Il bando di gara per il Polo Fieristico è stato approvato e appaltato nell’ottobre del 2007; l’aggiudicazione è avvenuta nel maggio 2008 e il contratto è stato firmato nel settembre 2008. E’ evidente che a quel punto – e tanto meno oggi – non fosse più possibile un’inversione di rotta circa quanto appaltato e aggiudicato, per oggettive ragioni giuridiche e amministrative, se non in previsione di un improbabile mutuo consenso tra le parti. L’attuale sede della Fiera peraltro necessiterebbe di rilevanti e onerosi interventi – ove non si cambiasse sede – per la sua definitiva riqualificazione e ristrutturazione.

A questo punto l’attuale Amministrazione se non per un accordo con l’appaltatore non ha alcuna possibilità di ritornare su scelte già sottoscritte; inoltre le azioni giuridiche effettuate in questi mesi sono giustificate a seguito delle precedenti sentenze. In particolare l’attuale ricorso al Consiglio di Stato ha lo scopo di tutelare le ragioni dell’Amministrazione, e si fonda anche su due precedenti richieste di sospensive da parte della famiglia Rabboni, sia al TAR di Parma stesso sia in secondo grado al Consiglio di Stato, entrambe favorevoli al Comune.

L’attuale Amministrazione, al di là dei dovuti atti in sede giudiziaria, è stata ed è disponibile a ogni contatto con la proprietà che nell’interesse di ognuno possa portare a soluzioni concordate e condivise, ribadendo tuttavia che la procedura relativa alla costruzione del nuovo Polo Fieristico non ha possibilità di revoca senza conseguenze importanti sul piano economico e amministrativo per il Comune di Scandiano.

(Il Sindaco di Scandiano Alessio Mammi)