Prima in Italia e tra le prime in Europa nell’introduzione di tecniche di trattamento con intensità modulata, la Struttura di Radioterapia dell’Arcispedale dà l’avvio al progetto di acquisizione di un acceleratore lineare di ultima generazione, in sostituzione della più obsoleta fra le tre apparecchiature ad alta energia attualmente in dotazione.
Sostiene il progetto ASCMAD – PRO.RA Onlus (Associazione Studio e Cura delle Malattie dell’Apparato Digerente – Progetti per la Radioterapia) l’associazione di volontariato il cui impegno è finalizzato alla raccolta di fondi e donazioni a favore dell’Arcispedale Santa Maria Nuova.
In particolare PRO.RA., nata oltre 10 anni fa, ha contributo al percorso di sviluppo tecnologico ed alla crescita professionale della equipe del reparto diretto dalla Dott.ssa Cinzia Iotti, oggi vice-presidente della associazione. Ed ha fatto proprio anche il nuovo traguardo di acquisizione di un acceleratore che sostituisca uno dei due già in dotazione il quale, entrato in funzione nel 1992, sta per completare, dopo numerosi aggiornamenti tecnici, il suo naturale ciclo di attività.
La nuova apparecchiatura, il cui costo sarà di circa 3 mil di euro, potrà di intensificare il trattamento dei tumori attraverso la somministrazione quanto più precisa della terapia radiante sul bersaglio interessato. Tale caratteristica consente il risparmio di organi e tessuti circostanti e quindi una minore tossicità per l’organismo, oltre che tempi ristretti di trattamento con migliori probabilità di cura. L’applicazione di innovative strategie terapeutiche rappresenterà, negli anni futuri, campo di indagine e di ricerca.
L’acquisizione del nuovo acceleratore verrà sostenuta da PRO.RA attraverso una raccolta fondi della durata di due anni. Grandi e piccole iniziative sono in programma, a Reggio Emilia e nella provincia, per presentare il progetto e coinvolgere la comunità, sempre attenta alle vicende che interessano lo sviluppo dell’ospedale cittadino.
Il primo evento, teso a coinvolgere il mondo dell’imprenditoria e dell’industria, si svolgerà al Circolo di Equitazione di Reggio Emilia (CERE) il prossimo 08 Aprile.
LA STRUTTURA DI RADIOTERAPIA “G.PRODI”
Grazie anche alla stretta sinergia con il Servizio di Fisica Medica, la Radioterapia dell’Arcispedale ha introdotto nuove metodiche di trattamento a modulazione d’intensità (“Intensity Modulated Radiation Therapy” e “Intensity Modulated Arc Therapy” (IMAT) in particolare sui tumori della prostata ed i tumori del distretto cervico-cefalico e su altre patologie neoplastiche del sistema nervoso centrale, del polmone, della pleura, degli organi dell’apparato gastroenterico. Il percorso ha visto la Radioterapia e la Fisica Medica attente e tempestive nel cogliere le opportunità di miglioramento offerte dall’evoluzione tecnologica, trovando nel 2008 la sua naturale evoluzione nell’acquisizione dell’unità di Tomoterapia, la 200a nel mondo e la 6 a in Italia.
Ad oggi vengono trattati nel Servizio di Radioterapia circa 1300 pazienti all’anno; di questi, più del 30% riceve un trattamento ad alta complessità (a livello nazionale, salvo eccezioni, il range varia fra 0% e 10%). L’esperienza e la competenza sviluppate nel settore richiamano pazienti provenienti da parti diverse.
L’ASSOCIAZIONE ASCMAD-PRORA
A.S.C.M.A.D.- PRO.RA Onlus (Associazione per lo Studio e la Cura delle Malattie dell’Apparato Digerente -. Progetti per la Radioterapia) è un’associazione di volontariato, fondata e diretta fino a Maggio 2010 dal dr. Giuliano Bedogni, il cui impegno è finalizzato a raccogliere fondi e donazioni per sostenere progetti per l’ Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia.
Nell’ambito dell’associazione, il gruppo PRO.RA, costituito oltre 10 anni fa dal dott. Luciano Armaroli, si è sempre impegnato a favore del Servizio di Radioterapia Oncologica.
Le iniziative realizzate con il contributo di PRO.RA e dei suoi donatori sono state numerose e hanno consentito al reparto di arricchirsi con attrezzature fondamentali per la sua attività.
Fra queste, una TC dedicata, un apparecchio per Brachiterapia e nel 2008 la Tomoterapia, che può essere considerata il più ambizioso degli obiettivi raggiunti.
Oltre a progetti “tecnologici” PRO.RA ha sostenuto anche la realizzazione di un équipe di professionisti preparati ed aggiornati, finanziando borse di studio e stage formativi.
Non meno importante PRO.RA ha contribuito, attraverso la donazione di opere d’arte e di abbellimenti d’arredo, a creare un ambiente gradevole, in cui il paziente possa trascorrere in modo confortevole il periodo della sua terapia.
In tutto questo PRO.RA ha saputo esprimere appieno la missione che si è data il reparto di Radioterapia, cioè assicurare ai propri pazienti non solo cure ma anche un’accoglienza d’eccellenza.
Nel suo lavoro l’Associazione è stata ripagata dalla sensibilità della cittadinanza che ha partecipato attivamente e con generosità alle tante iniziative realizzate.
PRO.RA, insieme a tutta l’Associazione, continua ad impegnarsi intensamente per i progetti della Radioterapia, consapevole che gli obiettivi da raggiungere sono importanti e che possono essere considerati come un vero investimento per il futuro e la salute della comunità reggiana,.
La Radioterapia all’Arcispedale S. Maria Nuova
Il Servizio di Radioterapia “G. Prodi” dell’ Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia ha costituito un punto di riferimento di valenza nazionale nel panorama della Radioterapia Oncologica grazie all’elevato livello delle dotazioni tecnologiche, della professionalità e della specializzazione degli operatori coinvolti.
Nel 2001 il Centro di Radioterapia (primo in Italia e fra i primi in Europa), unitamente al Servizio di Fisica Medica, ha attivato tecniche di trattamento radioterapico con intensità modulata:
“Intensity Modulated Radiation Therapy” (IMRT) ed “Intensity Modulated Arc Therapy” (IMAT), curando con queste nuove metodiche un numero elevato di pazienti.
Il vantaggio principale offerto da tali tecniche sta nella possibilità di conformare strettamente l’alta dose radiante sul volume tumorale, riducendo al massimo l’irradiazione dei tessuti sani adiacenti.
Grazie a ciò è possibile aumentare la dose somministrata – con conseguente aumento della probabilità di cura – e ridurre gli effetti collaterali dovuti alla terapia.
Il percorso compiuto, che ha visto la Radioterapia e la Fisica Medica attente e tempestive nel cogliere le opportunità di miglioramento offerte dalle nuove tecnologie ha trovato la sua naturale evoluzione nell’acquisizione – nel 2008 – dell’unità di Tomoterapia.
L’atto di acquisizione della Tomoterapia e la realizzazione del bunker che l’ha accolta hanno avuto come sostenitori la Fondazione Manodori e Unicredit che hanno contribuito concretamente al raggiungimento dell’alto livello tecnico e professionale che contraddistingue il reparto di Radioterapia.
Il progetto di acquisizione della terza unità radiante
L’obiettivo che ci si propone è l’acquisizione di una nuova macchina per il trattamento radiante dei tumori che vada a sostituire una apparecchiatura già in dotazione alla Struttura e che, nel contempo, consenta di assicurare alla cittadinanza di Reggio prestazioni d’avanguardia.
Si tratta di un Acceleratore Lineare di ultima generazione che consente di intensificare il trattamento sul tumore, di somministrare la terapia radiante con estrema precisione e col massimo risparmio degli organi e dei tessuti sani circostanti. Grazie a questo e alla possibilità di seguire le variazioni del tumore che si realizzano in corso di terapia, si potranno somministrare trattamenti “personalizzati” con dosi di radiazione elevate e nella massima sicurezza.
Con il nuovo Acceleratore è inoltre possibile seguire le variazioni di posizione, volume e risposta del tumore che si realizzano in corso di terapia, e sulla base di queste informazioni personalizzare il trattamento.
Tutto questo significa ottenere un aumento delle guarigioni, una riduzione della tossicità da trattamento e un miglioramento della qualità di vita. Con la nuova apparecchiatura si potranno, inoltre, realizzare trattamenti più veloci e con un minor numero di sedute, in modo da gravare meno sul tempo dei pazienti. Il Reparto, a sua volta, potrà contenere la lista d’attesa e così assicurare risposte tempestive a chi avrà bisogno di terapie.
Infine disporre di un’apparecchiatura progettata con caratteristiche innovative apre il campo a nuovi progetti di ricerca e permette, negli anni futuri, di applicare le nuove strategie terapeutiche che la comunità scientifica sta validando.

