È stato presentato oggi, 31 gennaio, presso la Camera dei Deputati “il Percorso Emicrania Donna, un progetto condiviso tra Fondazione Onda e ANIRCEF con l’obiettivo di fornire delle linee guida nazionali per la gestione delle pazienti con emicrania, alla luce di quanto evidenziato dai Centri più all’avanguardia in Italia per la cura e l’assistenza di questa patologia, che predilige nettamente il sesso femminile con rapporto pari a 3:1. Si tratta infatti di una malattia più severa e disabilitate tra le donne, con un importante impatto sulla qualità di vita, nonché sull’ambito famigliare, lavorativo e relazionale delle persone che ne sono affette.

Su questo fronte l’Emilia Romagna è da anni un avamposto a livello nazionale. In particolare, nel bolognese, l’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna, uno dei 4 centri di riferimento regionali per la cura della cefalea, è stato tra i primi ad aver sviluppato un percorso diagnostico terapeutico e assistenziale, nato nel 2010 e revisionato negli anni sulla base delle più moderne evidenze scientifiche, di cui è responsabile clinico la  dottoressa Sabina Cevoli.

Il Centro Cefalee dell’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche di Bologna prevede la presa in carico delle pazienti sulla base di due fattori: l’urgenza e la gravità della patologia. Il percorso è dunque strutturato su tre livelli: in primis la presa in carico avviene attraverso una prima valutazione del Medico di Medicina Generale, a seguire l’approfondimento diagnostico e le cure specialistiche sono garantite dai Neurologi territoriali, mentre i casi più gravi e complessi che necessitano di ulteriori approfondimenti e/o di terapie avanzate (tra cui aniticorpi monoclonali e tossina botulinica) giungono all’attenzione dei professionisti del Centro Cefalee dell’IRCCS Istituto Scienze Neurologiche, parte dell’unità operativa complessa Neuromet diretta dal Professor Pietro Cortelli.

Nel Centro Cefalee dell’IRCCS dell’Azienda USL di Bologna ogni anno vengono eseguite mediamente 3000 visite. Tra i circa 200 tipi di cefalee esistenti, l’emicrania è quello più studiato poiché più frequente e invalidante, per cui nel corso degli anni sono state sviluppate innovative terapie specifiche.

Da un recente studio -Spartacus- condotto nel bolognese si è evidenziato che circa l’1% della popolazione generale (circa 9000 persone) utilizza analgesici per oltre 15 giorni al mese per il controllo della cefalea, comportando chiari rischi per la propria salute” spiega la  dottoressa Sabina Cevoli, neurologa del Centro Cefalee dell’IRCCS ISNB. “Una diagnosi precoce e una presa in carico come quella sviluppata sul nostro territorio ha dato evidenza di migliori prognosi della malattia. Per questo, siamo stati uno dei centri più attivi nella definizione delle nuove linee guida contenute nel documento presentato oggi in Parlamento“.

La multidisciplinarietà, alla base della definizione del nuovo percorso emicrania donna di carattere nazionale a cui abbiamo contribuito, è da sempre uno dei nostri capisaldi per i traguardi scientifici finora raggiunti” precisa il professor Pietro Cortelli, Direttore operativo dell’IRCCS e dell’UOC Neuromet.

Un’ulteriore conferma di come il connubio tra ricerca e clinica specialistica dell’Istituto Scienze Neurologiche di Bologna e organizzazione dell’Azienda USL abbia un forte impatto sulla qualità delle cure non solo dei bolognesi, ma faccia scuola in tutta Italia” sottolinea con orgoglio Paolo Bordon, Direttore generale dell’Azienda USL di Bologna – IRCCS Istituto Scienze Neurologiche, congratulandosi con l’equipe di Neurologi.

 

Percorso emicrania donna: Progetto Fondazione Onda – ANIRCEF

Il progetto “Percorso emicrania donna: organizzazione integrata” promosso da Fondazione Onda e ANIRCEF è nato per sviluppare un omogeneo modello di gestione delle donne colpite da questa patologia a livello nazionale, tenendo conto dei diversi cicli di vita della donna, nonché di aspetti specifici correlati al genere, a garanzia di una più tempestiva, appropriata ed efficace presa in carico multidisciplinare tra specialisti diversi. La definizione del nuovo modello di gestione, frutto di una ricerca basata sul metodo di consenso Delphi, ha approfondito in particolare i seguenti aspetti correlati al genere femminile: la cefalea in età pediatrica e adolescenziale, l’emicrania mestruale, la terapia contraccettiva, la gravidanza e l’allattamento e non da ultimo la Procreazione Medicalmente Assistita.

L’emicrania, infatti, rappresenta secondo l’OMS la terza patologia più frequente e la seconda più disabilitante del genere umano con una prevalenza pari al 14% della popolazione mondiale. Nella donna di età inferiore ai 50 anni rappresenta addirittura la prima causa di disabilità; compare generalmente dopo il menarca, raggiungendo il massimo della sua presenza tra i 40 e i 50 anni. La comparsa segue l’andamento delle fluttuazioni degli ormoni sessuali femminili, presentando fasi di maggiore acuzie e severità nei giorni delle mestruazioni o meno frequentemente anche in quelli dell’ovulazione, mentre manifesta in genere un miglioramento nel corso del secondo e terzo trimestre di gravidanza, per poi riaffiorare dopo il puerperio e l’allattamento. La scomparsa dell’emicrania con la menopausa è tutt’altro che la regola, dal momento che in un terzo delle donne persiste in forma immodificata, mentre in un altro terzo manifesta addirittura un peggioramento.