Dopo un anno di pausa torna nel calendario del Campionato del Mondo di Formula 1 una delle mete più popolari, il Gran Premio del Canada. Il pubblico del Quebec è uno dei più appassionati e l’intera città di Montreal sembra essere coinvolta in un evento spesso caratterizzato da incidenti e colpi di scena. Il ritorno in Canada è significativo anche perché vede la Formula 1 tornare nel continente americano, un mercato fondamentale per le squadre e gli sponsor: fra due anni si tornerà anche a correre negli USA. A parte il 1987 e lo scorso anno, il Gran Premio del Canada è stato ospitato dal circuito Gilles Villeneuve ininterrottamente dal 1978, mentre gli impianti di Mosport e Mont Tremblant furono teatro di questa gara in precedenza, con la prima edizione disputata nel 1967.
La Scuderia Ferrari ha conquistato il successo in Canada undici volte, il primo con Jacky Ickx nel 1970, ma fu da quando la corsa fu trasferita a Montreal nel 1978 che la passione per la Formula 1 e per la Rossa divampò: quell’anno fu l’idolo di casa, Gilles Villeneuve, a tagliare il traguardo per primo sul circuito che, in seguito fu a lui intitolato. Negli ultimi anni l’appuntamento di Montreal non sembra essere stato più così propizio alla Casa di Maranello: l’ultimo successo risale al 2004 con Michael Schumacher. Nel bilancio dell’attuale coppia di piloti della Scuderia figura un successo di Alonso nel 2006 con la Renault mentre il miglior risultato di Felipe fu il quarto posto nel 2005 con la Sauber. Il brasiliano non è mai stato particolarmente fortunato qui: penalizzato per essere uscito dalla pit-lane con il semaforo rosso nel 2007 e da un problema al pit-stop durante il rifornimento nell’anno successivo, quando un altro incidente al semaforo mise fuori gara il compagno di squadra Kimi Raikkonen, tamponato da Hamilton mentre era fermo all’uscita della pit-lane in attesa del verde.
Le F10 non presenteranno particolari novità in Canada se non la configurazione aerodinamica più adatta ad un circuito che richiede un livello di carico dal medio al basso, il primo di questo tipo nella stagione. Prima di partire per Montreal è stato effettuato giovedì scorso da Giancarlo Fisichella un test aerodinamico a Vairano anche con l’obiettivo di valutare questa configurazione. L’ala posteriore soffiata potrebbe giocare un ruolo importante su questo tracciato, considerato il lungo rettilineo che ne caratterizza la parte finale. Sia Felipe che Fernando ritengono che la pista dovrebbe essere più adatta alla F10 rispetto alla Turchia, essendo più simile a quelle dove la macchina è stata più competitiva, come Bahrain e Melbourne. Inoltre, la coppia di pneumatici – supersoft e medium – scelti dalla Bridgestone per questa gara ha dimostrato di dare meno problemi di quella più dura, almeno in questa prima parte della stagione. Prima però di affermare che la Ferrari sarà davvero competitiva sarà meglio aspettare le prove libere del venerdì.
Nel 2008 il weekend fu caratterizzato anche dai problemi presentati dall’asfalto, che cedette in alcuni punti: da allora buona parte del tracciato è stata rifatta. Questa è una pista tradizionalmente molto dura per i freni, che saranno sottoposti ad uno stress ancora maggiore quest’anno a causa del carico di benzina che si dovrà imbarcare prima della partenza. Un aiuto potrebbe però venire da altri due fattori spesso protagonisti in questa gara: la safety-car e la pioggia. Con previsioni meteorologiche non particolarmente promettenti per il fine settimana le possibilità di neutralizzazioni della corsa, già discrete sull’asciutto, promettono di aumentare le chance di vedere protagonista la safety-car.
Sul podio di Montreal ci saranno comunque due occasioni di vedere tre piloti Ferrari sul podio. Infatti in questo appuntamento del Mondiale di Formula 1 una delle gare di supporto è la serie nordamericana del Ferrari Challenge, il campionato monomarca che viene disputato in questa parte dell’Oceano Atlantico sin dal 1994 e che vede protagoniste le F430 appositamente modificate per questa serie.