Reggio Emilia sempre più protagonista nella tutela dei migranti richiedenti asilo politico e dei rifugiati. Il Comune di Reggio è stato nominato coordinatore del Progetto Emilia-Romagna Terra d’asilo, un progetto che connette le diverse iniziative in materia di asilo realizzate nel territorio regionale, operando perché vengano garantiti livelli di accoglienza e tutela rispettosi dei diritti della popolazione rifugiata, della dignità dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale.
Il Progetto – nato da un Protocollo d’intesa in materia di cittadini richiedenti asilo e rifugiati, sottoscritto nel 2004 da Regione Emilia-Romagna, Comuni capoluogo, Amministrazioni provinciali, enti locali, aziende sanitarie, terzo settore, organizzazioni sociali e sindacali – opera in supporto allo Sprar e monitora costantemente presenze e possibilità di accoglienza, le difficoltà di integrazione sociale con proposte di soluzioni, attività di formazione degli operatori sociali e di sensibilizzazione dei cittadini.
Compito del Comune di Reggio – che opererà in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, che finanzia il progetto con un contributo di 30mila euro – è quello di farsi portatore presso le sedi e gli organi politico-amministrativi competenti delle tematiche e delle proposte relative alla condizione giuridica e sociale della popolazione rifugiata, per dare ulteriore impulso alle politiche sociali per l’accoglienza e l’integrazione dei titolari di protezione internazionale presenti in Emilia-Romagna.
“L’incarico di coordinamento regionale affidato al Comune di Reggio Emilia – dice assessore comunale a Coesione e sicurezza sociale Franco Corradini – va completando quel senso di città che l’Amministrazione da tempo sta portando avanti, ovvero una città intesa come crocevia della convivenza, dei diritti e dei doveri. La città di Reggio Emilia, che già da due anni porta avanti un progetto di accoglienza Sprar, con questo coordinamento regionale, può ancora di più concretizzarsi come punto di riferimento per le persone che, anche attraverso un percorso come può essere quello dell’asilo, intendono darsi una prospettiva credibile di vita e contribuire attivamente alla collettività”.
“Il lavoro di rete realizzato negli scorsi anni – precisa Corradini – si è dimostrato decisamente efficace per diffondere buone prassi, oltre che per dare informazioni corrette sui diritti umani delle persone, perché questo è il tema di base legato alla popolazione rifugiata ben diverso dai temi dell’immigrazione clandestina”.
Dai dati raccolti dai monitoraggi promossi dal Progetto regionale a partire dal 2005, risulta che, stando alle stime, la popolazione rifugiata nell’arco di tempo 2005-2009 (si è passati dalla stima di 1226 persone nel 2005 a quella di 4500 del 2009, in particolare la popolazione rifugiata presente a Reggio Emilia nell’anno 2009 si attesta intorno alle 610 unità). Questo dato, intrecciato con altre ricerche che si sono focalizzate maggiormente sulle effettive condizioni sociali e di integrazione, nonché sulle prospettive dei rifugiati, mostrano come la loro presenza sia e sarà sempre più un fattore stabile e strutturale del nostro territorio.
Non si tratta di evidenziare difficoltà e insufficienze degli enti locali ma di andare più a fondo, considerando che la protezione a cui un rifugiato ha diritto non può limitarsi al formale riconoscimento di status o ad una breve ospitalità: servono invece azioni ben più complesse e durature che richiamino la responsabilità delle istituzioni statali e locali ma anche delle articolazioni della società.
Ed è per questa ragione che il Comune di Reggio Emilia considera la nomina a coordinatore del Progetto Emilia-Romagna Terra d’Asilo come un’ulteriore opportunità che va ad affiancarsi alle attività che già svolge a partire dal 2009 come ente gestore di uno dei progetti di accoglienza inseriti nel Sistema Nazionale Sprar, a garanzia di una integrazione tra accoglienza, informazione, accompagnamento e orientamento attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.

