È stato arrestato in Germania ed estradato ieri, 5 settembre 2023, il terzo ed ultimo destinatario di misura cautelare carceraria emessa dal Gip presso il Tribunale di Reggio Emilia perché gravemente indiziato di avere organizzato plurimi matrimoni falsi, finalizzati a consentire l’ingresso e la permanenza in Italia di cittadini e cittadine vietnamiti.

Le ordinanze erano state eseguite nel giugno 2020 ma uno dei destinatari era risultato irrintracciabile. Sono scattate così le ricerche in ambito internazionale e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, diretta dal Dott. Calogero Gaetano Paci, ha richiesto l’emissione di un Mandato di Arresto Europeo poiché si sospettava che il ricercato potesse trovarsi in Germania.

L’operazione aveva tratto origine dall’osservazione, da parte della Questura reggiana, di matrimoni tra italiani e cittadini vietnamiti in cui spiccavano: differenze di età significative, di lingua (spesso i coniugi non parlavano alcuna lingua comune) e matrimoni celebrati in Vietnam, senza alcuna pregressa frequentazione. Questi indizi avevano fatto sospettare gli uomini dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Reggio Emilia, che si era trovata a dover valutare le istanze di permesso di soggiorno di lungo periodo per ricongiungimento famigliare.

Lo spunto investigativo veniva approfondito dalla Squadra Mobile che, con il coordinamento della Procura delle Repubblica, avviava una complessa attività di indagine che consentiva di ricostruire una prassi criminale finalizzata alla celebrazione di matrimoni fittizi, da parte di cittadini vietnamiti con soggetti italiani. Secondo quanto emerso dalle indagini, le unioni erano unicamente finalizzate al rilascio di permesso di soggiorno per motivi famigliari. L’ingente costo dell’operazione illegale, veniva trattenuto dagli organizzatori dei matrimoni, cittadini vietnamiti residenti in Italia, e corrisposto, in minima parte, ai coniugi italiani.

Il procedimento giudiziario relativo agli altri indagati è già stato, in gran parte, definito. Gli altri due destinatari di misura cautelare carceraria erano già stati condannati alla pena di anni 3 e mesi 2 di reclusione. Anche quattro finti coniugi erano già stati condannati a pene che variano da 8 mesi a 2 anni di reclusione.