Nella tarda serata del 23 gennaio, gli operatori della Polizia di Stato di Bologna mentre effettuavano controlli su strada lungo viale Salvemini, fermavano su iniziativa un’autovettura e venivano insospettiti dal comportamento dei due soggetti a bordo.

L’autista, cittadino albanese sulla trentina, risultava sprovvisto di patente di guida ma esibiva agli agenti un documento di riconoscimento rumeno, poi risultato essere falso.  Lo stesso appariva peraltro particolarmente nervoso durante il controllo, con un frequente lancio di occhiate ad una borsa ai piedi del sedile lato passeggero. Gli operatori procedevano così a perquisizione veicolare e personale dei due soggetti, che dava esito positivo in quanto il ragazzo alla guida risultava avere in una tasca un proiettile cal.9×21, mentre nella borsa della ragazza che si trovava a lato passeggero era rinvenuta una pistola semiautomatica con matricola abrasa e caricatore agganciato e contenente un proiettile identico al primo.

L’uomo inizialmente dichiarava che l’arma in questione fosse un giocattolo, ma la stessa agli occhi esperti degli operatori appariva chiaramente autentica ed infatti risultava a seguito degli accertamenti di rito idonea alla messa a fuoco.

Il controllo, esteso ai documenti dei ragazzi, portava al rinvenimento anche di una patente di guida non censita in banca dati ed intestata al guidatore e contraffatta, così come il documento di riconoscimento.

L’arma, i due proiettili ed i documenti venivano così sottoposti al vincolo del sequestro penale, mentre i due soggetti venivano accompagnati negli uffici della Questura per essere sottoposti ai rilievi fotodattiloscopici. La ragazza, ritenuta estranea ai fatti, lasciava al termine degli accertamenti gli uffici, mentre il ragazzo, che risultava avere precedenti in materia di porto abusivo d’armi e oggetti atti ad offendere, veniva tratto in arresto per detenzione di arma clandestina e condotto su disposizione del P.M. presso la casa Circondariale Rocco d’Amato in attesa di convalida, oltre ad essere denunciato all’A.G. per il reato di ricettazione.