Sono arrivati oggi nel primo pomeriggio all’Istituto Ortopedico Rizzoli quattro bambini palestinesi con traumi da conflitto bellico soccorsi sulla nave Vulcano della Marina Militare. Tre accompagnati dalle rispettive madri, il più piccolo – di soli 14 mesi – accompagnato da una parente e dai suoi figli.

Ad accoglierli dopo dieci giorni di vita a bordo della Vulcano una colonna sanitaria di otto mezzi supportati da venti operatori della Croce Rossa Italiana tra infermieri, medici, psicologi, mediatori culturali e autisti.

L’operazione è stata coordinata con la Prefettura di Bologna, la Sala Operativa Nazionale C.R.I, la Centrale Operativa Unificata Inter-H e 118, l’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli e l’Assessorato alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna.

Undici persone in tutto tra bimbi feriti e accompagnatori, tutti in condizioni di evidente fragilità fisica e psicologica in considerazione della provenienza da un contesto di guerra. I tre bimbi più grandi hanno tra i 4 e i 7 anni, due presentano fratture di femore, uno una frattura di tibia e un bambino ha esiti di trauma da scoppio da valutare e trattare.

All’arrivo a Bologna i pazienti e i loro familiari sono stati accolti dal personale sanitario coordinato dal direttore dell’Ortopedia Pediatrica del Rizzoli Gino Rocca e dal direttore del Pronto Soccorso Enrico Guerra. Presenti il direttore generale del Rizzoli Anselmo Campagna, la direttrice sanitaria Viola Damen, la direttrice infermieristica Annella Mingazzini e per la Regione Emilia-Romagna l’assessore alle Politiche per la Salute Raffaele Donini.

“Insieme al mio staff stiamo eseguendo le prime consuete visite ed esami diagnostici per una valutazione approfondita dei casi al fine di definire un trattamento personalizzato e adeguato per ognuno di loro – spiega Rocca. – Sono pazienti che hanno vissuto esperienze difficilissime e inimmaginabili, ora sono finalmente qui e faremo il possibile per aiutarli”.

“Siamo in costante e stretto contatto con il Ministero della Salute – precisa il direttore generale Campagna. – In questi giorni c’è stato un continuo aggiornamento di informazioni, ora ci prenderemo cura di questi piccoli pazienti, restando sempre a disposizione per future richieste di accoglienza”.