È una riflessione a più voci e per più generazioni quella che il Comitato promotore per le celebrazioni del 50° dei Fatti del 7 Luglio 1960 propone per questa storica scadenza del 2010. Non solo commemorare, dunque, ma dialogare con il presente grazie a occasioni di dibattito, di cultura e di conoscenza, a livello nazionale e locale, come avviene in tutte le città che furono al centro di eventi luttuosi nel giugno-luglio di cinquanta anni fa, quali Reggio Emilia, Genova, Palermo, Catania, Roma.

Fanno parte del Comitato promotore per i fatti reggiani istituzioni, associazioni, familiari delle vittime, parlamentari, figure rappresentative della città: Regione Emilia Romagna, Provincia di Reggio Emilia, Comune di Reggio Emilia, Cgil – Camera del Lavoro di Reggio Emilia, Cisl e Uil provinciali, Anpi, Istoreco, Museo e Istituto “Alcide Cervi”, Centro Studi R60, Laila Malavasi, gli onorevoli Alessandro Carri e Otello Montanari, i parlamentari reggiani Albertina Soliani, Leana Pignedoli, Maino Marchi, Pierluigi Castagnetti, i parenti delle vittime del 7 Luglio ’60: le famiglie Farioli, Franchi, Reverberi, Serri, Tondelli. Oltre a Fondazione Di Vittorio, Fondazione Argentina Altobelli, Arci Reggio Emilia e Boorea Reggio Emilia.

Nel contesto di eventi che si svolgono lungo tutto l’anno sulla democrazia e sul valore di una memoria civile e collettiva come quella dei “ragazzi con le magliette a strisce”, particolare rilevanza hanno le iniziative che avranno luogo in città in prossimità dell’anniversario. Celebrazioni che si richiameranno, come filo conduttore, al testo della canzone di Fausto Amodei Per i morti di Reggio Emilia, che rese noti in tutto il Paese i nomi delle cinque vittime: Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri e Afro Tondelli.

Le celebrazioni dei fatti del 7 Luglio ’60 sono iniziate giovedì 17 giugno, a Roma, presso la Camera dei Deputati, con il convegno nazionale Giugno luglio 1960. Cinquant’anni dopo. La rivolta democratica contro la destra. Dopo le iniziative tenute in preparazione dell’anniversario, il clou sarà a Reggio Emilia tra il 7 luglio e il 9 luglio.

Mercoledì 7 luglio 2010, dalle ore 9 alle 13,30, al Teatro Ariosto, il convegno Lavoro, libertà, democrazia nel cinquantesimo anniversario del 7 Luglio 1960, con la proiezione del dvd (prima visione originale) I giovani e la democrazia. A 50 anni dal 7 Luglio 1960 realizzato dal regista Nico Guidetti, in collaborazione con Paolo Nori, a cura della Camera del Lavoro di Reggio Emilia.

Aprirà i lavori Mirto Bassoli, segretario generale della Camera del Lavoro di Reggio Emilia e, dopo i saluti di Vasco Errani, presidente della Regione Emilia Romagna, interverranno Alfredo Reichlin, nel 1960 direttore de L’Unità di Roma, Aldo Tortorella, direttore di “Critica marxista” e, nel 1960, direttore de L’Unità di Milano, Marco Revelli, storico dell’Università del Piemonte orientale, Paolo Nori, scrittore, autore del libro “Noi la farem vendetta”, Tiziano Rinaldini, Cgil Emilia Romagna, Roberto Natale, Presidente nazionale FNSI. Sono previsti inoltre interventi e testimonianze di giovani delegati e lavoratori. Concluderà Carla Cantone, segretaria nazionale Spi Cgil.

Nel pomeriggio, la manifestazione per ricordare i morti di Reggio Emilia inizierà alle ore 17, con la deposizione della corona al monumento ai caduti e al Cimitero monumentale, quindi l’omaggio alle 5 ‘Pietre dell’inciampo’ poste sulla piazza Martiri del 7 Luglio.

Alle 17.30, nel parco del Popolo, gli interventi di Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia, Sonia Masini, presidente della Provincia, Armando Cossutta per la Segreteria nazionale Anpi, Silvano Franchi per i parenti dei caduti del 7 Luglio 1960. Concluderà Moni Ovadia, attore, musicista e scrittore. A seguire un intervento musicale conclusivo, a cura di Fausto Amodei.

Nella serata del 7 luglio, alle ore 21, sul Palco Ost di piazza Prampolini, andrà in scena lo spettacolo Nervi dei nostri nervi – Immagini, suoni, voci per il 7 Luglio, con Paolo Nori, Fausto Amodei, Giardini Di Miro’, Banda di quartiere, Roberto Abbiati, Alessandro Nidi, Maurizio Maggiani.

Immagini video a cura di Nico Guidetti. Il racconto di Paolo Nori sui fatti del 7 luglio verrà segnalato in piazza con una installazione a cura di Le Maus.

Lo spettacolo è a cura di Arci Reggio Emilia, in collaborazione con I Teatri e con il Comitato per Il 50° anniversario del 7 Luglio 1960.

“Rappresentare, ricordare, omaggiare, rielaborare. A cinquanta anni di distanza dai Fatti di Reggio Emilia, abbiamo chiesto di fare tutto questo ad alcuni musicisti, attori, scrittori – si legge nel testo di accompagnamento degli spettacoli promossi da Arci – Per non dimenticare, certo, ma soprattutto per indurre uno stimolo a voci e menti che in quel lontano 1960 magari neppure c’erano. I nervi sono ancora scoperti, la verità, la giustizia ancora sfuggono per questo raccontare oggi quei “fatti” è doveroso e soprattutto serve a farci portatori tutti di quei segni distintivi del nostro vivere. Ci ha mosso in tutto questo la necessità di rimettere in gioco il senso profondo di quanto accaduto attraverso le forme che il linguaggio oggi impone perché possano trovare, a così tanta distanza di tempo, nuove orecchie per intendere, nuovi occhi su cui imprimere le immagini, nuove coscienze risvegliate. Per i vivi di Reggio Emilia, per non sentirci soli, per non smettere di ricordare”.

Dal 7 al 25 luglio, nel porticato della Biblioteca delle Arti, in piazza della Vittoria, sarà allestita la mostra Reggiosessanta. Il 1960 a Reggio Emilia, a cura di Lorenzo Capitani e Attilio Marchesini.

Venerdì 9 luglio gli eventi e le iniziative riprenderanno, nella Biblioteca delle Arti, con una giornata di studi a cura di Istoreco: Il 7 luglio 1960 a Reggio Emilia, con approfondimenti sulla memoria di quegli eventi e i punti di vista da cui sono stati considerati.

Alle 21, in piazza Martiri 7 Luglio (in caso di maltempo nel palazzetto dello sport di via Guasco), si terrà poi la proiezione del film di Mimmo Calopresti I ribelli, con la presenza del regista, di Carlo Ghezzi, Fondazione di Vittorio, di Massimo Mezzetti, assessore regionale Emilia Romagna, e di Giovanni Catellani, assessore alla Cultura del Comune di Reggio Emilia.