In merito ai recenti articoli di stampa riguardanti il parto avvenuto lo scorso 7 agosto a Gorghetto di Bomporto, l’Azienda USL di Modena, nel dare il benvenuto alla vita alla piccola e ringraziando gli operatori intervenuti, sia volontari che professionisti sanitari che hanno fatto sì che tutto si svolgesse nel migliore dei modi possibili, ritiene doverose alcune precisazioni, per aiutare la corretta comprensione dei fatti.

L’evento non può essere collegato alla sospensione dell’attività di assistenza al travaglio-parto dell’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola che, è bene ricordarlo, è stata una necessità determinata dalla carenza oggettiva di professionisti ginecologi che ha fatto venire meno le fondamentali condizioni di sicurezza per mamme e bambini.

Si è infatti trattato di un parto precipitoso, che può verificarsi ovunque, come documentano i frequenti articoli dei giornali, e spesso vicino ai Punti Nascita (uno lo scorso ottobre a poco meno di un km dal Policlinico).

“Il cosiddetto ‘parto precipitoso’ – spiega la dottoressa Maria Cristina Galassi, Direttrice del Dipartimento Materno-Infantile dell’Azienda USL di Modena –, può avvenire ovunque e in qualsiasi momento: in casa, per strada, in ambulanza, nel parcheggio se non nell’ascensore dell’ospedale. Sono stati documentati diversi casi, anche dalla stampa locale, di donne che hanno partorito in casa o in auto nonostante abitassero molto vicino a un Punto Nascita. Direi anzi che la maggior parte dei parti extraospedalieri interessa donne che abitano in prossimità dei diversi punti nascita provinciali. In generale, la donna in gravidanza o il familiare che è con lei quando capiscono di essere in una fase avanzata del travaglio-parto è bene che attivino prontamente il 118: gli operatori dell’emergenza-urgenza infatti sono formati per assisterla al meglio anche a distanza in attesa di intervenire sul posto e trasportarla con il neonato velocemente e in sicurezza presso il punto nascita più adatto alle condizioni di madre e bambino”.

Nel frattempo il Sindaco di Mirandola, Alberto Greco ha fatto visita questa mattina ai volontari della Ccroce Blu, presso la sede cittadina. Una modo affettuoso per complimentarsi con i volontari in generale e con l’equipaggio che nei, giorni scorsi ha supportato – grazie al pronto intervento – la cittadina finalese nel dare alla luce, in sicurezza, la piccola Teresa.

Una testimonianza di apprezzamento e vicinanza per un servizio molto spesso lontano dai riflettori, ma di importanza capitale per l’intera comunità mirandolese e territoriale della Bassa.