento delle autorizzazioni. Le licenze, si specifica, potranno aumentare a seguito di un bando, come quello in programma dopo l’estate incentrato su 11 nuove autorizzazioni, in cui operatori (titolari e collaboratori) e veicoli candidati dovranno dimostrare di poter rispettare i criteri della qualità, dell’affidabilità, della portata garantita del servizio, del risparmio energetico e della capacità di interagire con l’utenza, anche con turistica e straniera.

I nuovi taxisti e conducenti dovranno dimostrare, infatti, di conoscere Regolamenti comunali e normative del settore, oltre che i principali luoghi, siti storico-turistici e luoghi di interesse pubblico della città, strutture sanitarie e sedi di istituzioni ed enti; inoltre, dovranno anche avere buona conoscenza di almeno una lingua straniera (l’inglese), delle tecniche di primo soccorso e delle norme comportamentali in caso di incidente. Insomma, l’obiettivo è di far operare professionisti abili e qualificati, consapevoli del servizio di natura pubblica che svolgono.

Il Regolamento si sofferma pure sui veicoli, nel contesto della sostenibilità e della sicurezza: le auto devono rispettare almeno lo standard Euro 6, essere dotate di tecnologie a basso impatto ambientale (in continuità con l’attuale situazione dei taxi circolanti a Modena, in gran parte “ibridi”) e prevedere il Pos a bordo per consentire il pagamento con carte di credito e bancomat.

Il documento rinnovato prevede, infine, maggiore controllo sulla qualità e sulla quantità del servizio attraverso un modello raccolta dati, per garantire la misurabilità delle prestazioni del servizio ed evidenziare, nel tempo, la risposta alle innovazioni introdotte. Non mancano strumenti aggiornati per il controllo e il sanzionamento di comportamenti irregolari: tra questi, la diffida e la sospensione della licenza.

 

IL TASSAMETRO SI ACCENDE SOLO A BORDO

Spostarsi all’interno del centro storico, anche con radiochiamata, costa da 7 a 9 euro; al costo per raggiungere l’ospedale di Baggiovara e il Policlinico è applicato uno sconto del 10%; per farsi accompagnare all’aeroporto Marconi di Bologna servono 75 euro. Sono alcuni dei prezzi al centro del piano tariffario dei taxi approvato dalla giunta comunale su proposta dell’assessora a Turismo e promozione della città Ludovica Carla Ferrari. Il documento ricalca quello di fine 2018, con un aumento medio delle tariffe del 9,8%; la variazione risulta, comunque, inferiore all’incremento dell’inflazione nello stesso periodo, attestata dall’indice Istat. Il ritocco scaturisce in conseguenza dell’incremento dei costi dei carburanti e, più in generale, appunto dell’aumento del costo della vita.

La premessa è rappresentata dalla revisione del sistema tariffario, così come viene definito dall’aggiornamento del Regolamento comunale. Mentre finora il conteggio della tariffa scattava alla presa in consegna della chiamata, infatti, col nuovo meccanismo, all’interno del territorio comunale, il tassametro si “accende” quando il cliente sale a bordo. Lo scatto di partenza spazia da un minimo di 4 a un massimo di 6 euro (cinque anni fa la forbice andava da 3,5 a 5,9 euro), mentre il costo della radiochiamata può arrivare a 2,5 euro.

Il piano tariffario conferma la tariffa fissa per le tratte più richieste dagli utenti, con costi invariati (per le tratte in centro) o caratterizzati da lievi aumenti: per esempio, raggiungere le stazioni Mediopadana di Reggio Emilia e Tav di Bologna costava rispettivamente 60 e 80 euro, ora l’importo massimo è di 65 e 85 euro.

Sono confermati pure i pacchetti turistici, itinerari, storici ed enogastronomici, sempre con la definizione di tariffe massime: farsi accompagnare al Museo Enzo Ferrari e alla Galleria Ferrari di Maranello costa fino a 35 euro e tornare da Maranello alla stazione dei treni di piazza Dante richiede una spesa di 45 euro; la tratta Palazzo Ducale di Sassuolo – Modena costa fino a 55 euro. L’introduzione nel piano di tariffe di andata e ritorno è bilanciato dall’eliminazione della cosiddetta “ora di sosta”, anche con l’obiettivo di aumentare l’offerta di auto disponibili sul territorio comunale.

Cresce lievemente anche la tariffa chilometrica: in città entro i 10 km il prezzo ammonta a 1,5 euro al chilometro (erano 1,2 euro nel 2018), quella extraurbana dopo i 30 km sale a 1,8 euro (1,75 euro cinque anni fa).

Come in passato, poi, sono previste “Tariffe sociali” con uno sconto del 10%: l’agevolazione riguarda non solo i percorsi da e per gli ospedali cittadini, ma ne beneficiano anche alcune categorie di persone fragili e i tragitti per donne sole o con minori di 16 anni nella fascia oraria dalle 21.30 alle 6. In parallelo, è gratuito il trasporto delle carrozzine per le persone con disabili e dei cani dei non vedenti e, da quest’anno, pure dei passeggini per bambini.

Il nuovo sistema tariffario entrerà in vigore dopo l’adeguamento dei tassametri collocati sui mezzi, attività di cui si occuperanno nelle prossime settimane i servizi comunali competenti. Come previsto dal Regolamento, le tariffe devono essere esposte in modo ben visibile e leggibile all’interno del veicolo con un cartoncino o una pellicola adesiva forniti, appunto, dall’Amministrazione comunale. Il tariffario deve, inoltre, essere esposto, anche in lingua inglese, sul sito web istituzionale dell’Ente e nei luoghi della città di maggiore richiesta del servizio (per esempio alla stazione ferroviaria, negli ospedali cittadini e nei locali della Fiera di Modena).

 

IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Sono intervenuti diversi consiglieri nel dibattito che, nella seduta di lunedì 24 luglio del Consiglio comunale di Modena, ha preceduto l’approvazione all’unanimità della delibera con l’aggiornamento del Regolamento comunale sul servizio di trasporto pubblico non di linea, cioè il documento che disciplina l’attività di taxisti e dei ncc (noleggi con conducente).

Il dibattito è stato aperto da Giovanni Bertoldi per Lega Modena. “Ben venga l’aggiornamento del Regolamento, anche grazie alla collaborazione con i tassisti che hanno alcuni vantaggi come quello di poter condividere il taxi”, ha detto. Secondo il capogruppo, “il trasporto pubblico locale non è fatto solo di mezzi collettivi, ma deve dare anche una risposta in termini di servizi individuali, come per esempio alle persone anziane”. Quindi è importante “che Modena abbia un numero sufficiente di taxi e che la disponibilità sia sempre presente” e, tra le migliorie proposte, ha ipotizzato “l’istituzione di un unico call center cittadino”. Bertoldi, infine, ha invitato a diffondere ulteriormente sul territorio la conoscenza dei servizi ncc.

Per il Movimento 5 stelle, Enrica Manenti ha parlato di un “buon Regolamento, migliorativo rispetto a prima”, che però attribuisce solo alla giunta la facoltà di stabilire le tariffe: la consigliera, a questo proposito, ha chiesto di inserire sconti anche per i portatori di handicap, “non solo per chi ha difficoltà a deambulare, ma anche per chi vive altre forme di disabilità ed è costretto a recarsi con regolarità in ospedale”. Manenti, infine, ha sottolineato apprezzamento per alcuni aspetti dell’aggiornamento, “come l’importanza che il tassametro scatti quando l’utente sale a bordo, anche nei brevi tragitti, e l’utilizzo condiviso dei veicoli”. Giovanni Silingardi ha auspicato che, anche nel rispetto delle normative nazionali e delle linee guida dell’Autorità dei trasporti, vengano prese in considerazione particolari forme di “accessibilità” ai taxi, per esempio “i ‘taxi rosa’ per il trasporto delle donne e i mezzi a disposizione per i giovani che vanno in discoteca”, nell’ottica della sicurezza stradale: “è importante che se ne tenga conto in fase di definizione delle tariffe”. Il consigliere ha poi invitato “a integrare questo servizio nel Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums), visto che quello dei taxi è di fatto un servizio pubblico che affianca il trasporto pubblico locale”.

Per il Pd, Ilaria Franchini ha parlato di un “regolamento in linea con la città che sta cambiando: va incontro a nuove esigenze, come quelle legate alla crescita del turismo, e  dà risposte ai tassisti, agli utenti e, più in generale, al territorio e alla comunità”. La consigliera ha parlato di avvicinamento ai sistemi di trasporto in altre città italiane ed estere, “grazie alla fondamentale introduzione del Pos obbligatorio, della trasparenza sulle tariffe e la fondamentale pratica dello sharing”. Infine, pure Franchini ha manifestato l’importanza di “aumentare le corse, rendendole accessibili a più categorie, compresi i giovani”.

Anche Paola Aime (Europa verde – Verdi) ha parlato dell’aggiornamento del Regolamento come “migliorativo, per un documento che riserva particolari attenzioni ad alcune categorie, come alle persone con disabilità”. La consigliera ha poi condiviso la necessità di rendere più accessibili i collegamenti con l’aeroporto bolognese Marconi, in particolare di notte: “Con il trasporto ncc il servizio risulta caro, quindi occorre abbattere i costi, visto che mancano altre soluzioni notturne”. Aime, infine, ha auspicato l’introduzione a Modena del servizio Uber: “In tante città è presente e funziona molto bene. Non lo escluderei per il futuro”.

Vincenzo Walter Stella (Sinistra per Modena) ha sottolineato che “il raggiungimento dell’accordo con le associazioni di categoria, attinenti a taxi e ncc, non è scontato”. In particolare, il consigliere ha voluto ricordare alcuni interventi migliorativi come “l’installazione del Pos nelle vetture, l’utilizzo di auto ecologiche di ultima generazione e l’avvio del tassametro al momento della salita a bordo: sono tutti segnali positivi”. E sottolineando alcune criticità per il trasporto pubblico locale, (“scarsa offerta soprattutto nelle ore serali e notturne”), ha auspicato una maggiore crescita di questi servizi alternativi: “Si tratta di sistemi di trasporto agili e adeguati, in prospettiva, a una città sempre più universitaria, turistica e a misura d’uomo”.

In replica, l’assessora a Turismo e promozione della città Ludovica Carla Ferrari ha precisato che il Regolamento è stato aggiornato “lavorando nella cornice amministrativa del Pums su diversi fronti, dall’integrazione col servizio di trasporto pubblico locale all’introduzione del taxi sharing, passando per l’utilizzo innovativo delle piattaforme di prenotazione”. Il documento, ha specificato poi, “tiene in debita considerazione le linee guida dell’Autorità dei trasporti su vari aspetti, compreso quello delle ‘tariffe sociali’. Le agevolazioni economiche per alcune categorie di cittadini erano già incluse, comunque, nelle precedenti versioni del piano tariffario e l’obiettivo è di continuare su questa strada, cercando di potenziare ulteriormente le facilitazioni”.