In Emilia Romagna le oltre 20mila imprese del comparto trasporto su gomma, che rappresenta oltre l’80% di tutta la merce trasportata in Italia, rischiano il tracollo e di conseguenza sono a rischio i posti di lavoro di 36.100 addetti.
Questa la preoccupante situazione per quanto riguarda il settore autotrasporti, evidenziata dall’Associazione nazionale artigiani e piccole e medie imprese del trasporto merci (Fita-Cna) e dall’Associazione nazionale cooperative servizi e turismo (Ancst)-Legacoop. Diversi i fattori che contribuiscono alla crisi, a cominciare dall’incremento del prezzo del gasolio, da inizio 2004 aumentato del 12%, che incide per un 25% sui costi delle imprese.
“Siamo preoccupati dalla mancanza di una politica nazionale sul trasporto merci – ha spiegato il vice presidente di Ancst-Coop, Alberto Armuzzi – il trasporto su gomma è fondamentale per il nostro paese e non può essere sostituito dal trasporto ferroviario”.
In Emilia-Romagna le imprese di trasporto sono circa 20.000 con 36.000 addetti. La maggiore concentrazione di imprese in regione è a Bologna (7.899), seguita da Modena (4.822), Reggio-Emilia (3.186), Forlì-Cesena (2.909) e Ferrara (2.046). Le imprese emiliano-romagnole sono più strutturate rispetto alla media nazionale: in regione infatti la media di addetti per impresa è 2,6 rispetto al 2,3 nazionale. Le aziende movimentano il 10% dei trasporti da e verso l’estero e rappresentano il 23% del fatturato complessivo del trasporto nazionale. Dall’Emilia-Romagna partono circa 140 milioni di tonnellate di merci, la maggior parte legate al bacino agro-alimentare di Parma e di Forlì-Cesena, oltre al comparto ceramico di Modena e Reggio-Emilia. In totale sono circa 300.000 gli autocarri che compongono il parco macchine.
Le associazioni hanno parlato anche di sicurezza, giudicato un problema sempre più grave, legato in particolare alla mancanza di infrastrutture. La rete viaria italiana – è stato sottolineato – è la stessa di trent’anni fa nonostante i veicoli siano passati da 20 milioni a 48. In Emilia-Romagna la situazione è ancora peggiore visto che la regione ha un tasso di motorizzazione molto alto oltre ad essere un luogo di transito cruciale.
Per questo Fita-Cna chiede la realizzazione in tempi brevi del Passante nord di Bologna, ritenuto nodo centrale di tutta la mobilità nazionale.
Tra le iniziative in programma un incontro il 18 settembre con le prefetture della regione per esporre i problemi e dal 27 settembre al 1/o ottobre è stato confermato il blocco del settore container.