Ridefinire «obiettivi, priorità, strumenti e modalità di intervento» della Fondazione Cassa di risparmio di Modena «per sostenere, con maggiore selettività, i soggetti più colpiti dagli effetti della crisi e collaborare con efficacia tra attori sociali, pubblici e privati, per la realizzazione di progetti per lo sviluppo». È l’indicazione contenuta in un documento sottoscritto dai vertici degli enti e istituzioni cui compete la nomina del nuovo Consiglio di indirizzo della Fondazione: il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini, i sindaci di Modena Giorgio Pighi, di Castelfranco Stefano Reggianini, di Pavullo Romano Canovi e di Sassuolo Luca Caselli, insieme al presidente della Camera di commercio Maurizio Torreggiani e al rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia Aldo Tomasi.

La nomina del nuovo organismo di gestione della Fondazione – che si insedierà il 27 ottobre – è l’occasione per sottolineare come sia «necessario continuare a operare in sinergia tra istituzioni, attraverso un metodo di lavoro improntato alla condivisione degli obiettivi di fondo e sostenuto da un disegno strategico che leghi le iniziative promosse dalle diverse espressioni della nostra società».

Nel ricordare «il lavoro importante e positivo svolto dalla Fondazione in questi anni» e il «ruolo rilevante nel fornire un significativo contributo allo sviluppo e al benessere dell’intera comunità», il documento sottolinea come «la crisi economica e la difficile fase che sta attraversando il Paese richiedano oggi un rinnovato impegno di tutti i soggetti per contrastare gli effetti sociali provocati da questa situazione economica, con particolare attenzione alle conseguenze occupazionali, e per contribuire a costruire le condizioni di un nuovo sviluppo». Tra le priorità, «da perseguire con sobrietà e rigore», si ritengono «particolarmente significative quelle relative al welfare locale, i progetti di innovazione nel campo della ricerca scientifica e tecnologica, gli interventi a carattere culturale e per la promozione del territorio, l’attenzione alla formazione dei giovani, lo sviluppo».

Circa la gestione del patrimonio, si valuta infine «positiva e importante la scelta della Fondazione di coniugare criteri di equilibrio e differenziazione degli investimenti, stante la propria natura di investitore istituzionale, con la condizione di azionista significativo nella banca conferitaria Unicredit, un approccio positivo e importante anche per il futuro di questo territorio».