Dal prossimo anno scolastico il Secchi si unirà allo Zanelli in un’unica scuola, così come si accorperanno i due Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (Cpia), oggi in città distinti tra Reggio Nord e Reggio Sud. E’ l’esito del taglio del contingente organico di dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi deciso con il Decreto interministeriale 127/2023 dal ministro dell’Istruzione e del merito, di concerto con il ministro dell’Economia e finanze per gli anni scolastici 2024/2025, 2025/2026 e 2026/2027.

Un provvedimento – che fissa per il prossimo anno scolastico all’Emilia-Romagna solamente 519 posti, a fronte delle 533 autonomie scolastiche esistenti, con ulteriori riduzioni nel biennio successivo – contro il quale la nostra Regione ha fatto ricorso alla Corte costituzionale, ma senza successo. Di conseguenza, la Regione Emilia-Romagna ha trasmesso alle Province una proposta di dimensionamento della rete scolastica che ha spalmato il taglio di 14 autonomie imposto dal Ministero per l’anno scolastico 2024-2025, togliendone 2 a quelle di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Parma e, appunto, Reggio Emilia ed una nelle restanti quattro.

I criteri fondamentali per la programmazione della rete scolastica territoriale prevedono di intervenire sulle istituzioni scolastiche sottodimensionate e in reggenza, sul completamento della verticalizzazione del primo ciclo di istruzione (che però a Reggio Emilia si è già completata qualche anno fa) e sull’assetto organizzativo dei Centri per l’istruzione degli Adulti, che devono essere di norma uno per provincia.

Il Consiglio provinciale – che è l’organo competente quando si tratta di istituire, sopprimere o accorpare scuole superiori – ha quindi deliberato nel corso della sua ultima seduta due accorpamenti che si realizzeranno a partire dal settembre 2024: quello dell’istituto tecnico Secchi – da alcuni anni sottodimensionato e già in reggenza – all’istituto di istruzione superiore Zanelli e quello tra i due Cpia Reggio Nord e Reggio Sud.

L’accorpamento tra i due istituti superiori, per altro a breve destinati a occupare insieme la nuova scuola in corso di ultimazione in via Fratelli Rosselli (foto), consentirà di costituire il nuovo polo scolastico dell’ambiente e del territorio, facilitando i ri-orientamenti e i passaggi interni alla scuola stessa, con ampi profili di efficienza ed efficacia nell’utilizzo delle risorse strumentali e di organico. L’unificazione tra i due istituti – che era stato approvato all’unanimità anche dalla Conferenza provinciale di coordinamento, dove sono rappresentati l’Ufficio scolastico territoriale, le stesse scuole e gli enti locali – non comporterà comunque alcuna ripercussione sugli indirizzi di studio, che resteranno quelli attuali.

“Il diktat imposto dal Ministero è francamente ingeneroso nei confronti di una provincia e di una regione che si sono sempre comportate in maniera virtuosa e che da tempo hanno autonomamente avviato un serio ed efficace percorso di razionalizzazione degli indirizzi scolastici – dichiarano il presidente e la vicepresidente con delega all’Istruzione della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni ed Elena Carletti – Abbiamo tuttavia scelto di governare con senso di responsabilità e in stretta collaborazione con l’Ufficio scolastico territoriale questo dimensionamento della rete scolastica provinciale anche perché con i due istituti superiori reggiani, che per altro a breve condivideranno anche la stessa sede scolastica, avevamo già avviato un percorso per arrivare ad un accorpamento che salvaguardasse comunque le specificità, a partire dagli indirizzi, tanto del Secchi quanto dello Zanelli. Deve però essere chiara una cosa: gli ulteriori tagli ipotizzati dal decreto ministeriale per i due anni scolastici successivi al 2024-2025 sono per la Provincia assolutamente irricevibili in quanto non porterebbero ad alcuna positiva razionalizzazione e rischierebbero solo di penalizzare i territori più fragili, a  partire da  quelli montani. Non saremo pertanto disponibili ad accompagnare in alcun modo scelte calate dall’alto prive di un criterio logico e  non rispettose della nostra identità territoriale”.

 

L’Ufficio scolastico: nessuna conseguenza per utenza e docenti

“Sappiamo bene che per le scuole ed i Cpia interessati dal nuovo dimensionamento si tratta di un passaggio difficile, ma abbiamo dato il nostro sostegno tecnico alla decisione della Provincia trattandosi di operazioni ipotizzate già da tempo e che vanno nella direzione di razionalizzare l’offerta didattica – dichiara Paolo Bernardi, dirigente dell’Ufficio Scolastico di ambito territoriale – Da una parte si crea il “polo della terra”, con Agrario e Cat (Costruzioni, ambiente e territorio), dall’altra viene uniformata l’offerta per gli adulti su tutto il territorio reggiano, come del resto avviene già in quasi tutte le altre province. Sappiamo anche che non ci saranno conseguenze per l’utenza, per cui i ragazzi potranno iscriversi nei medesimi plessi tradizionalmente presenti, né si prevedono ripercussioni negative sugli organici dei docenti, che rimarranno distinti tra i diversi indirizzi, e dei non docenti.”