Sono 63.236 le chiamate che la Centrale Operativa 118 di Modena Soccorso ha ricevuto e gestito in tutto il 2010 nel quadro della sua attività di coordinamento provinciale degli interventi di emergenza-urgenza. In media sono 173 telefonate al giorno, cifra in linea col dato dell’anno precedente, che dà l’idea della grande mole di lavoro svolta dal servizio. In occasione dei vent’anni di attività, celebrati nel 2010, Modena Soccorso ha condotto un sondaggio fra i cittadini per coglierne le impressioni sul servizio ricevuto, in collaborazione con le associazioni di volontariato (ANPAS, C.R.I. e Misericordia d’Italia). Si tratta di un’indagine sulla qualità percepita dai pazienti trasportati per raccogliere opinioni su alcuni aspetti come i tempi di attesa del mezzo di soccorso, il contatto umano, il linguaggio dei soccorritori, gli aspetti assistenziali. Sono state intervistate con questionari 405 persone (52% maschi e 48% femmine) nei diversi Pronto soccorso della provincia, con netta prevalenza di quello del Nuovo Ospedale Civile S. Agostino Estense (75%). Nel 42% dei casi si trattava di pazienti traumatizzati e nel 58% di pazienti con problemi internistici.

Gli elementi salienti sono un elevatissimo grado di soddisfazione per il servizio di emergenza urgenza effettuato dal 118. Non sono state rilevate differenze fra fasce orarie, età, sesso, grado di istruzione e codice di gravità degli intervistati. Non sono state riscontrate differenze significative fra i pronto soccorso di destinazione. Le criticità sono emerse in relazione al tempo di attesa prolungato per il mezzo di soccorso solo nel 3% dei casi. Il linguaggio utilizzato dal personale di soccorso è considerato migliorabile (perché troppo tecnico) nel 5% dei casi, mentre nell’1% è definito “confondente”. Le informazioni considerate errate o non fornite nel 2% dei casi. Solo il 4% ha segnalato mancanza di comfort durante il trasporto o il caricamento in ambulanza. Infine, solo lo 0,7% (tre pazienti) ha dato un giudizio complessivamente negativo.

Tornando ai dati di attività di Modena Soccorso del 2010, si riconferma la prevalenza delle chiamate per problemi di tipo internistico, così come la circostanza che il luogo più pericoloso sia ancora l’abitazione, seguita dalla strada. Il lunedì è il giorno della settimana con maggiori richieste d’intervento.

CODICE DI GRAVITA’

Il codice di gravità – rosso per elevata gravità presunta, giallo per gravità intermedia, verde per gravità lieve e bianco che identifica prevalentemente i trasporti intraospedalieri urgenti – viene assegnato al momento della chiamata, in base alle valutazioni formulate dagli specialisti del triage telefonico. Si tratta di personale infermieristico appositamente formato che, a partire da parametri rigorosamente codificati, indirizza in modo ottimale la risposta sanitaria alle chiamate giunte al 118. La statistica del 2010 mostra che, sulle 63.236 richieste, i codici rosso sono stati 16.609, il 26% del totale. Ne fanno parte anche le circa 2.300 chiamate alle quali è stata riconosciuta l’urgenza più alta a causa della mancanza di informazioni precise. I codici giallo sono stati 30.961, pari al 49%, i codici verde 11.553, il 18% e i codici bianco 4.113, cioè il 7%.

MEZZI INTERVENUTI

Quanto ai mezzi intervenuti, va messa ancora una volta in evidenza la forte integrazione delle associazioni di volontariato nel sistema di soccorso (nella nostra provincia sono attive 32 associazioni di pubblica assistenza facenti capo all’ANPAS, 8 comitati della Croce Rossa Italiana e 2 associazioni della Misericordia d’Italia). Nei casi di codice rosso e giallo entrano di norma sempre in azione i mezzi istituzionali del 118, mentre per quelli classificati verde, che presentano minori necessità assistenziali, intervengono i mezzi messi a disposizione dal volontariato. In particolare si evidenzia come nel 70% circa dei codici rosso (11.626), i primi mezzi di soccorso intervenuti sono stati quelli istituzionali del 118 ovvero ambulanza con infermiere e/o medico ed automedica con infermiere e medico a bordo. La percentuale comprende gli interventi di rendez-vous, ossia di supporto ai mezzi del volontariato convenzionato per l’attività di emergenza-urgenza (ANPAS, Croce Rossa Italiana e Misericordia d’Italia).

I MOTIVI ALLA BASE DELLE RICHIESTE D’INTERVENTO

All’origine delle richieste di intervento pervenute al 118 si conferma circa il 75% del totale (47.427) per problemi di tipo internistico

LUOGHI D’INTERVENTO

È sempre la casa il luogo da cui arrivano più richieste: anche nel 2010 infatti oltre il 63 % del totale delle chiamate (43.085) è stato effettuato per eventi in casa, con prevalenza di interventi di tipo internistico. Segue la strada con il 15% circa (9.485) di eventi traumatici. Il numero di interventi per traumi nei luoghi di lavoro si è ridotto di circa il 6% dal 2008 ad oggi: nel 2008 723, nel 2009 631, nel 2010 591; il dato è confortante anche se può avere diverse motivazioni.

E’ IL LUNEDI’ IL GIORNO NERO

É ancora il lunedì il giorno della settimana in cui le richieste al 118 sono più numerose, con 9.465 chiamate, la domenica è tra i giorni meno impegnativi ed è senz’altro il giorno in cui si verificano meno traumi (1.992 su un totale di 8.861 chiamate nel 2010) probabilmente perchè diminuisce il traffico dovuto agli spostamenti per raggiungere il luogo di lavoro o la scuola. Quanto alla fascia oraria in cui si concentra il numero più alto di chiamate al 118, si conferma quella fra le ore 10 e le 12.

UN SISTEMA IN COSTANTE EVOLUZIONE – L’ACCREDITAMENTO E LA CERTIFICAZIONE

Numeri, dati, ma anche un sistema complesso, quello gestito dalla centrale operativa di Modena Soccorso 118, che viene costantemente sottoposto a controlli e verifiche e che utilizza nuove tecnologie per migliorare efficienza e funzionalità. Importanti traguardi sono stati in questi anni la certificazione della qualità dei servizi ottenuta dal CERMET e l’accreditamento del Dipartimento emergenza urgenza ottenuta dalla Regione. Un riconoscimento di rilievo e che conferma, dopo una rigorosa verifica, l’affidabilità e l’elevato standard di sicurezza dell’Area Emergenza, Centrale 118 e Pronto Soccorso. Altro importante obiettivo è l’accreditamento delle strutture di soccorso e di trasporto a mezzo di ambulanza, i cui requisiti sono stati approvati con la delibera regionale n. 44 del 26 gennaio 2009. Il percorso, supportato dall’Ufficio Qualità AUSL, è iniziato, è dovrà concludersi entro il 2011. Sono fortemente coinvolte le Associazioni di Volontariato ANPAS, C.R.I. e le Misericordie d’Italia.

LE RETI OPERATIVE:  TRAUMA, STROKE, INFARTO

Alcune patologie necessitano di percorsi dedicati per assicurare il massimo risultato sulla base delle Linee Guida riconosciute a livello internazionale. Si tratta di pazienti critici “complessi” che necessitano di competenze spesso incrociate e di rapidità nell’affrontare gli iter diagnostici e terapeutici.

In tal senso sono state create ad hoc “reti” che si attivano in caso di traumi gravi, ictus, infarto miocardico o arresto cardio-circolatorio. La capacità di un sistema di emergenza di confrontarsi con queste patologie rappresenta uno degli indicatori più idonei per determinarne sia la qualità dell’assistenza offerta che le capacità organizzative.

La Rete Trauma

Dati 2010: i traumi gravi dell’adulto vengono destinati direttamente a Baggiovara con l’attivazione del Trauma Team (equipe dedicata con personale del Pronto Soccorso, della Rianimazione, dell’Ortopedia e della Radiologia) sulla base del riscontro da parte delle equipe 118 di elementi di criticità reale ovvero di lesioni gravi o anche solo di condizioni dinamiche che facciano presupporre un possibile incidente ad elevata energia. Quasi 1 paziente al giorno “merita” l’attivazione del Trauma Team.

Traumi della strada

La traumatologia stradale rappresenta ancora oggi la tipologia che richiede il maggior numero di interventi e la maggior complessità gestionale, a causa della non infrequente presenza di problematiche legate a situazioni ambientali ostile, necessità di intervento combinato con Vigili del Fuoco, di più feriti coinvolti, ecc. .

La Rete Stroke

L’ictus cerebrale è una patologia circolatoria grave con elevata incidenza e che interessa prevalentemente persone con età superiore ai 70 anni. E’ dovuta all’ostruzione di un vaso arterioso cerebrale e può portare a morte o a gravi esiti invalidanti. La terapia oggi disponibile (in primo luogo la trombolisi per via endovenosa, cioè la somministrazione di un farmaco che dovrebbe disostruire l’arteria cerebrale interessata) è possibile in una parte dei pazienti con la necessità di essere avviata in tempi brevi (entro 3-4 h ½.) dall’esordio dei sintomi. Da qui l’importanza di un precoce riconoscimento della sintomatologia da parte del paziente stesso o, come accade più spesso, da parte dei parenti/presenti e di un rapido intervento del 118 con messa in atto delle manovre valutative e assistenziali necessarie e la corretta individuazione dell’Ospedale “giusto” per il paziente.

La Neurologia modenese risulta essere al primo posto in Italia e tra le prime in Europa per questo tipo di intervento che trova attuazione presso il Nuovo Sant’Agostino-Estense di Baggiovara e da aprile 2010, seppur solo in orario diurno, a Carpi. Dal prossimo aprile anche l’Ospedale di Pavullo potrà rispondere all’area di propria competenza, altrimenti lontana dall’Ospedale di riferimento.

La Rete Infarto

Nel 2007, grazie al completamento della rete di trasmissione dell’elettrocardiogramma da parte delle equipe 118 direttamente alle Unità Coronariche, nonché per merito dell’alta preparazione professionale del personale, la gestione dell’infarto miocardico è diventata ancora più efficace. A partire proprio dallo screening pre-ospedaliero che consente di selezionare più rapidamente i casi in cui è preferibile un trasporto diretto del paziente ai Laboratori di Emodinamica a Baggiovara e al Policlinico da tutto il territorio provinciale.

Gli ultimi 5 anni hanno fatto registrare quasi un raddoppio dei pazienti che hanno potuto evitare inutili soste in Pronto Soccorso, con un sicuro vantaggio in termini di salute, permettendo una più rapida riapertura della coronaria occlusa.

Rimane però elevata la percentuale di pazienti che accedono in modo autonomo in Pronto Soccorso, facendosi accompagnare da parenti/conoscenti. Quasi il 50% dei pazienti con infarto acuto accedono direttamente al Pronto Soccorso senza chiamare il 118. Se ciò è probabilmente inevitabile per una parte di questi pazienti a causa della sintomatologia atipica e poco preoccupante, per una quota sicuramente non trascurabile, una corretta informazione, anche tramite il Dipartimento di Cure Primarie, la Medicina di Base, potrebbe invece indurre un più precoce coinvolgimento del 118 con la possibilità di accorciare i tempi e soprattutto di evitare destinazioni incongrue.

Per quanto riguarda l’arresto cardiaco, drammatica evenienza che ogni anno colpisce alcune centinaia di pazienti, Modena Soccorso è da tempo impegnata nei diversi aspetti assistenziali, organizzativi e formativi tesi all’obiettivo finale di ripristinare le funzioni vitali. I dati 2009 (non disponibili ancora quelli del 2010) indicano circa il 10% di sopravvivenza totale in ambito urbano, con oltre il 25% di sopravvissuti nei casi in cui il ritmo di presentazione è la fibrillazione ventricolare. Tali percentuali di sopravvivenza sono allineate ai migliori sistemi 118 italiani.