Superata la fase di caldo intenso, i tecnici di Rete Clima, nelle scorse settimane, hanno sfalciato l’erba nel Bosco urbano di via della Mattarella, tenuta alta quest’estate per proteggere le giovani piante, e, come programmato, hanno verificato quante piantine hanno superato la fase critica del radicamento nel nuovo terreno. A circa sette mesi dalla messa a dimora delle 1000 piantine, il nuovo Bosco urbano di Vignola presenta circa 150 piante morte.

“Si tratta – hanno spiegato i tecnici di Rete Clima – di una percentuale di mortalità assolutamente in linea con quella considerata fisiologica nelle giovani piante”. Come da protocollo, sarà la stessa Rete Clima, che sta curando la manutenzione del bosco, ad occuparsi delle sostituzioni delle piante che non hanno attecchito. I lavori verranno effettuati non appena le condizioni meteorologiche lo permetteranno, quindi presumibilmente nelle prossime settimane.

Come si ricorderà, la realizzazione del Bosco urbano di Vignola è stata finanziata dal progetto “Foresta Italia” di Rete Clima, con il sostegno della società E.ON Italia e in collaborazione con Coldiretti Modena. Il Bosco, che si estende su una superficie di 6000 metri quadrati, è stato realizzato nell’area di via della Mattarella, a ridosso del Percorso Natura. Le piante messe a dimora sono di specie tipiche e autoctone, tra cui farnia, carpino bianco, acero campestre, tiglio, frassino maggiore e pioppo. Il progetto di forestazione urbana di Vignola rientra all’interno della Campagna Nazionale “Foresta Italia”, promossa da Rete Clima in partnership con Coldiretti e PEFC.

La mortalità fisiologica delle piante giovani è un fenomeno naturale che può verificarsi per diversi motivi, tra cui gli stress ambientali, come il grande caldo di questa estate. In generale, la mortalità fisiologica è più frequente nelle piante giovani perché sono più vulnerabili. Le nuove piante verranno messe a dimora, se possibile, prima che il terreno geli e non siano più possibili questo tipo di operazioni.